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  1. #11
    Burrasca L'avatar di Aliseo
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    Predefinito Re: Sull'agrometeorologia: domanda

    Ogni coltura in base a cartteristiche peculiari ha bisogno di un certo quantitatvio di acqua in detrminate e precise fasi fenologiche della pianta.
    Se la coltura è irrigabile è meglio avere acqua nei mesi autunno-invernali e sfruttare l'irrigazione nei mesi primaverili-estivi; al contrario si complicano le cose. Poi dipende se è una coltura a ciclo invernale come il grano, ad esempio, oppure a ciclo primaverile-estivo come alcuni ortaggi.
    Avere acqua non controllata in estate o tarda primavera (quindi frequenti piogge e temporali) ti porta a gestire in maniera difficoltosa i tempi e le modalità di trattamenti antifungini. Ricordo, se può interessare la cosa, che ad alte temperature in presenza di sole la presenza di acqua sulle superfici delle foglie aumenta la possibilità di scottature (la goccia fa da lente di ingrandimento, se mi si passa il paragone) e aiuta l'inoculamento di funghi e malattie varie (oidio, peronospora, cercospora, ruggine, ecc.).
    "....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
    [B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)

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  2. #12
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    Predefinito Re: Sull'agrometeorologia: domanda

    Citazione Originariamente Scritto da Aliseo Visualizza Messaggio
    Ogni coltura in base a cartteristiche peculiari ha bisogno di un certo quantitatvio di acqua in detrminate e precise fasi fenologiche della pianta.
    Se la coltura è irrigabile è meglio avere acqua nei mesi autunno-invernali e sfruttare l'irrigazione nei mesi primaverili-estivi; al contrario si complicano le cose. Poi dipende se è una coltura a ciclo invernale come il grano, ad esempio, oppure a ciclo primaverile-estivo come alcuni ortaggi.
    Avere acqua non controllata in estate o tarda primavera (quindi frequenti piogge e temporali) ti porta a gestire in maniera difficoltosa i tempi e le modalità di trattamenti antifungini. Ricordo, se può interessare la cosa, che ad alte temperature in presenza di sole la presenza di acqua sulle superfici delle foglie aumenta la possibilità di scottature (la goccia fa da lente di ingrandimento, se mi si passa il paragone) e aiuta l'inoculamento di funghi e malattie varie (oidio, peronospora, cercospora, ruggine, ecc.).

    bella risposta, quoto, anche se con gli attuali collanti gli antifungini non fa male darli se la pianta è umida, se non vado errando, no?molto meglio che in una giornata di sole pieno o vento...(difatti i trattamenti tendono a farsi il mattino presto o la sera..mai nelle ore centrali..)per i temporali beh, qua da noi problemi di scottature non c'è ne...lo sviluppo delle colonie fungine delle sopra citate hanno il boom di proliferazione sui 30° e umidità relativa molto alta...post temporale estivo....poi sempre parlando per le mie zone..se ci sono spesso temporali significa che il tempo sarà mite....e preferisco avere difficolta nei trattamenti piuttosto che pagare l'affitto di un pozzo da cui prendere l'acqua 18 euro l'ora....ovvio, visione personale...
    una domanda...come aiuterebbe l'inoculamento??attraverso cicatrici provocate dalle scottature?? oppure ti riferivi alo sviluppo delle colonie già insediate??grazie
    ed un'ultima cosa...credo nella domanda chiedesse : se mancano pioggie a settembre novembre preferireste il conguaglio tutto assieme in primavera oppure distribuito? io risponderei distribuito....riciao!

  3. #13
    Burrasca L'avatar di Aliseo
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    Predefinito Re: Sull'agrometeorologia: domanda

    Citazione Originariamente Scritto da alkemist Visualizza Messaggio
    bella risposta, quoto, anche se con gli attuali collanti gli antifungini non fa male darli se la pianta è umida, se non vado errando, no?molto meglio che in una giornata di sole pieno o vento...(difatti i trattamenti tendono a farsi il mattino presto o la sera..mai nelle ore centrali..)per i temporali beh, qua da noi problemi di scottature non c'è ne...lo sviluppo delle colonie fungine delle sopra citate hanno il boom di proliferazione sui 30° e umidità relativa molto alta...post temporale estivo....poi sempre parlando per le mie zone..se ci sono spesso temporali significa che il tempo sarà mite....e preferisco avere difficolta nei trattamenti piuttosto che pagare l'affitto di un pozzo da cui prendere l'acqua 18 euro l'ora....ovvio, visione personale...
    una domanda...come aiuterebbe l'inoculamento??attraverso cicatrici provocate dalle scottature?? oppure ti riferivi alo sviluppo delle colonie già insediate??grazie
    ed un'ultima cosa...credo nella domanda chiedesse : se mancano pioggie a settembre novembre preferireste il conguaglio tutto assieme in primavera oppure distribuito? io risponderei distribuito....riciao!
    Ciao alkemist!
    Andiamo per ordine. Sui trattamenti hai detto giusto, io mi riferivo più al fatto che con piogge estive che disturbano sovente sei costretto a fare deiversi trattamenti (dipende dalla coltura però, gli ortaggi come le solanacee è obbligatorio a livello estensivo altrimenti non si fa nulla).
    Nella mia zona i temporali possono avvenire con goirnate anche molto calde, basta un refolo di aria fredda in quota e il gioco è fatto. Tenendo conto che si parte da una base di soleggiamento e temperature alte sia prima che dopo l'evento (a meno che non parliamo di fronti organizzati, in tal caso arriva ria fredda e le temperatur esi mantengono). Ma parlando di temporali da convezione, capita sovente che dopo il temporale permane il caldo!!!

