Prima o poi dovevamo aspettarci un evento del genere. I forti contrasti termici e barici tra la zona artica è quella delle medie-basse latitudini hanno fatto da potente catalizzatore per la genesi di tali rilevanti fenomeni eolici, associati come ovvio all'ennesimo mulinello che si muove in seno all'omnipresente flusso zonale di questo inverno che ancora non c'è.
Dopo lo pseudo-uragano, tutto sarà pronto per la grande avvezione artica!
E' come se fosse il segno premonitore ad un riequilibrio, ad un mescolamento di grandi masse d'aria. La natura si risveglia dal torpore indotto dalle ormai asfissianti dosi di monossido di carbonio ed esprime una serie di vigorose reazioni.
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