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Comitato Tecnico Scientifico
Re: Uno sguardo alla prossima stagione estiva
Molto bene Marco, grazie per l'interessantissimo contributo: estate più calda della norma ma non come 4 anni fà, estremamente calda
Adesso vorrei continuare su questa falsariga, provando a mettere un pò di ordine sulle presunte correlazioni tra fasi ENSO positive (Nino) e le temperature della successiva stagione estiva durante il periodo nel quale la tendenza al riscaldamento globale riscrive molte delle teleconnessioni a cui facciamo riferimento.
Il tutto è stato riassunto in un grafico in cui compare l'anomalia termica estiva (mesi MJJA, linea scura) sulla penisola per il periodo 1980-2006 (catturata dal dataset NCDC solo Land Surface), e la media MEI tra settembre e febbraio della stagione precedente all'estate (linea fucsia).
Come si evince dal grafico ad un picco MEI è associato un incremento di temperatura rispetto all'estate precedente (freccia rossa). Solo nel caso particolare del 1994 ciò non avviene. Tale caso è da considerare a parte perchè anche l'inverno precedente fù caratterizzato da el Nino e dunque è un caso particolare di due inverni consecutivi sotto anomalia ENSO. Pertanto in tal caso si considera la differenza con l'estate di due anni prima (freccia rossa tratteggiata).
In conclusione, i maggiori aumenti ci sono stati nel 1988, nel 1992 e nel 2003 cioè in anni con Nino moderato, mentre in epoche con Nino forte come nel 1983 e nel 1998, non seguirono incrementi particolarmente consistenti rispetto all'anno prima. Casi a parte quelli del 1995 e del 2005 essendo episodi con Nino moderato ma anche con incremento moderato. Da notare che la correlazione Nina autunno-inverno precedente e diminuzione delle temp. estive è meno evidente, anche se si è manifestata spesso. Non è stato oggetto di studio invece la correlazione "istantanea" tra Nina e temperature estive.

Stabilita l'influenza sulle termiche estive, la seconda parte di questo post cerca di evidenziare qualitativamente le variabili di riferimento su cui sviluppare un'analisi di quanto i cambi di circolazione che si hanno dopo un inverno dominato da El Nino (e tipici di fine marzo ed aprile) incidono in termini di bilancio energetico sull'estate successiva. Per quanto detto prima, a proposito della modifica dei pattern teleconnettivi imposta dal mutamento climatico in corso, occorre necessariamente considerare la coda degli eventi El Nino e quindi sono considerati gli anni 1998, 2003 e 2005.
I parametri presi a confronto sono:
1. quando iniziò e quanto durò l'episodio;
2. da che SSTA si partiva;
3. con che SSTA si arrivò alla fine;
4. che intensità complessiva si ebbe;
5. configurazioni bariche di uscita.
1998
1. iniziò dal Medit. Occidentale (MOc) il 9/3 e terminò sul Med.Orientale (MOr) il 23/4.
2. MOc: +1°; centrale ed MOr: +0.5°; NordAtlantico settore Africano: +2.5°;
3. Mediterraneo settentrionale: -1°; meridionale e MOr: +0.5°; NordAtlantico settore Africano: +1°.
Allegata mappa della differenza SST tra il 9/3 e il 21/4

Al suolo raffreddamento forte per are continentali sahariane orientali e russe tra la Scandinavia e il confine mongolo. Situazione invariata o debole incremento sul settore euro-atlantico. In area mediterranea raffreddamento sui Balcani, Adriatico e Italia centro-meridionale:

Situazione temperature a 850hpa confermata:

5. vi furono alternanza di affondi polari in Europa con rimonte subtropicali oceaniche (raramente di origine africana); tuttavia il pattern predominante era quello di blocco in Atlantico, WR/EA-, NAO deb+.
2003
1. dal 3 al 27 aprile.
2. MOc: +1°; centrale (Adriatico) ed MOr: -1/-1.5°; NordAtlantico settore Africano: +1.5°;
3. MOc: 0°/+0.5° (il 15, più alte ancora il 27); MOr e centrale invariati; NordAtlantico settore Africano: +1°.

4. Raffreddamento importante per l'area continentale tra i Balcani/Egeo e la Mongolia (debole interessamento sul nord-est penisola). Riscaldamento sul Sahara meridionale e sull'Atlantico tra la Francia e la Groenlandia. Stessa situazione a 850hpa.

5. Falla barica persistente in Atlantico settore centrale ed orientale con ripetute intrusioni calde di origine sahariana.
2005
1. 8-23/4;
2. MOc: +0.5°; MOr e centrale: -0.5°; Atlantico portoghese: 0/+0.5°; NordAtlantico settore Africano: +2.5°;
3. MOc e centrale: -1.5°; MOr: invariato; Atlantico portoghese: invariato; NordAtlantico settore Africano: +1/+1.5°;

4. Raffreddamento limitato al Mediterraneo occidentale, e paesi limitrofi; riscaldamento su parte continentale europea e Medio Oriente.

5. configurazioni dinamiche: alternanza di rimonte della subtropicale africana con discese polari in Europa e blocchi atlantici a latitudini settentrionali.
In conclusione, i parametri di riferimento più consoni per classificare l'impatto del raffreddamento primaverile dopo l'evento ENSO per evitare o ridurre l'estremizzazione termica, sono le SSTA di fine episodio (punto 3) che dovrebbero andare negative su tutto il Mediterraneo e la dinamicità delle configurazioni successive (punto 5) con presenza di pattern teleconnettivi di corto periodo.
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