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Discussione: Preoccupazioni...

  1. #11
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Premetto che quanto affermerò in questo messaggio sono solo delle mie considerazioni e riflessioni maturate osservando quanto si è consumato in Italia negli ultimi mesi e non prendono spunto da analisi di modelli matematici di previsione.

    Partiamo con il vedere quanto è accaduto negli ultimi tempi. Dalla terza decade di ottobre fino ad oggi l’Italia è stata letteralmente investita da ripetute fasi di maltempo, la maggior parte anche di notevole intensità per la violenza dei fenomeni che ne sono conseguiti. Sul Levante Ligure, ad esempio, si sono contati ben 27 giorni piovosi dal 21 ottobre ad oggi che hanno accumulato 450 mm di pioggia: vale a dire che negli ultimi 48 giorni è caduta quasi la metà (esattamente il 43%) delle precipitazioni che cadono in un anno (1040 mm) e si sono contate inoltre due mareggiate, il 30 ottobre a Genova ed il 4 dicembre alla Spezia, dove il vento di libeccio ha soffiato per la seconda volta fino ad una velocità 50 nodi nel giro di un mese circa.

    La maggior parte delle regioni italiane può, allo stesso modo, ricordare eventi analoghi o ancora più tragici (vedi la Sardegna) e continuare così a compilare un elenco di fenomeni estremi che sembrerebbe davvero lungo. Dire forse che questo tipo di evoluzione è eccezionale potrà sembrare esagerato, per il semplice motivo che non disponiamo di un archivio che ci documenti esattamente se fasi analoghe, così lunghe, siano state registrate anche in passato: forse non sarà eccezionale per i quantitativi di pioggia raggiunti, ma sicuramente una certa eccezionalità potrà trasparire dal tipo di dinamica atmosferica che si è consumata.

    Adesso, dopo questo intermezzo anticiclonico di tre giorni, saremo di nuovo punto e a capo. Si aprirà una nuova fase perturbata accompagnata ancora una volta da fenomeni che localmente potranno colpire duro: il tutto non si risolverà, infatti, con un passaggio perturbato, bensì con una nuova insistenza dello stesso tipo di circolazione che vedrà nuovamente il Mediterraneo divenire sede depressionaria. E si sa che, in questi casi, le ferite sono sempre lente a rimarginarsi. Dando credito alle ultime proiezioni, sembra che fino al 16 dicembre rimarremo a più riprese avvolti nelle spire del… serpente, con l’unica consolazione che andando avanti nel tempo tali spire allenteranno pian piano la morsa. Ci attendono quindi nuove piogge, nuove nevicate, nuovi venti forti e nuove mareggiate lungo le coste esposte. Sarà un nuovo atto in quel palcoscenico del Mediterraneo che negli ultimi tempi ha visto il susseguirsi continuo di attori e di registi, con noi a fare sempre da spettatori, sia nel bene che nel male.

    È vero quindi che abbiamo avuto un “signor autunno”, ma è anche vero che è stato costellato di eventi estremi: cioè è stata una stagione che ha visto coincidere la peculiarità saliente della stagione (cioè le piogge) con l’estremizzazione inerente proprio ai fenomeni tipici autunnali. Poteva benissimo capitare un autunno al contrario, dove a dettare l’estremizzazione erano gli ingredienti opposti (caldo e siccità). L’insistenza di un certo tipo che dinamica che tende a perpetuarsi nel tempo, al di là delle letture teleconnettive, è senza dubbio legata ad un forcing che continua a battere sempre… sulla stessa nota perché non ci sono alternative. O meglio… è un forcing obbligato ad insistere sulla stessa nota perché “qualcosa” lo mette in queste condizioni.

    Sappiamo anche che questa storia non ci è nuova perché, quando si apre una fase di questo tipo, è quasi certo che avremo di fronte un periodo che sarà caratterizzato insistentemente da quel tipo di fenomenologia, fin tanto il lungo ciclo non si sarà chiuso. A tal proposito, basta ricordare i mesi di aprile, maggio e giugno, quasi analoghi a quello che stiamo vivendo. Se è vero, a quanto sembra, che l’atmosfera va… “a spezzoni”, mi chiedo: “Quale sarà il prossimo”? Ho il timore che entro questo mese avrà termine il ciclo piovoso e da gennaio se ne aprirà un altro che, senz’altro, non farà rima con precipitazioni, come è logico che sia considerando che anche dicembre è candidato a fare il pieno di cumulate. Sarebbe il terzo mese consecutivo. Quali saranno le alternative, se non sarà pioggia? Il freddo? Sinceramente non lo so: se vogliamo ragionare in termini energetici, dico solo che fino a questo momento l’atmosfera ha speso molto in termini di carburante e che forse il serbatoio sta andando in riserva. Se fosse vero questo, è logico pensare che la soluzione più conveniente sia, da gennaio, una configurazione di stallo e di ricarica che con l’inverno non avrà nulla a che vedere per un bel po’ di tempo. Sono solo preoccupazioni alimentate da un tipo di dinamica che, ultimamente, si è fatta sempre più spesso i conti in tasca ed ha esattamente seguito un’evoluzione basandosi esclusivamente sul budget energetico disponibile.

