Concentrazione ghiacci emisfero boreale
Concentazione ghiacci emisfero australe
![]()
Ultima modifica di d@n; 03/10/2007 alle 14:15
oltre alla domanda sacrosanta di massimo, ne ho un'altra:
quanto effettivamente questo trend al ribasso è senza freno?; preso atto dell'incredibile picco negativo di quest'anno, mi chiedo se fisicamente è davvero possibile che le minime estensioni estive possano tendere a zero.
Anomalie positive a parte, è scontato che nel semestre freddo si ricostituiscono le condizioni per la nuova espansione dei ghiacci, considerato che, anomalie a parte per l'appunto, le temperature in quelle zone sono sempre notevolmente sotto lo zero.
Quindi alla fine di aprile (o giù di li alla fine del periodo di massima espansione) avremo SEMPRE ricostituita una certa porzione di calotta.
Quindi per accettare l'ipotesi che l'estensione minima estiva possa tendere a zero, dobbiamo, più che guarare il trend di calo in atto, verificare se l'estensione polare massima inverale possa arrivare a dei valori critici sotto i quali appunto nel corso della successiva stagione estiva si potrebbe verificare il completo scioglimento.
Il dubbio (e la speranza) è quella che oltre certi valori minimi estivi non si possa scendere, perchè l'estensione massima invernale a sua volta non potrà scendere sotto determinati livelli.
ma questa è una cosa da verificare, e penso si possa anche stimare un valore indicativo di estensione (o forse meglio un valore del parametro "area") critico invernale che possa compromettere in modo totale l'estensione minima estiva.
ciao![]()
Stellon, il problema non è l'estensione.
Il problema è la massa.
Che dal punto di vista della superficie invernale difficilmente si possa scendere sotto certi minimi è vero.
Ma un conto è avere ghiaccio di spessore 50 cm, un conto è averlo di spessore 5 m.
Ergo se il ciclo annuale chiude in perdita significa che la massa glaciale cala; quindi a lungo andare in estate si finirà con il non avere ghiacci ai poli; anche se dal punto di vista dell'estensione superficiale invernale non ci dovessero essere picchi negativi particolarmente rilevanti.
Ma se l'aumento della temperatura prosegue il calo di massa sarà sempre più evidente.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
per esempio si vede in questo grafico
che l'incredibile calo di quest'anno è quasi tutto attribuibile ad un velocissimo scioglimento estivo, mentre l'estensione massima invernale si è tenuta sui valori precedenti minimi del 2005.
In pratica, a fronte di una oscillazione staginale che mediamente in passato si è attestata sui 5-6 milioni di km2, quest'anno il decremento è arrivato fino ad 8mln di km2.
Ipotizzando che peggio di così non si possa fare (in termini di decremento stagionale), allora un valore indicativo della estensione massima invernale che possa rappresentare un valore critico in grado di condurre al completo (o quasi) scioglimento estivo, è pari proprio a 8mln di km2.
I valori minimi delle massime estensioni invernali fin qui riscontrate (2005 e 2007) sono stati di 12mln di km2: c'è un margine ancora di 4mln di km2.
Quindi la domanda è: potremmo mai arrivare ad una estensione massima annuale dell'ordine degli 8mln di km2?
Per la domanda di Massimo e tua. Il ghiaccio è dolce.
Vedi qui domanda 6:
http://southport.jpl.nasa.gov/polar/iceinfo.html
Seconda domanda. Estensione massima. Ovviamente vedremo alla fine dell'inverno. Però sì: fisicamente è possibile che a fine estate il Polo Nord possa non esistere più.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
si certo è doveroso prima di tutto riferirsi al parametro "area", ma meglio ancora alla massa effettiva, come dici te (non so se a riguardo ci sono dei dati di reanalisys).
Ma il ragionamento che ho fatto sopra vale ugualmente: ci sarà un valore critico di MASSA di ghiacci massima invernale sotto il quale la massa estiva potrebbe tendere a zero.
