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http://cc.oulu.fi/~usoskin/personal/CRAS2A_2712.pdf Testo full peer review su rivista autorevole

I.G. Usoskin, G.A. Kovaltsov, “Cosmic rays and climate of the Earth: possible connection” C. R. Geoscience (2007), doi:10.1016/j.crte.2007.11.001


Fig. 3. Variability of the low cloud amount [36](upper curves, left axis) and cosmic ray induced ionization at about 3 km altitude [80](lower curve,
right axis), averaged over the West European region (3070_N, 10_W15_E). The grey curve depicts the annual mean of the cloud data.

cito

Abbiamo esaminato le prove sperimentali e
modelli teorici relativi raggi cosmici alle variazioni
cambiamenti climatici terrestri
Anche se ogni singolo elemento di prova è
poco significativo, nel complesso, essi suggeriscono che la
relazione può essere reale.
Un link tra nuvole basse e CR appare
statisticamente significativo sulla scala temporale
inter-annuale

http://bellwether.metapress.com/content/6024h28209l41257/


Implications of the Secondary Role of Carbon Dioxide and Methane Forcing in Climate Change: Past, Present, and Future (Physical Geography, Volume 28, Number 2, pp. 97-125(29), March 2007) - Soon, Willie (solo abstract peer review )



cito traslato

Di conseguenza, si deducono che la variabilità climatica naturale in particolare la persistenza del forcing di insolazione a chiave stagioni e località geografiche, assunto strettamente con connessi termici, idrologici, e modifiche atmosferiche (ad esempio il vapore acqueo, nube, e il ghiaccio albedo feedback) - sono sufficienti per spiegare il proxy-derivati, globali e regionali delle transizioni di fase climatiche e ambientali nel clima del passato

In caso affermativo, può essere opportuno verificare gli impatti delle emissioni antropica di gas serra nel contesto di separazione a medio termine climatiche da quelli di una serie di forcings naturali e feedback che possono, come nel clima del passato, rivelarsi altrettanto significativo.


http://www.agu.org/pubs/crossref/2004/2003GL019024.shtml

“Industrial CO2 emissions as a proxy for anthropogenic influence on lower tropospheric temperature trends” (Geophysical Research Letters, Vol. 31, L05204, 2004) - A. T. J. de Laat, A. N. Maurellis (abstract peer review)

e cito:

abbiamo osservato che i cambiamenti della temperatura della superficie potrebbero essere il risultato di processi di riscaldamento locale di superficie non connessi con la radiazione di gas a effetto serra costringendo.


http://www.clim-past.net/3/569/2007/cp-3-569-2007.pdf testo

“The origin of the 1500-year climate cycles in Holocene North-Atlantic records” (Climate of the Past Discussions, vol. 3, Issue 2, pp. 679-692, 2007) - M. Debret, V. Bout-Roumazeilles, F. Grousset, M. Desmet, J. F. McManus, N. Massei, D. Sebag, J.-R. Petit, Y. Copard, A. Trentesaux (abstract peer review)


i soliti cicli climatici legati al sole e alle oscillazioni oceaniche

http://www.gao.spb.ru/english/astrometr/index1_eng.html

LONG-TERM VARIATIONS OF THE INTEGRAL RADIATION FLUX AND POSSIBLE TEMPERATURE CHANGES IN THE SOLAR CORE
Kh. I. Abdusamatov Kinematics and Physics of Celestial Bodies Vol. 21, No. 6, pp. 328—332, 2005 ( abstract lungo e grafici non conosco la rivista sono russi)


cito

"Ci aspettiamo che la prossima minima di attività solare, raggio, e radiazioni nel flusso di quasi ciclo 200 anni, sarà vicino a il livello minimo di Maunder e si verificherà nel corso dell'anno 2040 ± 10."

Se ci aspetta il freddo allora il principio di precauzione abdrebbe applicato ad emettere più emissioni possibili per evitare la piccola glaciazione, che ricordo è prevista negli scenari IPCC anche se a bassa probabilità.
E' una provocazione! In realtà penso che non serva nè ridurle nè aumentarle