Non ci voleva molto perché l’autunno, quest’anno, facesse meglio dell’anno scorso, soprattutto in termini di anomalie termiche. Mancano le vere perturbazioni, quelle atlantiche ma il nostro Mediterraneo è anch’esso capace di produrre piogge di tutto rispetto, anche se l’orografia finisce sempre per esaltare i fenomeni e concentrarli soprattutto al Centro-Sud, dove le condizioni per avere precipitazioni continuano, attualmente, a rinnovarsi di giorno in giorno a causa di una circolazione ciclonica che, se va morendo al suolo, è ancora mantenuta attiva in quota da residue infiltrazioni di aria fresca da est in grado di rendere l’atmosfera moderatamente instabile. Quest’anno il Mediterraneo non sembra quindi essere sede permanente dell’anticiclone sub-tropicale, ma esposto alle incursioni di aria dai quadranti settentrionali che scorrono lungo il bordo orientale di un Anticiclone delle Azzorre che ha parcheggiato i suoi massimi ad ovest delle Isole Britanniche e che, da questa posizione, sollecita il vortice polare a sganciare onde barocline in direzione di un’ampia fascia di territorio che oscilla tra i Balcani e la nostra penisola. Impulsi meridionali che rientrano appieno nella nuova dinamica circolatoria che si sussegue nel comparto europeo centro-occidentale e che abbiamo potuto sperimentare già diverse volte in passato, in alternanza ad una dinamica di natura opposta il cui apice in intensità è stato raggiunto proprio lo scorso anno.
Per le prossime due settimane, l’impianto barico descritto non dovrebbe essere destinato a mutare nelle sue linee generali, in quanto il tempo a scala europea continuerà a essere deciso dalle mosse delle due figure antagoniste prima citate che, a impulsi regolari, metteranno in moto da nord verso sud veloci correnti moderatamente fredde che senz’altro avvieranno un incalzante processo di raffreddamento delle latitudini europee centro-settentrionali, ponendo le basi per un mese di novembre che, statisticamente, potrebbe chiudersi in anomalia negativa.
Un primo impulso lambirà l’Italia lunedì 5 e martedì 6 prossimi, coinvolgendo maggiormente il versante adriatico.
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Il secondo impulso arriverà a cavallo tra la prima e la seconda decade con i massimi di raffreddamento in ingresso dalla Valle del Rodano.
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Il terzo impulso, invece, si delineerebbe per il 13-15 novembre, con nuovo ingresso dell’aria fredda dal Golfo del Leone.
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Si profila quindi una nuova fase secca a NW e piovosa al Centro Sud con neve che, dando credito alle termiche attuali, potrebbe cadere in Appennino a quote comprese tra i 700 e i 1200 metri in concomitanza del secondo episodio.
Un saluto a tutti
quando dici fase secca al NW alludi alla prima colata che da noi porterà föhn, o anche alle altre? Se entrassero dal rodano ci sarebbero precipitazioni anche da noi, dico bene?
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grande dinamicità...
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Relativamente al secondo impulso freddo in arrivo tra il 9 e l’11 novembre, la configurazione barica non è al momento favorevole a precipitazioni sull’area di NW. Infatti, poiché si tratterà con buona probabilità di un passaggio abbastanza rapido, il calo barico a sud delle Alpi con la formazione di una fugace depressione sul golfo ligure non avrà il tempo di portare a frutto un richiamo umido da E/SE sulla Val Padana centro-occidentale. Sarà solo possibile il passaggio di un veloce nucleo di instabilità sull’Alto Adriatico con coinvolgimento, in particolare, della Romagna, ma per il resto il Nord dovrebbe essere completamente fuori dai giochi. Già il giorno 10, una rimonta anticiclonica da ovest relegherà nubi e fenomeni al Centro-Sud del versante adriatico.
