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  1. #1
    Vento forte L'avatar di Gdr
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    Predefinito Cascades e Alpi Occidentali. Non uguali ma simili...

    Tanti anni fa ho visitato Seattle, nello stato di Washington. Ho risalito in auto il versante occidentale della catena di monti che corre da Nord a Sud e che prende il nome di "Cascades". Sono zone estremamente piovose che costeggiano l'Oceano pacifico, piovosità annue che credo si aggirino intorno ai 2.000 millimetri. Le umide correnti (zonali ?) pacifiche incontrano una canena di monti che arrivano ai 4.392 metri del Rainier e dunque scaricano la loro pioggia sul versante occidentale.

    Ed il versante orientale ? Deserto. Man mano che si scende sul versante opposto al Pacifico lo scenario cambia, invece dei boschi di pini e betulle gli alberi quasi scompaiono e quando si arriva in pianura ci sono solo sterpaglie e dune sabbiose. C'è comunque molta acqua nei fiumi che arrivano anche da nord, ci sono molti campi da golf e paesini tipo "far-west" ma intorno c'è una steppa arida che si addolcisce solo molti km verso sud, laddove la catena delle Cascades si interrompe e dunque la piovosità riaumenta.

    Ci sono molte similitudini geografiche con le nostre Alpi occidentali, ci sono anche molte differenze ma credo che la attuale nostra siccità sia per certi versi compatibile con quella che c'è in quella zona. Per loro però è una cosa normale, è così almeno dai tempi dai primi pionieri, credo.

    Per vedere bene cosa intendo dire, ecco una immagine da Google Earth; i colori sono molto facili da interpretare, salite in macchina da Seattle dirigendovi ad ovest e sud-ovest, guardate come cambia lo scenario.

    Saluti.
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  2. #2
    Burrasca L'avatar di Gian_Milano
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    Predefinito Re: Cascades e Alpi Occidentali. Non uguali ma simili...

    Citazione Originariamente Scritto da Gdr Visualizza Messaggio
    Tanti anni fa ho visitato Seattle, nello stato di Washington. Ho risalito in auto il versante occidentale della catena di monti che corre da Nord a Sud e che prende il nome di "Cascades". Sono zone estremamente piovose che costeggiano l'Oceano pacifico, piovosità annue che credo si aggirino intorno ai 2.000 millimetri. Le umide correnti (zonali ?) pacifiche incontrano una canena di monti che arrivano ai 4.392 metri del Rainier e dunque scaricano la loro pioggia sul versante occidentale.

    Ed il versante orientale ? Deserto. Man mano che si scende sul versante opposto al Pacifico lo scenario cambia, invece dei boschi di pini e betulle gli alberi quasi scompaiono e quando si arriva in pianura ci sono solo sterpaglie e dune sabbiose. C'è comunque molta acqua nei fiumi che arrivano anche da nord, ci sono molti campi da golf e paesini tipo "far-west" ma intorno c'è una steppa arida che si addolcisce solo molti km verso sud, laddove la catena delle Cascades si interrompe e dunque la piovosità riaumenta.

    Ci sono molte similitudini geografiche con le nostre Alpi occidentali, ci sono anche molte differenze ma credo che la attuale nostra siccità sia per certi versi compatibile con quella che c'è in quella zona. Per loro però è una cosa normale, è così almeno dai tempi dai primi pionieri, credo.

    Per vedere bene cosa intendo dire, ecco una immagine da Google Earth; i colori sono molto facili da interpretare, salite in macchina da Seattle dirigendovi ad ovest e sud-ovest, guardate come cambia lo scenario.

    Saluti.
    Similitudini e differenze, è vero!

