Che bella analisi! Quindi ci dovremmo aspettare la prima parte dell'inverno con scambi meridiani favoriti dalla presenza di hp tra est Atlantico e UK, mentre nella seconda parte prevarrebero le correnti zonali?
Se così fosse, è l'inverno dei miei sogni. Freddo quando il sole è più basso.
Lo so, è una posizione impopolare, perdonatemi per questo.
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
correnti zonali forse al nord, secondo me adriatici e sud avranno una seconda parte simile al 98-99...e anche io di conseguenza, il che non dispiace.....
ma come detto fa 4ecast il minmo solare prende molta importanza da gennaio e quindi occhio agli SW che potrebbero cambiare le carte in tavola almeno per uno dei due mesi.....
Esatto, ti quoto!
Su una prima parte dell'inverno a trazione integrale sarei pronto a scommettere e d'altronde ciò che abbiamo appena vissuto e che probabilmente si ripeterà tra qualche giorno ne è la chiara dimostrazione.
Logica e statistica vogliono che spesso annate così vedano però un rapido declino dell'inverno già tra gennaio e febbraio, ma...una stratosfera che sarà quasi certamente in subbuglio in quel periodo potrebbe dare una grossa mano a noi freddofili!![]()
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Roberto
Always looking at the sky....
Lo studio che ho effettuato riguarda l'impatto che le SSTA atlantiche nel periodo Maggio-Ottobre 2007 potranno avere sulla NAO della prima parte dell'inverno, Novembre-Gennaio (NDJ). L'impatto è considerato senza tenere di conto di altri fattori, se non indirettamente.
Il raffreddamento delle SSTA a sud di Terranova è stato molto forte nel periodo di riferimento (Rodwell & Folland 2002). Il raffreddamento si è poi prodotto fino all’alta stagione estiva (Luglio-Agosto, Czaja & Frankignoul, 1999 e 2002). Così la prima proiezione della NAO invernale da parte del MetOffice fù di -0.34.
Da Giugno a fine Agosto si è osservata, a meno di un piccolo ponte centrale, una fascia di acque atlantiche a latitudini temperate più fredde in accordo al Tripolo Atlantico in modalità negativa (Saunders & Qian, 2002) che però non era presente a Maggio. In Settembre e prima settimana di Ottobre si è rinforzato il ponte caldo centrale, impedendo sia un Tripolo ben formato, sia il “ferro di cavallo del NATL” in JJAS (Czaja & Frankignoul, 2002), tanto che MetOffice a fine settembre parlò di una NAO neutra in DJF: -0.05 +/-1. In Ottobre è stato osservato sia un debole spostamento della strozzatura centrale verso E a ridosso delle Azzorre, sia un riscaldamento dell’Atlantico Tropicale (AT) tra 20S e 20N che forniscono segnali discordanti sulla NAO invernale (Czaja & Frankignoul, 1999 e 2002, Steph, NAO - Stato dell’arte p.te 6).
Dalle reanalysis NCEP per ciascun mese di riferimento otteniamo le seguenti correlazioni.
- Novembre: la parte centrale che da il segno al tripolo è meglio correlata con lead di 4 mesi (SST di Luglio, valore di 0.6);
- Dicembre parte centrale che da il segno al tripolo è meglio correlata con lead di 5-6 mesi (SST di Giugno e Luglio);
- Gennaio con quelle dei 4 mesi precedenti (SST di Settembre-Dicembre) e un po’ meno con quelle di 8 mesi prima (SST di Maggio). Dunque per questo predittore è attesa NAO- sia a Novembre che a Dicembre. Invece Gennaio che è correlato con Maggio, Settembre ed Ottobre dovrebbe vedere una NAO neutra.
Per assegnare un range di variabilità attesa per l'indice NAO ai mesi NDJ si sono considerate alcune features particolari della regione RM e del Tripolo di quest’anno. Quindi sono stati associati dei pesi empirici a ciascuna feature.
La prima è la magnitudine in JJA della zona RM che se osservata è un buon predittore di NAO(ND) negativa. La seconda è la fascia centrale molto importante perché da il segno al TA e alla NAO correlata con lag time. Questa feature se osservata in OND è un buon predittore di NAO(DJF) negativa. La terza è il ferro di cavallo del NATL che quanto detto prima se osservato in JJASO o al limite solo in JJA è un buon predittore di NAO - rispettivamente in NDJ o solo ND.
