Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Il tangibile stato di intolleranza che si percepisce di fronte a scenari anticiclonici ben saldi e duraturi è chiaramente legato ad una nostra profonda convinzione, ormai del tutto errata, che dicembre e gennaio debbano essere due mesi in cui si abbia una netta prevalenza di tutti i connotati della stagione fredda. Questo nostro modo di pensare è certamente vincolato dal fatto che, nei nostri giudizi, teniamo ancora in considerazione, come se fosse un atto di fede, una media climatica di vecchio stampo che si riferisce al trentennio classico di riferimento (1961-1990) con la quale, continuando a fare i confronti con le temperature attuali, scopriamo di vivere un continuo susseguirsi di fasi anomale perennemente positive, a volte fin troppo, sia in intensità che in durata. Anche se, come ho sostenuto anche nell’estate passata, secondo il mio parere tali confronti non si allineano più ad una corretta valutazione del clima in atto, tanto meno il senso di un’anomalia positiva di temperatura, tra l’altro anche ricorrente, dovrebbe farci capire che proprio gli equilibri termodinamici dell’atmosfera sono complessivamente cambiati. Non mi sembra di dire assurdità se affermo che, negli ultimi anni, tra dicembre e gennaio siamo arrivati sempre più spesso a misurare al suolo valori di pressione anche superiori ai 1035 hPa, fino addirittura agli impensabili 1040 hPa, a causa di una configurazione sinottica che in tendenza ha visto la presenza, sempre più frequente, di una salda struttura anticiclonica sul Mediterraneo e sull’Italia supportata in quota anche da un’analoga struttura a cuore caldo di matrice africana. A puro titolo di esempio, per dimostrare quanto ho appena affermato, possiamo postare la mappa riferita al 7/1/2005, ma potrebbero andare bene anche le strutture anticicloniche del 9/1/2002, del 15/1/2003 o del 12/1/2006: come si può osservare, si tratta di condizioni anticicloniche che, come quella che si sta avendo in questi giorni e che ci accompagnerà ancora per un bel po’, sono diventate ricorrenti durante la prima metà dell’inverno.

    12-2006.JPG

    Se poi devo essere sincero fino in fondo, io non vedo tutta questa instabilità nel capire quale possa essere la meta climatica della stagione fredda: una buona osservazione, se nasce dal prendere in esame l’andamento del clima (ad esempio del periodo invernale di nostro più vivo interesse in questo momento) nelle sue linee guida più importanti ed essenziali, dimostra che il tempo degli ultimi anni ha continuato e continua tuttora ad esaltare quella dinamica che ormai noi tutti conosciamo e che non sto più a ripetere. La sola difficoltà nel capire e decifrare quanto sta accadendo non va più quindi ricercata nel “tempo atmosferico di blocco” che si viene ormai ad avere, ma nei tempi cronologici in cui questo tipo tempo atmosferico si esplica, come ho già affermato nel mio ultimo intervento. Se teniamo presente questo discorso, è di estrema facilità andare allora alla ricerca dei punti salienti del tempo invernale degli ultimi anni e anche di quest’anno, che ovviamente andranno valutati e rivisitati nell’ottica del cambiamento climatico in essere, ma che vengono a mostrare un’evoluzione complessivamente “lineare” (passatemi il termine…) proprio in relazione al modo ormai chiaro e lampante su come il clima abbia intenzione di evolvere. Riassumendo per punti, possiamo quindi dire che:

    1) Il calore, forma di energia, è il responsabile principale di eventi meteorologici sempre più intensi che possono verificarsi sia in termini di marcato maltempo (vedi, come ultimo evento della serie, l’alluvione di Corigliano Calabro) sia in termini di condizioni di forte stabilità atmosferica durevole nel tempo e nello spazio;
    2) Lo spostamento verso nord della fascia anticiclonica subtropicale, dovuto all’espansione delle superfici di geopotenziale per il maggior calore disponibile, ha irrimediabilmente finito per coinvolgere l’Italia ed il Mediterraneo, ove la probabilità di avere situazioni di stallo anticiclonico persistente sono sensibilmente aumentate negli ultimi anni (vedi ad esempio la mappa allegata);
    3) Se da un lato il forcing energetico preme per una durata sempre più lunga delle condizioni di anomalia positiva di tipo termo-barico, dall’altro lato l’avvicendamento degli inverni degli anni sopra citati, in cui abbiamo anche avuto il tempo che stiamo vivendo in questi giorni, ha mostrato anche il rovescio della medaglia, con l’arrivo tra gennaio e febbraio di fasi fredde e nevose anche consistenti.

