Oramai è chiaro che il mediterraneo centrale rimarrÃ* ai margini delle grandi masse artiche che tenderanno a scorrere lungo il bordo meridionale dell’anticiclone dinamico posizionato con i suoi massimi pressori a NE del regno unito.
Il motivo di questa configurazione sfavorevole ad avvezioni dirette artiche risiede nella labilitÃ* del blocco dinamico configuratosi come ad onda conta, con radice cut-offata da un impulso basso atlantico.
L’evoluzione bicellulare (anticiclone atlantico e nord-europeo tendenti a collegare i loro estremi dinamici con onda semistazionaria a meridione, l’unica figura sinottica in grado di portare le grandi ondate gelide a latitudini meridionali), allo stato attuale sembra ipotesi piuttosto remota stante la forza invasiva del getto polare che interviene a sventare siffatti connubi.
La situazione quindi non rivestirÃ* quindi carattere di eccezionalitÃ* (buona congruenza tra le GFS e ECMWF) rientrando anzi in uno schema piuttosto usuale di split del getto artico nel mediterraneo centrale, come al solito -aggiungo – penalizzante per i settori posti al di lÃ* di quella che potremo chiamare oramai la "linea Po’-Maginot" (ove al di lÃ* non precipita)
L’afflusso freddo si farÃ* comunque sentire con valori sensibilmente sotto le medie stagionali soprattutto al nord-italia man mano che la giostra artica approfondirÃ* il minimo depressionario chiuso che, a partire dalle Sante festivitÃ*, tenderÃ* ad evolvere verso SE, coinvolgendo con ogni probabilitÃ* più direttamente le regioni centro-meridionali della nostra penisola.
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