Da notare che il Tripolo appare “strozzato” con un piccolo ridge positivo nell’Atlantico centrale. Unite insieme, strozzamento e ferro di cavallo, fanno apparire un ponte centrale più spostato a ovest rispetto alle coste europee, laddove l’anomalia non è più positiva ma presenta un polo negativo intorno alle Azzorre, che indichiamo con A. In accordo a questa situazione che ha avuto il massimo a Luglio, è stato preso in considerazione un quarto predictor che adatta gli anni passati all’attuale tripolo di anomalie, negative intorno alle Azzorre (A) e a sud di Terranova (T) e positive a sud-est della Groenlandia (G). Indichiamo questo tripolo di anomalie con (TA)-G+, per differenziarlo dal TA.
Discussione sulle rianalisi 1948-2006
Nel mese di Maggio, la regione RM è risultata complessivamente fredda. Tra il 1950 ed il 1989, ben 13 anni su 18 hanno poi visto NAO(DJF) negativa (50, 55, 57, 59, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 74, 76, 85). Tuttavia abbiamo notato che questa relazione s iperde dal 1990 in cui solo 2 anni su 10 dal 1990 che avevano avuto SSTA- (95 e 97), hanno poi avuto NAO(DJF) negativa.
Esistono varie alte stagioni estive JA con SSTA- in RM. Il 1950 e il 1965 distano per meno di 0.5 in magnitudine su tutta RM, mentre il 1956 e il 1997, hanno la parte a nord più fredda.
Gli anni con minore errore (<0.5 in magnitudine in JJASO) che hanno avuto la maggiore estensione lungo la fascia centrale del TA sono il 1958 (più affidabile) ed il 2004 (meno affidabile). Il 1958 ebbe in JJASO un ferro di cavallo del NATL più spostato a W ma senza strozzatura centrale.
Gli anni con Tripolo “strozzato” in Giugno-Agosto, sono il 1950, il 1965, 1966, il 1980, il 1986, e in tutto JJASO sono stati il 1963 e il 1986. Eccetto il 1950 e il 1986, la stessa forma si ritrovò in novembre-dicembre. Sia il 50 che l’86 sono da scartare per via di anomalie in ND molto differenti all’attuale situazione (a meno di una impensabile rivoluzione). Da notare che il TA era comparso in ben 11 anni precedenti tra Giugno e Settembre ma solo nel 40% di essi (5) era riaffiorato nel tardo autunno Ottobre-Dicembre.
Gli anni con tripolo di anomalie tripolo di anomalie con (TA)-G+ sono: il 58 (con polo americano più debole), l’80 (deboli allo stesso livello), il 97 (tripolo ben formato ma + basso), il 2001 (polo americano più debole). Il loro negato è il 1987 che ebbe NAO debole positiva. Il 58 e 2001 con polo americano + debole vedevano Novembre positivo e Dicembre negativo. Il 1980 (deboli allo stesso livello) vede negativo novembre e positivo dicembre. Il 1997 con la stessa forza ma più basso di latitudine vede sia novembre che dicembre negativi forti.
Gli anni che ci sentiamo di considerare come similitudini col 2007, sono rappresentati nella seguente tabella:
Senza entrare ulteriolmente nel merito dell'approccio, con la prima tabella cioè quella delle correlazioni, si stabilisce un range di variabilità, positiva o negativa, dell'indice. Quindi si ottiene una minima variabilità in Dicembre con 4 indicazioni di negatività dell'indice e una bassa variabilità in Novembre con 3 indicazioni di negatività. Poche indicazioni invece ci giungono per Gennaio, soggetto al massimo range.
In conclusione, considerando solo la forzante delle SSTA atlantiche nel periodo Maggio-prima metà di Ottobre 2007 (senza tenere in nessun conto tutti gli altri indicatori) sono abbastanza probabili range di [0, -0.9] in Novembre e [+0.2, -0.4] in Dicembre.
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Ultima modifica di 4ecast; 28/10/2007 alle 10:09
Andrea
Un appunto sul post di qualche giorno fa sul 1955-1956: verissimo che fin quasi a fine gennaio l inverno era stato latitante tanto da assomigliare quasi al 2006-2007, pero non scordiamoci che novembre 1955 per gran parte dell Europa centrale e stato il novembre piu freddo del XX secolo.
La pianura padana vide una media mensile fra i 3C e i 4.5C.
Poi a inizio gennaio sull Europa estremo-occidentale, sfiorando l Atlantico una fortissima discesa d aria artica ha portato temperature frigide lungo la costa atlantica nordafricana.
whatever it takes
Vediamo oggi come l’oscillazione multidecadale della PDO possa contribuire all’influenza della tipologia di inverno europeo che avremo.