    Le differenze, tutte "geografiche" (passatemi il termine), mi sembrano grosso modo queste:
    - là non c'è, a sud, un mare separato dalla pianura da un'esile catena montuosa come il nostro Mar Ligure
    - là non c'è, a est, un serbatoio di umidità come il nostro Mare Adriatico
    - là non c'è, a nord, un'alta catena montuosa in grado di condensare l'umidità delle correnti meridionali marittime come le nostre Alpi

    Queste differenze sono quelle che ci hanno sempre salvato dall'essere come loro, perché mediamente le saccature ben strutturate in arrivo da ovest con traiettoria ovest-est (ciò che era normalissimo) scavano prima una depressione sul Golfo del Leone (entrata dell'aria fresca atlantica dalla Porta di Carcassona), si evolvono poi in una depressione sul Golfo di Genova (entrata della tramontana scura a Genova, provocata dal travaso dello scirocco padano indotto dall'avvicinamento della depressione) e finiscono in una depressione sull'Alto Adriatico. Con la prima fase piove in Piemonte, VdA, NO Lombardia, Riviera di Ponente; con la seconda piove in Lombardia, Riviera di Levante, Triveneto, Emilia-Romagna; con la terza piove nel NE in generale.

    Adesso queste differenze rispetto a loro non ci salvano più come prima, perché l'arcinota anomalia pressoria positiva sul vicino atlantico unita all'innalzamento di latitudine dell'anticiclone subtropicale indebolisce le saccature in transito (ne sposta a N la parte più attiva) e le obbliga ad arrivare da NO, inducendo in tal modo la sola formazione di depressioni alto adriatiche e facendo quindi piovere un po' solo al NE, con il NO saltato sistematicamente.

    Così siamo diventati un pochino simili a loro, e non poteva essere altrimenti. Ci differenzia ancora il fatto che episodicamente si verificano situazioni bariche in grado di fare fruttare la nostra posizione. Ma quanto diversa è, questa situazione, rispetto al "vecchio" atlantico?

    Bello spunto di riflessione, il tuo

    Gian
    Gianfranco Bottarelli
    Milano Famagosta - Rete MeteoNetwork
    Alt. 144 metri s.l.m. (Suolo 112 metri, 32 metri dal suolo) Lat.: 45° 26' 55" N; Long.: 9° 8' 9" E
    Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)

  3. #3
    Burrasca forte L'avatar di Wetter
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    Predefinito Re: Cascades e Alpi Occidentali. Non uguali ma simili...

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Milano Visualizza Messaggio
    Similitudini e differenze, è vero!

    Le differenze, tutte "geografiche" (passatemi il termine), mi sembrano grosso modo queste:
    - là non c'è, a sud, un mare separato dalla pianura da un'esile catena montuosa come il nostro Mar Ligure
    - là non c'è, a est, un serbatoio di umidità come il nostro Mare Adriatico
    - là non c'è, a nord, un'alta catena montuosa in grado di condensare l'umidità delle correnti meridionali marittime come le nostre Alpi

    Queste differenze sono quelle che ci hanno sempre salvato dall'essere come loro, perché mediamente le saccature ben strutturate in arrivo da ovest con traiettoria ovest-est (ciò che era normalissimo) scavano prima una depressione sul Golfo del Leone (entrata dell'aria fresca atlantica dalla Porta di Carcassona), si evolvono poi in una depressione sul Golfo di Genova (entrata della tramontana scura a Genova, provocata dal travaso dello scirocco padano indotto dall'avvicinamento della depressione) e finiscono in una depressione sull'Alto Adriatico. Con la prima fase piove in Piemonte, VdA, NO Lombardia, Riviera di Ponente; con la seconda piove in Lombardia, Riviera di Levante, Triveneto, Emilia-Romagna; con la terza piove nel NE in generale.

    Adesso queste differenze rispetto a loro non ci salvano più come prima, perché l'arcinota anomalia pressoria positiva sul vicino atlantico unita all'innalzamento di latitudine dell'anticiclone subtropicale indebolisce le saccature in transito (ne sposta a N la parte più attiva) e le obbliga ad arrivare da NO, inducendo in tal modo la sola formazione di depressioni alto adriatiche e facendo quindi piovere un po' solo al NE, con il NO saltato sistematicamente.