    Ma questo non è sempre accaduto in fondo? Il reiterarsi di simili configurazioni per più tempo? Magari quella che per noi è la normalità invernale era semplicemente una situazione tipica di altre condizioni (temperature oceaniche ecc...). Oppure noti che tempo fa l'atmosfera era più sciolta in tutti i sensi.

  2. #12
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Per ora abbiamo avuto a che fare con la falla italiaca che ha dispensato piogge soprattutto al centro nord e versante tirrenico in genere,,,ad ogni discesa di aria fresca si è scavata una depressione sui mari occidentali...ancora non vedo una risposta dello ionio o del basso adriatico e tanto meno del basso tirreno...sicuramente le pile li saranno cariche, ma serve l'innesco, che per ora rimane al di la della Russia e che solo ieri sera con le carte delle 18 sembrava potesse venire ad attaccare il vecchio continente...
    Prevedo un Natale pessimo per l'Italia,e per freddo e neve penso ci sarà d'attendere ancora parecchiopurtroppo,l'atlantico va a mille all'ora

  3. #13
    Burrasca L'avatar di Cristian-Ostuni/Bologna
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da federer Visualizza Messaggio
    Per ora abbiamo avuto a che fare con la falla italiaca che ha dispensato piogge soprattutto al centro nord e versante tirrenico in genere,,,ad ogni discesa di aria fresca si è scavata una depressione sui mari occidentali...ancora non vedo una risposta dello ionio o del basso adriatico e tanto meno del basso tirreno...sicuramente le pile li saranno cariche, ma serve l'innesco, che per ora rimane al di la della Russia e che solo ieri sera con le carte delle 18 sembrava potesse venire ad attaccare il vecchio continente...
    Prevedo un Natale pessimo per l'Italia,e per freddo e neve penso ci sarà d'attendere ancora parecchiopurtroppo,l'atlantico va a mille all'ora
    dovresti specificare per teramo forse...di certo in puglia il 3-4 dicembre abbiamo avuto il miglior minimo ionico degli ultimi 10 anni almeno, senza contare quello che ha fatto a novembre.
    Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
    Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."

    viva la φγα

  4. #14
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da Cristian-Ostuni/Bologna Visualizza Messaggio
    dovresti specificare per teramo forse...di certo in puglia il 3-4 dicembre abbiamo avuto il miglior minimo ionico degli ultimi 10 anni almeno, senza contare quello che ha fatto a novembre.

    Teramo per la neve e leprecipitazioni ha bisogno del miimo posizionato in queste zon...il minimo da innesco non c'è ancora stato,ma solo in seguito ad altre ciclogenesi sviluppatesi sul mediterraneo

  5. #15
    andrea.corigliano
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da Malveolus Visualizza Messaggio
    Ma questo non è sempre accaduto in fondo? Il reiterarsi di simili configurazioni per più tempo? Magari quella che per noi è la normalità invernale era semplicemente una situazione tipica di altre condizioni (temperature oceaniche ecc...). Oppure noti che tempo fa l'atmosfera era più sciolta in tutti i sensi.
    Il reiterarsi di configurazioni piovose per più tempo è scritto nel DNA dell’autunno, perché altrimenti la media 1961-1990 non consegnerebbe a questa stagione la palma d’oro per essere la più piovosa dell’anno, seguita dalla primavera. Se in questo periodo la norma dice che deve piovere, è logico che queste piogge nascono dal passaggio di più sistemi perturbati, ovvero sono dovute ad un reiterarsi dello stesso tipo di dinamica atmosferica.

    Ma non è questo il punto. Il punto è:
    Partendo da questa base, come agisce il forcing positivo o negativo”?

    Se esso è in fase, amplifica la fenomenologia della stagione in essere facilitando il raggiungimento di eventi che, per qualche particolare, verranno ricordati. Se è in opposizione di fase, amplifica la fenomenologia opposta a quella consona del periodo in essere. Sommando questi due contributi, dovrebbe essere facile verificare che si passa dal palo in frasca di anno in anno per un qualche parametro atmosferico. È questo quello che interessa.




  6. #16
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Riguarda la Svizzera (2 stazioni, una di pianura e una alpina), ma forse questo studio (pdf) va un po' nella direzione del fulcro della tua preoccupazione.