    E proprio in riferimento al punto 3, possiamo chiaramente osservare come in questo caso rientriamo nuovamente nella descrizione di una dinamica di “eventi intensi e opposti” che però, come detto, richiede forse un periodo più lungo di maturazione e che porta ad allungare i tempi di persistenza di un certo tipo di tempo. Alla fine del discorso, posso quindi anche ipotizzare il fatto che stia diventando del tutto fisiologica la tenacia e la resistenza di una struttura anticiclonica, come miglior modo per portare il più vicino all’equilibrio un bilancio che, da più anni, tende inequivocabilmente a divergere rispetto alla climatologia dei fatidici anni di riferimento. In un contesto climatico che parla una nuova lingua, non ci resta che iscriverci ad un… corso di aggiornamento e valutare, passo dopo passo, una situazione che, vista nell’ottica dell’evoluzione del dell’ultimo decennio, sembrerebbe tracciare anche per quest’anno la via degli ultimi 4-5 anni. Nessuna meraviglia, quindi…

    Nel salutarvi, desidero rivolgere a voi tutti e all’Associazione MNW i miei sinceri auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo.

    Ultima modifica di andrea.corigliano; 23/12/2006 alle 14:51

  2. #2
    myMeteoNetwork Team L'avatar di Blackfox
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Splendido intervento !
    Tanti Auguri a te a tutti gli utenti del forum !

    Le stazioni: (tsc009) Rignano Sull'Arno capoluogo(area urbana quota 110-200 m slm) e tsc024 (area extra urbana 330m slm). Il sito meteo:**Rignano meteo_dati meteo on line**






  3. #3
    Tempesta violenta L'avatar di gregory
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Esplicativo e chiaro al massimo, Andrea!
    Auguri anche a te per tutte queste festività e per l'anno a venire...



    roccaseccameteo.altervista.org

    always looking at the sky

  4. #4
    Vento forte L'avatar di mandu
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    veramente bell'intervento... difatti l'anno scorso abbiamo passato i primi 15 gg di gennaio (anche l'anno prima più o meno) in compagnia del nostro caro "amico" anticiclone.... non mi sorprende che ci sia tale configurazione... e di solito... parlo per la mia poca esperienza... il mese che credo più interessante sia Febbraio.

  5. #5
    Brezza leggera L'avatar di Ramsat Rainwise
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Ottimo intervento!

    Hai riassunto perfettamente gli elementi fondamentali
    della variazione climatica in atto,
    esaltando quei fenomeni di estremizzazione (movimenti N-S)
    che dalle ns parti si manifestano dopo il 15 Gennaio (oramai)
    e si concludono in Marzo.

    Ritengo, comunque, che si possa fare una distinzione
    dal punto di vista di circolazione atmosferica H500
    sull'Europa e dintorni,per le decadi passate e quelle attuali,
    in linea anche con i trend di temperatura globali:


    '50-'71 ('75), (freddi e nevosi, salvo eccezioni)

    '72('75) - '82 (primi periodi secchi e siccitosi)

    '83-'87 (breve parentesi fredda e nevosa, salvo eccezioni)

    '88-'98 (anni '90 prevalenza anticiclonica, prime forte manifestazioni)

    '99-ad oggi (..?)


    Non so se condividi questa suddivisione

    Cordiali saluti
    G.Razzi

    Buon Natale e Felice Anno Nuovo
    Ultima modifica di Ramsat Rainwise; 24/12/2006 alle 09:03

  6. #6
    Banned L'avatar di Konrad66
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Infatti l'anomalia come hai sottolineato è LA PERSISTENZA da 4 mesi della stessa figura e con record ,mentre negli ultimi inverni,gli anni 2000, son stati piu nevosi dei precedenti anni 90,questanno l'hp caldo azzorriano e africano non lasciano passare ne il freddo ne la neve degli inverni scorsi.Almeno nel 2002-3 pur facendo schifo,a dicembre si vide la neve a torino e 1 cm a milano

    il dic 2003 e 2004 e 2005 furono ben diversi,c'era anche l hp ma anceh episodi di neve o quasi neve in pianura ad alternarsi

    Per quello si parla gia' dell'06-07 come il sostitutivo del 89-90 come brutto anatroccolo ,o come mostraccio caldofilo. l'8990 ci farei la firma, c'era un freddo con numerose gg di ghiaccio,questo hp autorigenerante non gli assomiglia,ci sta dando gg soleggiate e un dicembre record dei record ,specie al nord. insomma ,come avevi fatto nel magazine la fascia subtropicale si e'alzata di almeno 2000 km ed è la responsabile della sparizione dell'atlantico e orso, ma pero' c'era appunto ogni tanto alcuni epsodi gratificanti,tipo natale 2000,feb01,blizzard01,gen03 per il nord est e feb per il sud,etc etc, quest'anno NULLA. l'anomalia è la persistenza su valori alti, siamo peggio dell'estate 2003 come anomalia di gpt e t°?gio'puo'postare le cartine ?

