purtroppo stamattina ho lavorato, ma posso postarvi le conclusioni del libro presentato stamattina
"La natura, non l'attività dell'uomo, governa il clima" di Fred Singer ed. 21° secolo tradotto dal prof. F. Battaglia
10. CONCLUSIONI
Nel dibattito sul riscaldamento globale, le domande centrali che i
responsabili politici dovrebbero porsi sono:
(a) la paventata tendenza al riscaldamento è reale e quanto è significativa?
(b) quanta parte della tendenza al riscaldamento è dovuta a cause naturali e quanta
ai gas-serra immessi dall’uomo in atmosfera? e
(c) gli effetti di ulteriore riscaldamento sarebbero benéfici o dannosi alle piante, agli animali e
all’umanità?
In questo rapporto dell’N-IPCC abbiamo presentato le prove che forniscono
risposta a tutte e tre le domande.
• L’entità del riscaldamento attuale – oggetto della prima domanda – è
manifestamente inferiore a quanto affermato dall’IPCC e diffuso dai
mezzi di comunicazione. Nei dati delle temperature registrate alla superficie
della terraferma abbiamo documentato lacune causate sia dalle
isole di calore urbano che dalla scadente distribuzione delle stazioni
di osservazione. I dati sugli oceani, che coprono il 70% del pianeta,
sono anche affetti da diverse incertezze. Le sole osservazioni veramente
globali sono quelle che ci forniscono gli strumenti di misura satellitari,
e questi non hanno rivelato alcuna tendenza al riscaldamento durante
gli ultimi 10 anni, a partire dal 1998.
• Il presente rapporto dimostra in modo conclusivo che il contributo
dei gas-serra antropici all’attuale riscaldamento è insignificante. La
nostra affermazione è fondata sul metodo, ben consolidato e generalmente
accettato, cosiddetto della “impronta digitale”. Servendoci dei
dati pubblicati dall’IPCC e ulteriormente elaborati nel rapporto del
CCSP sponsorizzato dal governo americano, abbiamo dimostrato che
i pattern osservati delle variazioni di temperatura sono in netto disaccordo
con quelli calcolati dai modelli al calcolatore.
È significativo che l’IPCC non abbia mai fatto un simile confronto,
altrimenti avrebbe scoperto lo stesso risultato – e cioè che l’attuale riscaldamento
è principalmente di origine naturale e non antropica. Al
contrario, per le proprie conclusioni sull’AGW, l’IPCC si è affidato ad
‘evidenze’ accidentali, che non reggono alla prova di un’indagine più
accurata.
• Noi dimostriamo che il XX secolo non è stato in alcun modo eccezionale
e che periodi ancora più caldi dell’attuale sono occorsi nel passato
– senza che vi fosse alcuna conseguenza catastrofica.
• Discutiamo anche le molte lacune che hanno i modelli climatici nel
tentare di simulare al calcolatore ciò che realmente accade in atmosfera.
• Se il contributo dei gas-serra antropogenici al riscaldamento globale è
insignificante, perché i modelli climatici calcolano elevati incrementi
di temperatura? Perché calcolano, cioè, elevati valori di ‘sensitività climatica’?
La più plausibile spiegazione è che i modelli ignorino i feedback
negativi che effettivamente si manifestano nel sistema atmosferico
reale.
• Se l’attuale riscaldamento non è dovuto all’aumento dei gas-serra,
quali sono le cause naturali che potrebbero essere responsabili degli
episodi sia di riscaldamento che di rinfrescamento – così manifestamente
presenti nei dati storici dei periodi precedenti a quello industriale?
L’evidenza empirica indica, con forza, che la principale causa
dei periodi di riscaldamento e di raffreddamento cui il pianeta è soggetto
alla scala temporale del decennio risiede nell’attività solare, la
quale modula il flusso di raggi cosmici che, a sua volta, determina la
nuvolosità atmosferica. Secondo la ricerca pubblicata, la variazione
del flusso dei raggi cosmici fu responsabile di importanti variazioni
climatiche risultanti dai dati osservati e da indicatori del clima fino a
500 milioni di anni fa.