    Così siamo diventati un pochino simili a loro, e non poteva essere altrimenti. Ci differenzia ancora il fatto che episodicamente si verificano situazioni bariche in grado di fare fruttare la nostra posizione. Ma quanto diversa è, questa situazione, rispetto al "vecchio" atlantico?

    Bello spunto di riflessione, il tuo

    Gian
    si, bello spunto davvero in questo thread.

    Ci pensavo, guarda caso anch'io l'altro giorno, visto che fra l'altro visiterò prossimamente (quest'estate) il tratto di Montagne Rocciose nel settore canadese, a cavallo tra Stato di Alberta e British Columbia.

    Credo che potrò verificare anch'io di persona le differenze marcate tra il versante pacifico e quello interno-orientale dell'Alberta. (anche se forse nel settore canadese è leggermente meno drastico il divario rispetto al settore statunitense).

    Resta il fatto che l'analisi fatta da Gian è la pura realtà: in presenza della oramai stanziale anomalia barica nell''Ovest continentale, la nostra regione sudalpina nel NW italiano si avvicina drammaticamente alle condizioni di aridità "normali" nel interno del continente americano.

    Ed è per lo stesso motivo che vado ripetendo (credo quasi alla noia) la mia preoccupazione fondamentale legata al nostro ecosistema: la nostra vegetazione arborea e non, vive in un contesto climatico da alcuni anni che è ben distante dall'optimum vegetativo per la stessa.

    Il segnale che la natura ci ha lanciato in questi ultimi anni con la sofferenza della vegetazione (oltre che con il rapido arretramento ed ablazione glaciale), è la controprova che il cambiamento climatico in atto è davvero rapidissimo e la natura non riesce certamente ad adattarsi in questi tempi così stretti.

    Questi segnali sono altrettanto validi ed esplicativi di ciò a cui stiamo assistendo, almeno quanto i già inoppugnabili dati dei parametri meteorologici.

    Cito un solo esempio: il comune di Torino negli ultimi anni ha dovuto sostituire, con esemplari giovani, nelle alberate dei viali e nei parchi cittadini, più di 2000 piante d'alto fusto che erano morte a seguito degli estremi termici positivi e pluviometrici negativi.
    Avatar: Caspar Friedrich, Der Wanderer über dem Nebelmeer (Il viandante sul mare di nebbia) 1817 Kunsthalle, Hamburg

  4. #4
    Burrasca L'avatar di Gian_Milano
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    Predefinito Re: Cascades e Alpi Occidentali. Non uguali ma simili...

    Citazione Originariamente Scritto da Wetter Visualizza Messaggio
    ...
    la nostra vegetazione arborea e non, vive in un contesto climatico da alcuni anni che è ben distante dall'optimum vegetativo per la stessa.
    ....
    Accanto all'arretramento dei ghiacciai (come da te evidenziato) è proprio lo stato della vegetazione l'effetto più tangibile del cambiamento, qui da noi.

    Sembra quasi di vivere all'interno di un esperimento, dove qualcuno (lo scienziato) dice "bene, adesso cambiano le condizioni e vediamo che succede".
    Per noi il fatto di vivere in quest'area, il NO italiano, che pare OGGETTIVAMENTE essere quella più toccata dal cambiamento in negativo del clima, da un certo punto di vista è una fortuna perché quello che viviamo noi è unico, pur nel male, e non lo dico solo per consolarmi. Tu poi a Torino vivi qualcosa di più estremo ancora!



    Gian
    Gianfranco Bottarelli
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    Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)

  5. #5
    Burrasca forte L'avatar di Wetter
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    Predefinito Re: Cascades e Alpi Occidentali. Non uguali ma simili...

    Torino città-laboratorio: lo è stato in passato per il cinema, l'industria, l'innovazione tecnologica...ma adesso è la volta dell'effetto serra....
    Avatar: Caspar Friedrich, Der Wanderer über dem Nebelmeer (Il viandante sul mare di nebbia) 1817 Kunsthalle, Hamburg

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