E non è detto che questo valore critico di massa di ghiacci invernali sia effettivamente raggiungibile anche con GW galoppante (non lo so, ovviamente bisognerebbe avere dei dati per fare 2 conti)
ciao
detto questo la situazione è davvero allarmante, non voglio assolutamente banalizzare un andamento che ha dell'incredibile
In merito a tale discussione, proprio ieri ho assisitito ad un interessante seminario del boss della NERC. Lascio qui di seguito il senso della discussione con sottolineato in grasseto il punto nodale al paragrafo finale.
On 1 December 2005, a team of scientists from NERC collaborative centre, the National Oceanography Centre, Southampton, reported in Nature that the Atlantic Meridional Overturning Circulation, or Atlantic conveyor belt seems to have weakened by about 30% in the last decade or so.
The team analysed measurements taken along a line at about 25°N from the Bahamas to Morocco in 2004, and compared these to measurements taken along approximately this line in 1957, 1981, 1992 and 1998. The results suggest that the Gulf Stream flow across 25°N has remained nearly constant in this period, but the Meridional Overturning Circulation has slowed from about 20Sv in 1957 to 14Sv in 2004.
The evidence for the slow-down can be found both in the increase in southward recirculation of warm water in the surface layer, and in a decrease in southward transport of lower North Atlantic Deep Water between 3000 and 5000m depth.
Some climate models have suggested that we could expect such a slowdown as a result of global warming, and that this could cool northwest Europe by a few °C, with the change happening relatively fast, perhaps over just a decade. These measurements are evidence that the models could be right.
The five sections are snapshots and cannot tell us for sure whether the changes are a result of natural variability. Very little is known about how the Meridional Overturning Circulation varies seasonally or from year to year. To be sure that the observed change is the result of a long-term trend rather than natural fluctuations we will need to monitor flow across 25°N continuously for about a decade.
A chi interessasse, lascio anche il sito da dove ho preso il suddetto testo.
http://www.nerc.ac.uk/research/issue...d.asp#shutdown
Ottimo. Quindi c'è un indebolimento ma è presto per affermarne la causa.
la mia domanda era però un'altra. Quest'anno si sono riversati in mare un paio di milioni di Kmq in più (cioè 7 volte l'Italia) rispetto a quanto veniva riversato normalmente solo qualche anno fa. Se quindici anni fa qualcuno avesse previsto questo tutti avrebbero pensato ad un blocco, o comunque ad un cambiamento repentino della CdG. Invece non mi pare.
Non solo. Parrebbe che la forza attuale sia più o meno la stessa del 1970. Che la forza della CdG sia aumentata sino al 1990 circa (ma le temperature globali già crescevano) per poi calare.
Non voglio affermare nulla. Mi chiedo: per i sostenitori della glaciazione prossima ventura, quanto ghiaccio deve sciogliersi? Di quanto deve ridursi ancora il Polo Nord?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Domanda piu' che legittima. In ogni caso qui si pone l'ulteriore dubbio che il presunto indebolimento faccia parte di una normale variabilita'. Una volta chiariti i cicli stagionali e annuali si potrebbe tentare una stima piu' o meno attendibile della quantita' di ghiaccio che si deve sciogliere (supposto che sia questa l'unica correlazione...ma sapendo quanto il sistema atmosfera e oceano siano comlicati, non lo sara').
Da profano vi faccio una domanda.Secondo voi che e stensione potrebbe aver avuto ol ghiaccio al polo nord nel medioevo,quando lo sappaimo tutti sullre dolomiti si coltivava la vite?
saluti paolo
In copertina il romanzo di mio figlio ventenne, consigliatissimo
"Due cose al mondo non ti abbandonano mai, l'occhio di Dio che sempre ti vede e il cuore della mamma che sempre ti segue"
Segnalibri