  7. #7
    Rameca
    Ospite

    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Citazione Originariamente Scritto da SimoneMI Visualizza Messaggio
    Infatti l'anomalia come hai sottolineato è LA PERSISTENZA da 4 mesi della stessa figura e con record ,mentre negli ultimi inverni,gli anni 2000, son stati piu nevosi dei precedenti anni 90,questanno l'hp caldo azzorriano e africano non lasciano passare ne il freddo ne la neve degli inverni scorsi.Almeno nel 2002-3 pur facendo schifo,a dicembre si vide la neve a torino e 1 cm a milano

    il dic 2003 e 2004 e 2005 furono ben diversi,c'era anche l hp ma anceh episodi di neve o quasi neve in pianura ad alternarsi

    Per quello si parla gia' dell'06-07 come il sostitutivo del 89-90 come brutto anatroccolo ,o come mostraccio caldofilo. l'8990 ci farei la firma, c'era un freddo con numerose gg di ghiaccio,questo hp autorigenerante non gli assomiglia,ci sta dando gg soleggiate e un dicembre record dei record ,specie al nord. insomma ,come avevi fatto nel magazine la fascia subtropicale si e'alzata di almeno 2000 km ed è la responsabile della sparizione dell'atlantico e orso, ma pero' c'era appunto ogni tanto alcuni epsodi gratificanti,tipo natale 2000,feb01,blizzard01,gen03 per il nord est e feb per il sud,etc etc, quest'anno NULLA. l'anomalia è la persistenza su valori alti, siamo peggio dell'estate 2003 come anomalia di gpt e t°?gio'puo'postare le cartine ?

    pensi che sia giunto il momento della fine per noi nivo-freddofili Konrad?

  8. #8
    Banned L'avatar di Konrad66
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    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Citazione Originariamente Scritto da Rameca Visualizza Messaggio
    pensi che sia giunto il momento della fine per noi nivo-freddofili Konrad?

    Finche l'azzorre domina si. il Vp si deve abbassare di latitudine e con lui l'orsorusso,ma l'azzorere non vuole

  9. #9
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Non lamentiamoci più di tanto: il copione è molto simile agli anni scorsi!

    Citazione Originariamente Scritto da Ramsat Rainwise Visualizza Messaggio
    Ottimo intervento!

    Hai riassunto perfettamente gli elementi fondamentali
    della variazione climatica in atto,
    esaltando quei fenomeni di estremizzazione (movimenti N-S)
    che dalle ns parti si manifestano dopo il 15 Gennaio (oramai)
    e si concludono in Marzo.

    Ritengo, comunque, che si possa fare una distinzione
    dal punto di vista di circolazione atmosferica H500
    sull'Europa e dintorni,per le decadi passate e quelle attuali,
    in linea anche con i trend di temperatura globali:


    '50-'71 ('75), (freddi e nevosi, salvo eccezioni)

    '72('75) - '82 (primi periodi secchi e siccitosi)

    '83-'87 (breve parentesi fredda e nevosa, salvo eccezioni)

    '88-'98 (anni '90 prevalenza anticiclonica, prime forte manifestazioni)

    '99-ad oggi (..?)


    Non so se condividi questa suddivisione

    Cordiali saluti
    G.Razzi

    Buon Natale e Felice Anno Nuovo
    In linea di massima la suddivisione che hai fatto va bene e, addirittura, metterebbe in chiaro come il periodo 1961-1990 sembra appartenere ormai ad un’altra era. Nel complesso, un cambiamento del clima si manifesta inizialmente con episodi saltuari di eventi (in questo caso il dominio dei regimi secchi e anticiclonici) che, con il passare degli anni, tendono ad aumentare in frequenza fino ad assumere carattere di maggiore stabilità. Ma in questa suddivisione, a mio avviso, possiamo anche dire anche qualcosa di più.
    In generale, le condizioni che si sono verificate all’interno dei periodi ‘50/’75 e ‘88/’98 mostrano la prevalenza di un tipo di tempo che ha mantenuto inalterate le proprie caratteristiche fredde o calde: in altre parole, si è trattato di un tipo di tempo che non ha accusato, nel suo complesso, sintomi di instabilità climatica all’interno dei due periodi, se non magari un numero assai limitato di eccessi nella direzione opposta (è quello che penso io, l’affermazione andrebbe verificata): sarebbe del tutto normale, comunque.

    Diverso è invece il discorso per l’ultimo periodo, il ‘99/’06, in cui la macchina termica ha maturato un nuovo fattore che esalta il cambiamento stesso: l’estremizzazione dei fenomeni che, statisticamente parlando, è rappresentata dalla deviazione standard, un parametro che nell’ultimo decennio ha allargato il suo intervallo di definizione ed entro il quale oggi ricadono nella normalità anche eventi che vorremmo definire record o eccezionali. In parole povere, è come se all’interno del periodo ‘99/’06 concorressero, con tempistiche dettate dal caos, i periodi ‘50/’75 e ‘88/’98. In quest’ottica, (e con questo rispondo anche a Marco Camera) ecco che quindi una lunga fase calda caratterizzata da anomalie positive avute per molti mesi non preclude all’avvento di fasi con caratteristiche opposte. Anzi… quel passo in avanti compiuto dal cambiamento negli ultimi dieci anni ha conferito al sistema climatico quella “variabilità = dinamica” che gli permetterebbe adesso di poter aumentare la gamma di combinazioni per le quali diventa più probabile, come è accaduto negli ultimi 4-5 anni, l’innesco di periodi caratterizzati da fenomenologie opposte proprio all’interno della stessa stagione.

    Un saluto a tutti e… un grazie a tutti coloro che hanno partecipato fino a questo momento.

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