Simpatica battuta!
Credo che il panorama in realtà sia molto variegato oscillando dai negazionisti totali ai serristi completi, ma la maggior parte delle persone che si documentano in modo accurato si trovano certamente su posizioni intermedie nella conasapevolezza che esistono dati su cui riflettere ma che mancano certezze assolute; però finiamola di affrontare uno studio scientifico lungo e complesso, come se fosse un problema etico dove tutte le opinioni hanno lo stesso valore, qui le opinioni contano solo se sono supportate dati concreti, se poi domani quei dati saranno modificati ragioneremo su quelli nuovi, il mondo della ricerca funzione così.![]()
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
In questo forum siete pazzeschi, io non vi sto dietro!
Cercherò di rispondere più che posso.
@ Richi nibi che dice : "continui a tralasciare il fatto che lo studio riguarda il confronto con i dati osservati e quelli dei modelli nella troposfera delle zone tropicali, quindi iniziamo a restringere (e non di poco) l'area indagata. Secondo i dati di "incremento per decade" sembrano essere esagerati in troposfera mentre come si vede bene dal grafico in superficie il modello funziona bene."
In effetti in superficie Barrett e Nicol affermano che esiste l'effetto serra antopogenico, ma è localizzato solo ai primi metri della troposfera, vedi:
http://forum.meteonetwork.it/showthr...=spettroscopia
La zona ai tropici è considerata significativa da Douglass Spencer ecc. perchè molto ricca di vapore e dove sono presenti i fenomeni di effetto iride di Lindzen ( infatti citano Lindzen) e l'effetto termostato di Spencer, quindi ai tropici esiste uno sfogo di calore tra tropo e strato, che dimostra che l'atmosfera, o meglio la troposfera non è una serra chiusa: ogni tanto si apre un camino!
Sul consenso sientifico:
"L’IPCC nel redigere i rapporti raccoglie le pubblicazioni scientifiche che confermano il catastrofismo, quindi omette tutte le altre, e già questo è un metodo sbagliato, infatti molti scienziati come abbiamo visto si sono dimessi per questo. Poi le revisioni finali sono a carico dei governi, cioè sono politiche, e spesso travisano e manipolano le conclusioni scientifiche. I rapporti finali quindi non sono revisionati da scienziati ma da revisori politici. In ultima analisi le pubblicazioni scientifiche che dimostrano l’influenza antropogenica sul clima, sono solo qualche decina, sulle migliaia inserite nei rapporti dell’IPCC. Questo sistema è stato smascherato da John Mc Lean. (73)
Quindi i politici finanziano gli scienziati, e li correggono, spesso travisandoli, il prof. Guido Visconti, (74) e Carlo Stagnaro (28) denunciano chiaramente che questo non può essere considerato un sistema attendibile e scientifico perché manca completamente l’indipendenza degli scienziati.In particolare il decano del cnr G. Visconti afferma che l’IPCC svolge preferenzialmente:
« .. un’attività di rassegna di quella porzione della letteratura scientifica sul clima che è già allineata su tesi prevalentemente enunciate proprio dall’IPCC. Un caso classico di autoreferenzialità e di fabbrica di consenso: come ha infatti dimostrato un’analisi apparsa su «Science» nel 2004, nel periodo compreso tra il 1993 e il 2000 è stato molto difficile pubblicare articoli che sollevassero dubbi sulle tesi dell’IPCC.» (119)
(119)Visconti Guido, “Ripensare i modelli del clima”, Le Scienze, Dicembre 2007
Schrope Mark, “Shooting the messenger”, NATURE, vol. 412, 12 July 2001, pg 103
Schrope Mark, “Consensus science, or consensus politics?”, NATURE, vol. 412, 12 July 2001,
pg.112
Gli scopi politici dell’IPCC erano evidenti fin dai primi documenti, infatti nel 1992 fu stipulato un accordo dall’UNFCCC (convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici) votato soprattutto dai paesi in via di sviluppo che detengono la maggioranza di voti nel COP (conferenza delle parti)
In questo accordo , un preludio al protocollo di Kyoto, nell’art. 4 si richiede che:
i 24 paesi sviluppati dovranno pagare ai paesi in via di sviluppo i costi associati ai cambiamenti climatici. Questi pagamenti includono i costi di attenuazione, adeguamento, e rimborso danni per gli eventuali effetti negativi del mutamento climatico.
"La scienza dell’IPCC può essere una buona tattica per i paesi sottosviluppati
che cercano di estorcere miliardi di dollari ai paesi sviluppati,
ma di certo non è una buona scienza".
