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Discussione: Provaci ancora, Rex!

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  1. #1
    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito Provaci ancora, Rex!

    Quel gran blocco anticiclonico che si ostina a perpetuarsi sul nord Europa da settimane e settimane (almeno un mese), sta tentando di evolvere passando da un omega rovesciato con radice subtropicale sull'Italia, ad un blocking Rex vero e proprio. Ma il tentativo sembra destinato a fallire prima ancora di vedere i primi risultati.
    Per quale motivo? Per capirlo andiamo con ordine e vediamo qual è la situazione attuale: fino ad oggi il blocco è rimasto lassù, con un cuore caldo pulsante sul Mare del Nord, che ha cercato in ogni modo di deviare ogni perturbazione atlantica che tentasse di intrufolarsi sul territorio europeo.
    Ma si sa, ogni buon omega rovesciato è circondato ad est e ad ovest da depressioni che spallata dopo spallata cercano di tagliare la radice subtropicale dell'anticiclone per isolarlo sulle zone artiche. Ebbene, fino ad ora, con tutta la buona volontà che ci potevano mettere, i cicloni non sono riusciti a scalfire di un millimetro la radice; ma adesso il fratellino minore che nei giorni scorsi è cresciuto sull'Algeria portando i temporali in pieno deserto, ha deciso di seguire il getto subtropicale e muoversi verso est.
    Questo movimento non può che ...."ZAC!" tagliare la radice dell'anticiclone sul Mediterraneo centrale e facilitare il lavoro dei fratelloni ciclone atlantico e ciclone artico.
    Se guardate la moviola satellitare, noterete che già nelle ultime ore:

    1) Il fronte atlantico che continuava a sbattere contro il muro ad est, ha cominciato a trovare una strada diversa in direzione sud-est, verso il Portogallo.

    2) Sulla Scandinavia il flusso da NNW delle prime ore, sta lentamente piegando in direzione N-S, agevolando tra le altre cose lo sviluppo di un profondo minimo di geopotenziali in quota che si nota già con un ricciolino di nubi sulla Lapponia.

    http://wind.met.fu-berlin.de/cgi-bin...laymode=Endlos

    Insomma, con un attacco su 3 fronti la pressione da qualche parte nel dominio dell'anticiclone non può fare altro che scendere; con il fatto poi che il massimo di geopotenziale rimarrà attorno al 60-65° parallelo, è molto probabile che la depressione in formazione nei prossimi giorni si instauri proprio nelle nostre zone per lungo tempo.
    Ma vediamo un po' più in dettaglio i protagonisti dei prossimi giorni, riferendoci a questa mappa prevista per la prossima nottata:



    a) A partire da est si vede l'intensa ed estesa discesa di aria artica (dapprima continentale, con il primo fronte freddo, poi marittima con la linea di instabilità in formazione sulla Scandinavia); questa in realtà sarà la configurazione che meno avrà a che fare con il tempo sull'Italia nei prossimi giorni, visto che larga parte dell'aria fredda è destinata a Russia ed Ucraina (in maniera più marginale parte dei Balcani). Comunque servirà a sfiancare l'anticiclone.
    b) Sul Mediterraneo centro-occidentale invece si vede il fronte africano, individuabile come linea di instabilità vera e propria, senza rami frontali organizzati (passerà attraverso una fase frontale leggermente più organizzata domani, ma durerà poche ore); già adesso sulla Sardegna il tempo sta lentamente peggiorando, ma entro stasera dovrebbero arrivare anche numerosi acquazzoni.
    Ringraziamo questo fronte, perché senza di lui staremmo a guardare le mappe in attesa di qualche goccia ancora per settimane, probabilmente
    c) Dall'Artico groenlandese fin quasi al Portogallo ecco svilupparsi una saccatura che dire profonda è poco. Sul suo fianco orientale l'aria calda ed umida aspirata verso nord dalla grande ruota anticiclonica genera un bellissimo effetto "coreografico" sulla Groenlandia, dove nel settore meridionale le piogge e la neve sono battenti (e lo saranno ancora) da ore ed ore, a causa del fatto che le lande ancora ghiacciate poco più a nord fanno da vero e proprio muro per i fronti, che sono costretti a rallentare, occludersi e scaricarsi totalmente in loco.
    Ma a noi interessa il rametto freddo più meridionale, quello sulle coste iberiche; infatti entro 2-3 giorni arriverà sulla Francia (prima) e sulle Alpi occidentali poi. Occhio che fronti del genere, seppure non così intensi, alla fine dell'estate spesso sono in grado di provocare sfracelli. Non sarà questo il caso magari, tuttavia qualche temporale a V non è da escludere, specialmente quando il fronte transiterà sul Golfo del Leone e sul Rodano; in seguito arriverà anche da noi, e porterà un bel po' di instabilità nel settentrione.
    d) Ancora più ad ovest si intravede un'altra perturbazione nel pieno della maturità; questa semplicemente confluirà nella depressione ormai creatasi sul Mediterraneo, portando dapprima piogge abbondanti sul Portogallo nella notte di mercoledì, poi ancora qualche pioggia sull'Italia.