    Dice, in sostanza, che negli utlimi decenni (rispetto alla media del XX secolo e a differenza di quel che uno dei paradigmi del GW lascerebbe supporre) il clima è diventato meno variabile. La variabilità interannuale e decadale delle Tmax e Tmin giornaliere è diminuita, nonostanze il forte inremento termico (ricordo che in Svizzera il GW viaggia a velocità doppia rispetto alla media globale, con un incremento pari a circa +1.5 gradi C). Questa diminuzione è attribuita, fra le tante cause, soprattutto sia alla diminizione dei tipi di tempo maggiormente perturbati e a sia all'incremento di regimi circolatori che esibiscono forte persistenza.
    Sono diminuiti, d'inverno, i regimi circolatori freddo-umidi dei sistemi sinottici perturbati e invece aumentati i regimi estivi caldi e secchi.

    In soldoni: oggi sono meno frequenti i pattern sinottici associati ad elevata variabilità rispetto a quelli associati ad elevata persistenza ( o bassa variabilità).

    ~~~ Always looking at the sky~~~








  7. #17
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Riguarda la Svizzera (2 stazioni, una di pianura e una alpina), ma forse questo studio (pdf) va un po' nella direzione del fulcro della tua preoccupazione.

    Dice, in sostanza, che negli utlimi decenni (rispetto alla media del XX secolo e a differenza di quel che uno dei paradigmi del GW lascerebbe supporre) il clima è diventato meno variabile. La variabilità interannuale e decadale delle Tmax e Tmin giornaliere è diminuita, nonostanze il forte inremento termico (ricordo che in Svizzera il GW viaggia a velocità doppia rispetto alla media globale, con un incremento pari a circa +1.5 gradi C). Questa diminuzione è attribuita, fra le tante cause, soprattutto sia alla diminizione dei tipi di tempo maggiormente perturbati e a sia all'incremento di regimi circolatori che esibiscono forte persistenza.
    Sono diminuiti, d'inverno, i regimi circolatori freddo-umidi dei sistemi sinottici perturbati e invece aumentati i regimi estivi caldi e secchi.

    In soldoni: oggi sono meno frequenti i pattern sinottici associati ad elevata variabilità rispetto a quelli associati ad elevata persistenza ( o bassa variabilità).

    Lo stavo per scrivere, poi ho letto il tuo thread sullo studio svizzero.

    Minore variabilità, che significa anche martello che picchia per più tempo e con maggiore forza sullo stesso punto dell'incudine. Quindi fenomeni reiterati e più violenti dove la configurazione lo consente, ma anche lunghe fasi dove non accade assolutamente nulla. Un clima quasi di tipo monsonico.

  8. #18
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    ...Dice, in sostanza, che negli utlimi decenni (rispetto alla media del XX secolo e a differenza di quel che uno dei paradigmi del GW lascerebbe supporre) il clima è diventato meno variabile. La variabilità interannuale e decadale delle Tmax e Tmin giornaliere è diminuita, nonostanze il forte incremento termico (ricordo che in Svizzera il GW viaggia a velocità doppia rispetto alla media globale, con un incremento pari a circa +1.5 gradi C). Questa diminuzione è attribuita, fra le tante cause, soprattutto sia alla diminizione dei tipi di tempo maggiormente perturbati e a sia all'incremento di regimi circolatori che esibiscono forte persistenza.
    Sono diminuiti, d'inverno, i regimi circolatori freddo-umidi dei sistemi sinottici perturbati e invece aumentati i regimi estivi caldi e secchi.

    In soldoni: oggi sono meno frequenti i pattern sinottici associati ad elevata variabilità rispetto a quelli associati ad elevata persistenza ( o bassa variabilità).

    Ti ringrazio Stefano per questo documento. L'ho salvato e quando avrò un po' di tempo gli darò un'occhiata e poi magari possiamo riparlarne. La tua sintesi è proprio quello che cercavo: comunque sia, se le cose dovessero essere così, è l'incremento termico dovuto al GW ad essere la causa di una minor variabilità climatica. Il principio è sempre quello: più energia = più insistenza del pattern = maggiore intensità degli eventi legati a quel pattern = più tempo necessario all'atmosfera per chiudere quel ciclo.


  9. #19
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Preoccupazioni...

    Citazione Originariamente Scritto da albedo Visualizza Messaggio
    Un clima quasi di tipo monsonico.
    Per quanto riguarda le precipitazioni ci avviciniamo. Occhio che un simile comportamento potrebbe anche contagiare un pattern a matrice fredda, anche se le probabilità per il Mediterraneo, a mio avviso, sono molto più scarse per via della latitudine in cui si trova il nostro bacino.

    Ciao Fra!

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