Dr Tim Patterson Professore di scienze della terra
Carleton University Ottawa, Canada. (105)
Tim Patterson: Professor of Geology at Carleton University “The geologic record and climate change”. The conference was co-hosted by Tech Central Station and was held on October 7, 2004 in Toronto, ON
“L’idea dei cambiamenti climatici di origine antropica, sono parte di un progetto globale di filosofia, centrato in seno alle Nazioni Unite, che prevede il trasferimento di ricchezza dai paesi ricchi ai paesi poveri.”
J.P. Michael R.C. Balling ( 93 )
http://books.google.com/books?hl=it&lr=&id=_eApIbmgb5AC&oi=fnd&pg=PR7&dq=Balling+%22 The+satanic+gases%22&ots=Lcp2gOzrrx&sig=j30W5RF0u8KLN9FSjSB_ o3zMtgc]
PJ Michaels, RC Balling - The Satanic Gases: Clearing the Air about Global Warming. Cato institute press 2000
Scusate per i catatteri ma nel copiaincolla si sgranano e non riesco a pareggiarli nè in dimensione 2 nè in 3, se qualcuno mi spiega come si fa?
@ campy: hai colto il senso di tutto questo post!
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Su Principio di precauzionalità:
Non bisogna dimenticarsi che il principio noto in tutte le scienze, soprattutto le mediche, va analizzato nel rapporto costi/efficacia.
Sul tema vi rimando a Stagnaro:
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Focus/IBL_Focus_03_Stagnaro.pdf
Carlo Stagnaro: Kyoto costa molto e serve a poco. Ibl papers 2007
Andando oltre Kyoto cioè all'assurda 20 20 20 dell'UE che prevede la riduzione del 20% delle emissioni, i costi saranno di varie forme
_ stiamo pagando gli incentivi alle fonti rinnovabili che costano dai 10 ai 20 volte di più delle fonti fossili, la differenza la paghiamo noi (sia chiaro)
http://alternativenergetiche.forumco...tpost#lastpost
- come già successo negli anni 90 con la Tacher, con la scusa di ridurre le emissioni ci appiopperanno le centrali nucleari: è l'unica scelta dell'Italia se non vorrà essere massacrata dai dazi per aver sforato le emissioni di 10-12 punti. ci aspetta o il nuke o una multa dai 20 miliardi di e in su. (la scelta è già stata fatta!)
Gli interessi sono dell'onu ma anche del WTO e delle lobbies nucleari!
questo lo hai letto?
http://forum.meteonetwork.it/showthr...t=77616&page=4
scorri e troverai gli scopi politici dell'IPCC.
Vedo che hai messo la faccina che piange, in effetti c'è da piangere!
In particolare ( ma è una mia impressione) penso che gli ambientalisti, che si sono dedicati con passione e "fede" alla lotta contro le emissioni: siano stati strumentalizzati, usati come leva ( vedi Pachauri al posto di Watson), si permette all'India e alla Cina di inquinare tutto il pianeta, (oltre che di sfruttare gli operai come le bestie) al Brasile e all'Indonesia di disboscare, ci sarà la corsa al nucleare, (speriamo al torio che è poco adatto allo scopo bellico), in occidente si danno incentivi all'incremento demografico, siamo quindi molto lontani dai principi degli ambientalisti.
Ultima modifica di clayco; 02/07/2008 alle 13:35
Che nella formazione dei rapporti IPCC sia forte l'influenza politica è ovvio, visto che l'IPCC (conferenza intergovernativa ecc. ecc. ) è emanazione dei governi. Solo che le influenze politiche vanno in senso opposto a quelle che tu dici:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...rapporto.shtml
Non solo. Ma tu un post fa mi dici che l'IPCC è uno strumento dei paesi sottosviluppati per estorcere denaro ai ricconi. Adesso sostieni che la politica dell'IPCC è determinata dalle lobbies nucleari (celebri i costruttori di reattori nucleari delle isole Tuvalu e del Burundi) e dal WTO (organizzazione,come noto, emanazione dei governi di Benin e Bangladesh).
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Be' la lacrima è d'obbligo quando leggo di complotti mondiali contro i paesi ricchi, fino a ieri sembrava contro quelli poveri, ma lasciamo stare.
E' evidente che per i nuclearisti la situazione è ghiotta.... ma era nelle previsioni e comunque meriterebbe una discussione a parte.![]()
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
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Aggiungo un grafico che affido ai vari commenti:
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
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