Il titolo potrebbe quasi sembrare antitetico, ma il riferimento va ovviamente all’oceano equatoriale Pacifico dove, tanto per cambiare, stanno avvenendo mutamenti importanti, e in grado di modificare le sorti della stagione in corso.

L'ultimo run del CFS (emesso ieri) mostra qualcosa di incredibile, la media dei "plumes" prevede un'anomalia nella regione 3.4 (presa come riferimento principale per quantificare la forza di un evento ENSO) in ulteriore intensificazione, fino a 3° inferiore alla media tra Febbraio e Marzo.





Se la previsione si rivelasse corretta ci troveremmo di fronte al più basso valore mai registrato in questa regione, distante perfino dal record attuale appartenente al Novembre 1988:

http://www.cpc.noaa.gov/data/indices/sstoi.indices

1. -2.24, Novembre 1988
2. -2.18, Novembre 1955
3. -2.14, Dicembre 1988
4. -1.98, Gennaio 1989
5. -1.93, Gennaio 1974
6. -1.90, Dicembre 1973
7. -1.86, Gennaio 2000
8. -1.85, Gennaio 1976
9. -1.84, Dicembre 1970
10. -1.77, Febbraio 1950 e Ottobre 1955





Come si può vedere dal grafico sopra, il modello americano ha una skill predittiva molto buona entro i due mesi dall'emissione della previsione, e uno scenario corrispondente al rafforzamento della Nina potrebbe essere supportato dal recente ritorno a valori negativi del GLAAM, in particolare alle latitudini equatoriali.





Senza dimenticare come nel recente passato, proprio un brusco calo del GLAAM tra Agosto e Settembre abbia portato ad una rapida intensificazione della Nina, anche a dispetto del SOI mai persistentemente positivo.

Bisogna comunque evidenziare come la previsione del CFS sia piuttosto estrema rispetto ad altri forecast, come ad es. ECMWF, che vede una leggera intensificazione nel mese in corso seguita da un progressivo riassorbimento:





Come interpretare questo evento che sta assumendo sempre più connotati di unicità??

Se la previsione del CFS fosse giusta sarebbe lecito attendersi un GLAAM con valori molto bassi sia a Gennaio che a Febbraio. Vi ripropongo la correlazione postata a suo tempo, tra GLAAM e mesi invernali con lag 0.





Un GLAAM particolarmente negativo a Gennaio e Febbraio tende statisticamente a favorire un azione bloccante tra Mare del Nord e Scandinavia.

Considerando invece più nello specifico la correlazione con la regione 3.4 centrata nel mese di Marzo (dato che il CFS prevede il picco negativo in questo mese) abbiamo indicazioni più blande, ma sempre improntate alla ciclonicità per l’Europa meridionale, e al blocco tra Mar Caspio, Russia e Scandinavia.







Detto questo, continuiamo con i piedi di piombo. E’ necessario qualche segnale più concreto “dall’alto”, dove, coerentemente con la statistica relativa agli episodi di Nina Strong, si sta sperimentando un raffreddamento ormai fin dai primi giorni di Dicembre. Secondo le ultime proiezioni anche l’Heat Flux è nuovamente in calo, mentre servirebbe qualcosa di molto più concreto, probabilmente da ricercare in una disposizione configurativa troposferica maggiormente orientata ad onde planetarie lunghe e persistenti.