    Per l'inoculamento mi riferivo ad entrambe le cose che hai detto. Presenza di colonia pronta all'attacco e fisiologici stress della superficie fogliare che favoriscono l'inoculamento. Un pò come la bolla del pesco. Se il trattamento non lo effettui prima della pioggia (riferendoni ai trattamenti di fine inverno e allo stadio di bottoni rosa) non ostacoli il percorso del fungo sprecando soltanto il prodotto (specie se sono trattamenti preventici a base di rame o zolfo, per le sostanze endogene ad assorbimento fogliare e/o radicale il discorso può cambiare, ma è meglio prevenire che curare, ehehe!).

    Sull'ultima domanda dipende da caso a caso. Se si ha la presenza di consorzi di bonifica nella zona (quindi paghi solo l'acqua che consumi più le tasse annuali per ettaro) è meglio tre giorni di pioggia fitta in modo che gli invasi si riempiono e poi ti garantiscono l'irrigazione che comuqnue decidi tu quando e come farla, mi spiego? Così ti organizzi anche i trattamenti in caso di impianti per aspersione (per gli impianti a goccia è meglio in quanto non cadendo acqua sull'apparato fogliare risparmi sui prodotti.
    Tenendo conto che abito in Puglia e da maggio in poi le piogge diventano chimere, il discorso precedente si lega molto.
    Diversamente da ciò, specie se non si dispone di acqua per l'irrigazione a buon mercato, si deve optare per la possibilità di distribuzione delle piogge da te indicata.
    Spero di essere stato esaustivo, se ci sono altre domande sono qui!
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  4. #14
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    Predefinito Re: Sull'agrometeorologia: domanda

    Citazione Originariamente Scritto da Aliseo Visualizza Messaggio
    Ciao alkemist!
    Andiamo per ordine. Sui trattamenti hai detto giusto, io mi riferivo più al fatto che con piogge estive che disturbano sovente sei costretto a fare deiversi trattamenti (dipende dalla coltura però, gli ortaggi come le solanacee è obbligatorio a livello estensivo altrimenti non si fa nulla).
    Nella mia zona i temporali possono avvenire con goirnate anche molto calde, basta un refolo di aria fredda in quota e il gioco è fatto. Tenendo conto che si parte da una base di soleggiamento e temperature alte sia prima che dopo l'evento (a meno che non parliamo di fronti organizzati, in tal caso arriva ria fredda e le temperatur esi mantengono). Ma parlando di temporali da convezione, capita sovente che dopo il temporale permane il caldo!!!

    Per l'inoculamento mi riferivo ad entrambe le cose che hai detto. Presenza di colonia pronta all'attacco e fisiologici stress della superficie fogliare che favoriscono l'inoculamento. Un pò come la bolla del pesco. Se il trattamento non lo effettui prima della pioggia (riferendoni ai trattamenti di fine inverno e allo stadio di bottoni rosa) non ostacoli il percorso del fungo sprecando soltanto il prodotto (specie se sono trattamenti preventici a base di rame o zolfo, per le sostanze endogene ad assorbimento fogliare e/o radicale il discorso può cambiare, ma è meglio prevenire che curare, ehehe!).

    Sull'ultima domanda dipende da caso a caso. Se si ha la presenza di consorzi di bonifica nella zona (quindi paghi solo l'acqua che consumi più le tasse annuali per ettaro) è meglio tre giorni di pioggia fitta in modo che gli invasi si riempiono e poi ti garantiscono l'irrigazione che comuqnue decidi tu quando e come farla, mi spiego? Così ti organizzi anche i trattamenti in caso di impianti per aspersione (per gli impianti a goccia è meglio in quanto non cadendo acqua sull'apparato fogliare risparmi sui prodotti.
    Tenendo conto che abito in Puglia e da maggio in poi le piogge diventano chimere, il discorso precedente si lega molto.
    Diversamente da ciò, specie se non si dispone di acqua per l'irrigazione a buon mercato, si deve optare per la possibilità di distribuzione delle piogge da te indicata.
    Spero di essere stato esaustivo, se ci sono altre domande sono qui!
    fantastica risposta, concordo su tutte le parti di nozioni generali, il che mi fa pensare che tu sia agronomo...mentre sulle parti idriche siamo in due realtà totalmente distinte, credo siano tutte affermazioni corrette, ma non paragonabili, e questo ci porta ad avere due punti di vista diferenti!!
    è comunque bello confrontarsi con persone come te!

  5. #15
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    Predefinito Re: Sull'agrometeorologia: domanda

    Citazione Originariamente Scritto da alkemist Visualizza Messaggio
    fantastica risposta, concordo su tutte le parti di nozioni generali, il che mi fa pensare che tu sia agronomo...mentre sulle parti idriche siamo in due realtà totalmente distinte, credo siano tutte affermazioni corrette, ma non paragonabili, e questo ci porta ad avere due punti di vista diferenti!!
    è comunque bello confrontarsi con persone come te!
    Troppo buono ti ringrazio!
    Non sono agronomo, sono solo un imprenditore agricolo diplomato. E' ovvio che per fare questo lavoro bisogna essere un minimo autodidatta, quindi capisco qualcosina, ma non posso entrare in discorsi di chimica o biologia perchè ho una normalissima cultura da diploma liceale. Ciò non toglie che quando vuoi possiamo parlare di queste cose, per me è un piacere.
    Magari la prossima volta ci spostiamo in Agorà altrimenti facciamo incazzare i moderatori. Ciao!
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