
Originariamente Scritto da
CapoNord
ML
L'irruzione di aria molto fredda di origine artica è certa, non ci sono più dubbi.
Rimane invece il grosso punto interrogativo sulla traiettoria che prenderÃ* la massa d'aria gelida una volta sull'europa centrale, per due motivi:
1) Sulla sua strada troverÃ* l'arco alpino e quindi le normali deviazioni dei venti a basse quote che possono in parte sconvolgere in meno di 24 ore i progetti di ogni grande figura barica.
2) Poco più ad ovest, sull'Atlantico giÃ* a partire da Natale si staglierÃ* una perturbazione molto estesa, che potrebbe entrare a contatto con l'aria fredda in discesa dall'Artico cambiando completamente le carte in tavola.
In virtù di queste variabili (specie la seconda) cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere dal 27 in poi descrivendo i due scenari più probabili:
a) La perturbazione atlantica non viene agganciata dall'irruzione artica. L'aria fredda, dopo aver sorvolato le Alpi si riversa sui mari italiani del centro-nord sia dalla Porta della Bora che dalla Valle del Rodano, lasciando spazio dal giorno 28 a nevicate di breve durata al nord-ovest, nevicate più consistenti sul Triveneto, l'Emilia-Romagna e parte delle regioni centrali (specie Appennino e versante tirrenico all'inizio, versante adriatico in un secondo momento).
b) Il fronte atlantico viene agganciato. L'aria fredda viene perciò richiamata in gran parte più ad ovest di quanto descritto sopra, quindi sull'Italia vengono a prevalere almeno fino al 30 dicembre i venti più miti dal Mediterraneo centrale, con temperature più alte ma anche piogge più diffuse fino alla media montagna; al nord-ovest l'aria fredda riuscirebbe ad arrivare a partire dalle alte quote, quindi si creerebbero le condizioni per nevicate abbondanti fino in pianura, MA SOLO SU QUESTO SETTORE.
L'evoluzione successiva sarebbe un vero terno al lotto.
Al momento viene privilegiata la prima pista, ma vi consigliamo di seguire tutti i nostri aggiornamenti.
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