La mia analisi si articolerà in 3 parti:
[1] come l’oscillazione a bassa frequenza (multidecadale ) della PDO in coabitazione con l’AMO potrebbe influenzare la disposizione del jetstream polare sullo scacchiere euro-atlantico;
[2] come le SSTA dell’area NAMIAS (30-45 °N, 155-175 °W, strettamente legate alla fase della PDO) potrebbero contribuire a rafforzare o meno un certo pattern invernale sull’area euro-atlantica;
[3] alcune conseguenze sul clima europeo date dal pattern più importante su scala continentale (NAO) in relazione al segno della PDO, su scala annuale (alta frequenza).
Dirò subito che:
>la PDO, che presenta discrete/buone correlazioni con alcune configurazioni-tipo del clima invernale europeo (segnatamente inerenti la dislocazione della corrente a getto polare), sembra orientarsi verso un segnale abbastanza pronunciato pur se permangono diverse incognite circa la sua forza durante il prossimo inverno;
>le SSTA in zona NAMIAS, molto spiccatamente pronunciate quest’autunno, presentano invece correlazioni di per sé non molto alte con i principali pattern del clima europeo, pur denotando interessanti effetti a ridosso delle coste europee.
In sintesi, quindi, teniamo conto di questi predittori, ma direi di non soppesarli troppo: tuttavia se la PDO dovesse rafforzare il suo segno anche nelle prossime settimane, allora questo fattore acquisirà decisamente maggior confidenza e andrà perciò tenuto in maggior considerazione.
Cominciamo allora con una stima del segno e della forza della PDO durante la prossima imminente stagione invernale.
Come già segnalato, la situazione della PDO appare tutt’altro che chiara e netta, situazione resa ancor più complicata dal fatto che sono in uso almeno due differenti metodologie di calcolo dell’oscillazione a partire dalla differenza delle SSTA fra Pacifico settentrionale orientale e centro-occidentale.
In generale, cmq, si è più o meno concordi nell’affermare che questi sono anni di transizione fra la precedente lunga fase di PDO+ (iniziata nella seconda metà degli anni 70) e l’imminente prossima lunga fase di PDO-. Su scala annua e soprattutto estiva sembrerebbe che da fine anni 90 si sia già in epoca di PDO-, su scala invernale invece c’è meno chiarezza.
Osservando, cmq, la disposizione attuale (e di tutto l’ultimo anno) delle SSTA sul NPAC centro-orientale (SSTA+ in zona NAMIAS, persistenti SSTA- nel Golfo d’Alaska), si potrebbe essere indotti a dare per scontato che la PDO- perdurerà anche durante il prossimo inverno.
Fra l’altro, la correlazione secolare fra PDO estiva e PDO invernale è discreta, con un coefficiente che rasenta lo 0.5, mentre sale ad un buon 0.7 considerando l’indice della PDO annuale.
Consideriamo inoltre il fatto che una Nina già forte come quella attuale tende, a sua volta, a rafforzare la disposizione delle SSTA sul NPAC in tipica configurazione PDO-.
La mia conclusione parziale, considerando quanto detto sopra, è che si possa assistere ad un inverno connotato da PDOdeb- (valori compresi fra -1.0 e 0). Da notare che la previsione sperimentale elaborata da NOAA/ESRL PSD e CIRES/CDC prevede una PDO con valore -0.7 per DJF.
http://www.cdc.noaa.gov/forecast1/for1pdo.html
Vediamo ora una sintesi degli effetti:
[1] La fase multidecadale della PDO ha un evidente impatto sul Nordamerica, determinando in generale un orientamento del jet e anomalie termiche di questo tipo:
PDO+:
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PDO-:
Sull’Europa appaiono meno evidenti i suoi effetti. “Modulando” la direzione del jet in uscita dal Nordamerica (già “forzato” dalle SSTA Nordpacifiche e dal generale aggiramento in senso orario (PDO+) o dall’attraversamento quasi ortogonale (PDO-) delle Rocky Mountains), in associazione ad altri indici teleconnettivi può cmq indurre un innalzamento latitudinale del jet sulla parte centro-orientale del NATL e un suo abbassamento sul comparto centro-orientale europeo. In sé, quindi, si andrebbe verso un possibile periodo di NAO-.
In generale, una semplice osservazione della sintonia fra il segno della NAO (a bassa frequenza) e quello delle oscillazioni multidecadali PDO e AMO http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=40775
ci mostra che lunghi periodi di NAO+ (NAO-) invernali sono state accompagnate da fasi di PDO+ e AMO- ma con quest’ultima in forte risalita e in passaggio da – a + (PDO- o in forte discesa e AMO+ pure in forte discesa e in passaggio da + a -), come per es. i periodi 1920-1935 e poi 1980-2000 (1935-1970).
