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Burrasca
Diagnosi sulla previsione invernale
A margine di quanto già evidenziato in questo post da Gianluca e in questo thread aperto da mat69, nel quale ho già espresso alcune considerazioni, vorrei ora tornare sul consuntivo di questo stranissimo e pazzo inverno cercando di darne una diagnosi sintetica e il più possibile completa.
Dovrebbero anche emergere il motivi principali che hanno indotto molti (in primis ovviamente il sottoscritto!) a sbagliare la previsione stagionale, sottovalutando o sopravvalutando alcuni parametri.
Piccola premessa: a parte il discorso (che potrebbe cmq anche essere ciclico) dell’irrobustimento della cella di Hadley e dello spostamento più a nord dell’ITCZ come possibile effetto del GW (ci sono parecchi studi che si contraddicono, ma alcuni fanno cmq notare che l’AGW potrebbe essere la causa principale del più intenso gradiente nell’altezza della stratosfera agendo attraverso un’ espansione della troposfera tropicale e un contemporaneo raffreddamento della stratosfera polare), ho voluto evitare di tirare in ballo eventuali proclami inerenti catastrofismo e frasi del tipo “non s’era mai visto” o “ormai di inverni non ce ne sono più” ecc.
Nonostante sappiate (credo) quanto sia sensibile al tema dell’AGW (e nonostante il mio attuale avatar!), non credo che porti a molto un discorso di questo tipo.
Non-inverni (o inverni caldi) sull’Europa ci sono stati anche in passato (è aperto un topic di Blizzard al proposito), certo forse non seguivano a loro volta dei non-autunni e forse da quando ci sono misurazioni dirette non si presentavano in serie così numerose come negli ultimi 20 anni, ma tant’è.
Qui cercherò di sviscerare dinamiche stratosferiche e troposferiche legate a teleconnessioni, ciclicità, temperature delle acque marine ecc.
Non parleròvolutamente della MJO: primo perché al riguardo sono ancora abbastanza impreparato (a parte le possibili ripercussioni in area euroatlantica delle varie fasi) e secondo perché ingenerale è un fenomeno assai variabile e intrastagionale, difficile da prevedere con mesi d’anticipo.
Partirò dalla stratosfera per poi passare a troposfera e relative teleconnesisoni e ruolo delle SSTA.
Stratosfera
Il lunghissimo thread dedicatogli e aperto da 4ecast il 16/11 testimonia l’interesse ma anche l’importanza dato a questo elemento previsionale.
Diciamo subito che qui ho visto male, molto male, prevedendo un VPS debole e disturbato. Disturbato in effetti lo è stato spesso dai frequenti warmings ma debole sicuramente no.
Il fatto è che (bisogna pur ammetterlo) una parte del castello previsionale elaborato in autunno si basava sull'ipotesi/speranza del giro della QBO da + a -che, vicini al minimo del ciclo solare 11ale e in conseguente presenza di debole Solar Flux (SF), avrebbe potuto “regalarci” grandi e suffragate speranze stante retrogressioni e eventuali Stratwarming maggiori (MMW) con conseguenti split di VPS e VP. Sbagliato questo punto, crollato una parte del castello.
Negli ultimi 60 anni, su 26 MMW solo 3 (1999, 2003, 2004) sono avvenuti tra i due estremi, in periodi di SF medio. Per il resto, MMW sono favoriti in periodi di basso SF (<110) con QBO- (10 casi su 15, con 3 durante il SF massimo e 2 con SF medio) oppure alto SF (>150) con QBO+ (10 casi su 11, l’altro è il 2003 con SF medio).
Nessun MMW, finora, in fase di SF debole (grossomodo fra 75 e 85 negli ultimi 4 mesi) e QBO+, come quest’anno
Infatti, ancor’oggi, a 30 hPa i venti zonali equatoriali continuano a soffiare da ovest (e a 29 hPa han invertito già a dicembre…). Beh, non è la prima volta che la QBO+ dura più a lungo del previsto. Gianluca ricordava che spesso vicini minimo del SF l’inversione dei venti stenta a diffondersi a quote stratosferiche più basse. In più la fase con venti da est tende a scendere più lentamente e meno regolarmente di quella con venti da ovest.
In occasione dell’apertura del citato thread 4ecast lo titolò “segnali di stratcooling”. In effetti a partire grossomodo da metà novembre il VPS ha iniziato il suo rafforzamento che lo ha poi portato a dominare la scena stratosferica fino ad oggi (con qualche sussulto qua e là).
Blizzard (http://forum.meteonetwork.it/showpos...3&postcount=6), citando uno studio, ha segnalato che le forti anomalie positive della prima parte dell’autunno nella temperatura della bassa stratosfera (ci fu persino un prematuro Canadian Warming in ottobre) potrebbero aver contribuito all’insorgere del prolungato stratcooling (con relativo forte e profondo VPS) successivo.
Inoltre occorre guardare al sole e alla sua attività geomagnetica (Ap): “dormiente” fino a novembre per poi dar luogo ad un paio di “svegliatine”.
Fuor di metafora: credo che l’Ap bassa abbia contribuito a tener calmo il VPS fino a novembre (ricordo che alcuni si preoccupavano del suo debole “caricamento” di freddo…). Poi la debole ripresa del Solar Flux e della sua Ap abbia pure contribuito al rinforzo del VPS.
Le due/tre tempeste geomagnetiche di novembre, metà dicembre e inizio gennaio hanno invece indotto (per reazione elettrochimica) impulsi di calore nell’alta stratosfera (uperwarmings). Ma il VPS non ha ceduto e la propagazione di calore dall’alto è stata sempre piuttosto frenata.
Dal basso, il persistente e intenso HP aleutinico (fattore quest’anno per me importante e un po’ sottovalutato, ne parlerò nella seconda parte) ha portato pure ad una certa diffusione di warmings dal basso. Ma mai tale da indebolire e rompere sistematicamente il VP.
Insomma: “attaccato” dall’alto e dal basso, il VPS ha più o meno sempre stoicamente resistito. Quelle volte che ha splittato un po’ ha dato solo benefici al Nordamerica (da metà gennaio via, prima pure lì è stato un inverno assai mite).
To be continued................
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