    Arrivare a fare una stima delle precipitazioni previste al momento vuol dire chiedere un po' troppo, ma perlomeno si può dire che si alterneranno fasi di tempo moderatamente perturbato (specie al centro-sud) con altre soprattutto instabili (specie al nord).

    Comunque, ecco una possibile evoluzione per mercoledì nella prima nottata:



    Si vede sulla Russia il ciclone freddo artico, ormai evoluto ma ancora in piena azione; fra Turchia e Grecia si nota ancora ciò che rimane della perturbazione africana, ormai in fase di lenta attenuazione. Sul Golfo del Leone ecco il ramo freddo atlantico descritto prima; se le prospettive rimanessero queste penso che la Francia meridionale potrebbe vivere un passaggio temporalesco violento; sull'Atlantico portoghese invece è pronta a fare irruzione la perturbazione che prima ho marcato come "d".
    Come vedete il blocco anticiclonico sarà ancora ben strutturato alle alte latitudini, pronto quindi a far evolvere tutta la configurazione come blocco Rex (o a dipolo), blocco ancor più evidente da questa mappa alle alte quote prevista per un paio di giorni più tardi:



    Ma provate ad immaginare tutta la struttura visibile nelle mappe precedenti come una serie di ingranaggi che ci intrecciano tra loro, un po' come in un orologio meccanico: l'anticiclone è una rotella dentata che gira in senso orario, i minimi di geopotenziale rotelle che girano in senso antiorario.
    E allora? Allora i minimi in arrivo dall'Atlantico, infilandosi a sud del grande ingranaggio anticiclonico, in qualche modo lo spingeranno lentamente verso ovest, portandolo quindi ad un lento moto retrogrado che finirà (con tutta probabilità) per farlo riassorbire dalla cella madre sull'Atlantico.
    Ecco quindi come si potrebbe presentare la situazione fra una settimana:



    Il blocco anticiclonico, ancora percettibile sulle Isole Britanniche, sarà in fase di indebolimento; l'anticiclone delle Azzorre tenderà difatti a fagocitarlo, creando un nuovo muro di alta pressione in pieno Oceano, ormai però non più in grado di bloccare il flusso da ovest verso est,perlomeno alle alte latitudini e per qualche ora (c'è da dire che il blocco, senza grosse evoluzioni circensi, potrebbe nuovamente svilupparsi ancora più ad ovest, nei dintorni di Terranova; ma avrebbe vita breve).
    Nel frattempo l'Italia e l'Europa meridionale in genere faranno i conti con una depressione ben sviluppata a tutte le quote, con tempo moderatamente perturbato lungo la linea frontale ondulata, ed instabile lungo le linee di instabilità e nell'area compresa tra le stesse.

    Insomma, in definitiva nei prossimi giorni ci sarà di che divertirsi; speriamo che lo spettacolo visibile sul satellite possa effettivamente regalarci anche un po' d'acqua, perché ce n'è veramente bisogno
    Ultima modifica di Lorenzo Catania; 29/04/2007 alle 13:59
    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

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