• La terza domanda riguarda gli effetti di un moderato riscaldamento.
Una delle principali presunte catastrofi temute sarebbe l’innalzamento
rapido del livello dei mari, ma perfino l’IPCC ha, nel tempo, mitigato
le proprie previsioni. Noi abbiamo mostrato che vi sarà poca, o forse
nessuna, accelerazione – e pertanto non vi sarà alcun addizionale incremento
nella velocità con cui il livello dei mari aumenta, come sta
facendo da millenni, dalla fine dell’ultima era glaciale, indipendentemente
dalle variazioni di temperatura (in aumento o in diminuzione)
occorse su scala temporale decennale.
• Altri effetti del presunto aumento di temperatura dovuto ai gas-serra
sarebbero probabilmente benigni, in quanto esso promuove non solo
l’aumento della produzione agricola e della estensione forestale, ma
anche benefìci per la salute umana. Dai dati disponibili, anche l’acidi-
ficazione degli oceani non sembra essere un problema. Dopo tutto, i
livelli di CO2 sono stati, nel periodo Fanerozoico degli ultimi 500.000
anni, anche 20 volte superiori ai livelli attuali. Durante quel periodo, il
clima del pianeta fu abbastanza stabile e non ha subito alcun esplosivo
effetto-serra – dimostrando così l’esistenza di importanti feedback negativi.
• Se, per qualche ragione, dovesse aversi un modesto riscaldamento – o
un riscaldamento addirittura comparabile a quello del Periodo Caldo
Medievale, intorno al 1100 d.C., o a quello, ancora maggiore, del cosiddetto
Optimum Climatico Olocenico
di 6000 anni fa – l’effetto sarebbe
non dannoso ma, con ogni probabilità, nel suo complesso,
benèfico [Lamb 1982; e, anche Figura 26].
• Conseguenze politiche
• I nostri risultati, se recepiti, indicano un’origine naturale del riscaldamento
globale che, ove moderato, avrebbe conseguenze benèfiche per
l’umanità e per la Natura. Fatti, questi, che hanno ovvie implicazioni
sulle scelte politiche: gli schemi proposti per il controllo delle emissioni
di CO2, inclusi il Protocollo di Kyoto, le proposte negli Stati Uniti
di azioni locali e federali, o le proposte di trattati internazionali successori
di quello di Kyoto, sono non necessari, privi di efficacia se attuati,
e stornerebbero vaste risorse che potrebbero essere meglio impiegate
per affrontare genuini problemi sociali [Singer, Repelle and
Starr 1991; Lomborg 2007].
• Anche se una parte sostanziale del riscaldamento globale fosse dovuta
ai gas-serra – cosa che non è – gli sforzi attualmente proposti per controllare
le emissioni darebbero risultati insignificanti. Per esempio, il
Protocollo di Kyoto – anche se fosse meticolosamente applicato da
tutte le nazioni del mondo – al 2050 farebbe diminuire la temperatura
globale di 0.02 °C [Parry et al. 1998], cioè di un valore quasi neanche
misurabile.
Per riassumere: Questo rapporto dell’N-IPCC falsifica la principale conclusione
dell’IPCC secondo cui il riscaldamento globale registrato dal
1979 sarebbe da attribuire con elevata probabilità alle emissioni antropiche
di gas-serra. In altri termini, le crescenti emissioni di anidride carbonica
in atmosfera non sono responsabili dell’attuale riscaldamento. Le
politiche adottate e invocate in nome della ‘lotta al riscaldamento globale’
sono non necessarie.
È deplorevole che il pubblico dibattito sui cambiamenti climatici alimentato
dagli errori e dalle esagerazioni contenute nei rapporti dell’IPCC
abbia così a lungo divagato dalla verità scientifica. È imbarazzante per la
Scienza che nel dibattito internazionale su tale importante questione la
propaganda abbia sostituito la ragione.
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