Molto significativa a tal proposito la mappa delle velocità verticali prevista per il giorno 9 in cui si nota chiaramente l’azione di compressione dei moti su buona parte della Pianura Padana, con umidità relativa, a 700 hPa, inferiore al 25-35%. Mancando i due ingredienti più importanti, è ovvio che nubi e precipitazioni staranno alla larga da queste zone.
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Per quanto riguarda la terza ondata, è troppo presto per parlarne.
mah...secondo me è troppo presto anche per parlare della seconda...non è per contraddirti,hai fatto un ottima analisi,ma il fatto è che,si sa,in caso di irruzioni fredde da nord,per i modelli diventa difficile individuare l'obiettivo della colata prima di 72 ore dall'evento.Esemplare il caso di oggi:stamattina entrata dal rodano con passata piovosa su nordest e Lombardia centrorientale,oggi pomeriggio netto est shift,stasera nuovamente west shift di 50-100 km...io sono convinto che tutte le possibilità siano ancora aperte.
Prima di martedì sera,a mio avviso è meglio non tracciare nessuna conclusione.
Naturalmente questa non è una critica alla tua analisi,è solo un avviso di restare più prudenti,che bastano pochi chilometri di spostamento verso ovest per cambiare tutte le carte in tavola.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Si è giusto rimanere prudenti e con i piedi per terra, però è anche vero che i modelli è già da un bel pò di run che confermano questa configurazione, e poi sembrano andare tutti d'accordo, basta guardare gli spaghi, che sembrano quasi sovrapponibili...
se permetti però io spero che si formi il minimo sul ligure...o secondo te devo sperare che piova solo al sud e medio adriatico?
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Gli aggiornamenti di stamattina continuano a confermare quanto scritto ieri e propongono solo lievi aggiustamenti sul coinvolgimento (ma fugace) di alcune regioni del Nord: in bilico c’è il Levante Ligure, l’Emilia e forse l’est della Lombardia, confermata la Romagna e ovviamente il Centro-Sud. In linea di massima non dovrebbero esserci più sconvolgimenti della configurazione così descritta, anche perché per un interessamento diretto delle regioni settentrionali si dovrebbe avere uno w-shift della struttura depressionaria di almeno 6-700 km per far sì che il ramo attivo della corrente a getto sorvoli proprio il Nord Italia per apportare tutti quegli ingredienti necessari a produrre nubi e piogge: a mio avviso si tratta di una traslazione troppo ampia, visto che è l’Anticiclone delle Azzorre, forte dei suoi 1035 hPa, a imprimere sicuramente sul sistema la forza maggiore e quindi a dettare le regole del gioco.
Il minimo al suolo, infatti, appena accennato sul Golfo Ligure nelle primissime ore di venerdì 9, già a metà giornata dovrebbe posizionarsi sul Centro per poi scivolare verso sud-est, permettendo quindi un rapido miglioramento del tempo sulle regioni settentrionali. Anche dalla mappa delle velocità verticali è ben visibile lo sbarramento a nord delle Alpi e la caduta adiabatica delle correnti sul nostro versante; mentre i massimi di avvezione di umidità (e quindi le aree piovose) sono legate proprio al passaggio della struttura depressionaria il cui nucleo più intenso è stato circolettato in bianco e si trova in posizione del tutto sfavorevole al NW.
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Buone conferme invece per la terza ondata del 14-15 novembre che, ad oggi, presenta anche termiche inferiori di 1-2 gradi rispetto a quanto previsto ieri. Anche in questo caso, però, sembra che l’asse della saccatura non favorisca nuovamente il Nord Italia che lo segue (linea blu nella mappa sotto), anche se in questo caso i giochi sono ancora aperti. Infatti, in questa circostanza l’Anticiclone delle Azzorre non dovrebbe operare forcing tali da non permettere modifiche sostanziali alla configurazione fino a oggi delineata.
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Buona domenica![]()
Ci vorrebbe un'iniziale entrata franca dal Rodano....ma le speranze sono pochissime ormai!
Speriamo nel possibile affondo successivo...![]()
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