Posto il pezzo di un articolo che scrissi per una rivista di ecologia anni fa, intitolato "Il Vento". Lo posto soprattutto per una frase che ho considerato molto "definita" nel senso che trasmette, al di la' della pappardella teorica che sta prima(ma per capirla nel contesto ci vuole anche il minestrone precedente):
Dite la verita' che vi piace quella definizione eh.Si conoscono ad oggi tre tipi di celle convettive. La cella polare, la cella temperata e la cella equatoriale. Quindi, sul nostro pianeta ci sono un totale di sei celle convettive, tre nell’emisfero australe e tre in quello boreale. La cella polare è posta tra il polo e i 60° circa di latitudine (nord o sud), ed è caratterizzata da correnti discendenti in corrispondenza del polo, mentre possiede correnti ascendenti in corrispondenza dei 60° di latitudine. La cella temperata è compresa tra i 60° e i 30° di latitudine, e si combina in modo naturale con la cella polare, avendo correnti ascendenti poste intorno ai 30° di latitudine, e discendenti intorno ai 60°. Infine, la cella equatoriale è posta tra l’equatore ed i 60°. Le zone poste intorno all’equatore sono caratterizzate da correnti ascendenti. Dove vi sono i punti di contatto tra una cella e l’altra, al limite della troposfera sussiste un vero e proprio gradino, variabile in altezza, che può raggiungere anche alcune migliaia di metri. Infatti lo spessore della troposfera non è costante su tutta la superficie terrestre ma è più ridotto ai poli rispetto all’equatore, e la divisione è piuttosto “netta”, e delimitata appunto dai bordi delle celle convettive. In questi punti (sui 30° e 60° nord e sud) ha origine uno dei venti più importanti per la circolazione atmosferica generale: la corrente a getto, che riprenderemo in seguito. Per il resto, le celle convettive sono all’origine dei venti planetari di bassa quota, che condizionano tutte le evoluzioni atmosferiche. Grazie al fatto che la superficie terrestre non è regolare, ma composta da terraferma e mari, il riscaldamento dovuto alla luce solare non è uniforme. Questo fattore, importantissimo, determina una ben distinta tipologia di disposizione dei venti che costituiscono le celle convettive, dando vita a quella che è la circolazione atmosferica reale e non ideale. Infatti, se la superficie terrestre fosse completamente piatta e composta dello stesso identico materiale, le celle convettive sarebbero “ideali”, cioè esattamente come descritto precedentemente. Le anomalie, che si riscontrano quotidianamente, tra circolazione ideale e circolazione reale altro non sono che il tempo meteorologico. Figure bariche tipiche di determinate zone (come la depressione d’Islanda o l’alta pressione delle Azzorre) sono tutte di natura “dinamica”, determinate cioè dalla direzione e velocità dei venti nella media ed alta troposfera in quelle zone.
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...chat con James Reynolds, www.typhoonfury.com
Always looking at the sky...James says:
http://www.wmo.int/pages/mediacentre...nfo_58_en.html
Simone says:
holy s**t....
James says:
now that's something I'd like to film!!
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