io ad oggi vedo una robusta perdita di tonicità e di continuità nel getto polare solo che rispetto ad inizio primo decennio del XXI sec.
Questo se parliamo in generale di correnti occidentali di alta quota a livello emisferico:

winter.png

e vorrei dirti che questo va a correlarsi piuttosto bene con una generale diminuzione di scambi meridiani (guarda i meridional winds atlantici ) (R.waves):

mw..png

Sicuramente questi rilievi sono in parte anche influenzati dai pattern normali di variabilità tuttavia non mi sento di dire che un eccesso di calore a livello artico e subartico possa creare i presupposti per una corrente tesa e coesa bensì proprio il contrario ovvero estremizzazioni di scambi verticali localizzati dovuti all'incremento del gradiente verticale che poi è quello cui ti riferivi tu prima.
Vorrei farti notare come questo avvenga in maniera evidente in inverno laddove questo gradino verticale sia più evidente ovvero in prossimità dell'artico russo e siberiano (area del M. di Kara).
Va da sé che se il gradiente verticale si estremizza, la troposfera tenda ad esaltare maggiormente i moti turbolenti piuttosto che quelli orizzontali, tanto più se aria stratosferica (fredda, pesante e secca) riesce ad interagire con la troposfera e questo avviene soprattutto laddove maggiori sono le anomalìe termiche di segno +.