Da notare che spesso, in fase di PDO-, per i motivi spiegati sopra, appare più frequentemente anche il pattern SCAND+ ed eventualmente (con lag di 4-5 anni) l’EA-.
http://www.meteotriveneto.it/modules...hp?storyid=125
[2] Questa constatazione sarebbe pure corroborata dall’analisi dell’influenza delle SSTA nella zona NAMIAS, effettuata in questo TD http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=58536
Persistenti SSTA+ in zona NAMIAS fra autunno e inizio inverno tendono ad indurre SLPA+ a ridosso delle coste europee e delle isole britanniche. Il problema sta nel fatto che durante il primo periodo analizzato (anni 50-70, caratterizzati da generale PDO- e AMO in discesa), questo effetto portava ad avere NAO- e a volte anche inverni “tosti” in sede europea (vedi 1962/63 e parecchi altri inverni dei “mitici” anni 60), mentre poi (in periodo di generale risalita della PDO e poi PDO+, unitamente a AMO- e poi in risalita) uno “shift” verso sud dell’anomalia barica portava, sempre in caso di SSTA+ in zona NAMIAS, a NAOdeb+ e SCAND-.
Considerando il fatto che probabilmente siamo tornati in PDO- (vedi sopra), si potrebbe concludere che SSTA+ in zona NAMIAS potrebbero portare a SLPA+ a ridosso delle isole britanniche, in un pattern ibrido fra NAOdeb-, EAWR+ e SCAND-.
Cmq le SLPA dell’ultimo decennio, negli anni di SSTA+ meno SSTA- in zona NAMIAS fra ottobre e dicembre, danno questa configurazione: NAOdeb+/SCAND- con disposizione del jet da NW sull’Europa centrale.
Mensilmente: a N SLPA+ su isole britanniche, a D “classico “ dipolo NAO+ simile all’anomalia stagionale postata sopra, G NAO+ ma con un'interessante area di SLPA+ sulla Russia europea e a F un’anomalia barica estremamente interessante: SLPA+ fra Groenlandia, Islanda e Irlanda e SLPA- sull’Europa centrale, con una direzione del jet da nord sull’Europa occidentale a “pescare” aria di origine artico-marittima dalle parti di Spitzbergen (molto simile alle SLPA dell’inverno 1962/63!)
Ma ne riparleremo.
[3] Per concludere la mia analisi, ho voluto vedere che tipo di configurazioni bariche, termiche e precipitative uscissero dalle rianalisi degli ultimi 50 anni associando il segno della NAO ad inverni connotati da PDO- (alta frequenza, scala annuale), con interessanti risultati.
La prima carta mostra le differenze bariche invernali (media dei 3 mesi DJF) fra NAO- e NAO+ (valori di almeno 0.5) associati a inverni in fase di PDO-:
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Rispetto al “classico” pattern NAO
si nota una leggera espansione dell’anomalia meridionale del dipolo verso est e contemporaneamente un centro secondario nell’anomalia settentrionale del dipolo sulla parte nord della Russia europea.
Considerando che la probabilità di avere una relativa lunga fase di NAO- durante il prossimo inverno (perlomeno della durata di almeno 1 mese) sembrerebbe abbastanza rilevante, ho provato a plottare le seguenti carte, che mostrano cosa succede se si prendono in considerazione SLPA, anomalie termiche e precipitative dei singoli 3 mesi invernali connotati da NAO- (valori <= a -0.5) in inverni PDO- (valori <= a -1) meno quelli con NAO- in inverni PDO+ (valori >= 1).
Ecco cosa ne è uscito:
Dicembre NAO-/PDO- meno NAO-/PDO+:
SLPA:
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STA:
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Anomalie precipitative:
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Gennaio NAO-/PDO- meno NAO-/PDO+:
SLPA:
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STA:
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Anomalie precipitative:
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Febbraio NAO-/PDO- meno NAO-/PDO+:
SLPA:
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STA:
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Anomalie precipitative:
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Riassumendo: la probabile fase di PDO-, associata a SSTA+ in zona NAMIAS, potrebbe portare ad una stagione complessivamente abbastanza fredda, stante una maggior propensione a NAO- (soprattutto a fine inverno), unitamente a SCAND+/SLPA+ su Russia europea (verso metà inverno). In ogni caso, periodi di NAO- potrebbero portare a incursioni di aria fredda decisamente più interessanti rispetto ai periodi di NAO- associati a PDO+, soprattutto a dicembre (Europa centro-occidentale) e febbraio (Europa centro-meridionale).
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Ultima modifica di steph; 29/10/2007 alle 14:17
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