Dopo settimane di oblio riprendiamo un po’ la mano a questo td lasciato purtroppo un po’ in disparte.
Cominciamo dalle SST per capire se qualcosa è cambiato nell’ultimo periodo:


Sostanzialmente confermata la situazione sia sulla fascia Pacifica settentrionale che sulla fascia atlantica ci troviamo sempre a fare i conti con l’anomalia positiva sul Atlantico centro-settentrionale affiancata da quella negativa che abbraccia le corte occidentali europee ed africane e d in particolare in questo caso da inizio Marzo tende a rafforzarsi l’anomalia negativa a fasce sub equatoriali e tropicali.
Da considerare inoltre l’inasprimento della anomalia negativa in area ENSO, e la persistenza di una fasica negativa in Pacifico centrale che si pone in una maniera simile a quanto sta avvenendo tra fascia negativa perieuropea e positiva atlantica.
Un occhiata alle anomalie del Jet stream




Come possiamo vedere valutando le correnti in tropopausa dopo una prima decade realmente dinamica sia in un contesto europeo che in quello asiatico si è rivelata la zona asiatica ( proprio in corrispondenza con l’anomalia pacifica oceanica) quella maggiormente anomala. Nella seconda decade in ambito europeo facciamo caso alla risalita in area caucasica e alla discesa sull’Europa orientale e centrale (che marginalmente ha colpito anche la nostra penisola).
Infine nell’ultimo scampolo di Febbraio si rinvigorisce l’anomalia nel comparto Pacifico restando comunque l’Europa in una situazione simile a quella vista nella precedente decade.




Il passaggio nel mese di Marzo invece pone un cambiamento di rotta nel JS ed infatti come in questa prima decade di Marzo le correnti in nord Atlantico risultino accentuate senza peraltro arrivare a coinvolgere la nostra penisola per ora.
Teniamo presente comunque questa azione di forcing in medio atlantico perché da qui dovremo partire in chiave previsionale.
E sempre per questo notiamo anche come anche nel comparto Pacifico si stia rinvigorendo il flusso dalle coste nord americane verso il Pacifico centrale.

Diamo un’occhiata alle anomalie bariche a 500 hPa da febbraio ad ora: rispetto a quanto visto in Febbraio in questa prima decade di Marzo notiamo come le anomalie bariche positive in Atlantico si siano spostate verso ovest, e contemporaneamente come l’ingerenza dell’anomalia positiva in sede pacifica riduca la sua morsa sull’Alaska permettendo quindi un probabile accesso del JS sullo scudo canadese e probabilmente inducendo di riflesso una nuova fase fredda in un contesto europeo a seguito di una nuova retrogressione continentale.
Ma vediamo allora le carte previsionali a 200 hPa per avere anche un quadro previsionale per le ultime due decadi di Marzo.




La prima immagine a sinx è relativa a quanto sta accadendo ora : stiamo facendo i conti con il margine orientale di un dominio anticiclonico strutturato sulla penisola iberica che al momento sta escludendo ogni influenza del moto perturbato atlantico e tendenzialmente questa situazione si protrarrà nel medio termine: unica variabile a questo schema sarà l’avvicinarsi di un area ciclonica che si farà largo a partire dalle baleari e indurrà un modesto peggioramento sui settori tirrenici della nostra penisola alle 48 ore .
Da segnalare due aree di forcing del JS laddove si fronteggiano aree cicloniche ed anticicloniche ovvero sulle coste del mar di Okhotsk e sulla Mesopotamia e in maniera meno evidente proprio laddove avevamo segnalato l’anomalia positiva delle SST atlantiche:




questo forcing atlantico indurrà l’erezione dell’anticiclone fino a sfiorare la Groenlandia ma l’asse dell’area anticiclonica ben presto ruoterà disponendosi in direzione SW-NE inducendo così l’irruzione di aria fredda verso il nostro Mediterraneo, e dando vita poi ad una goccia fredda isolata che indurrà una fase di maltempo probabilmente limitata alle nostre regioni meridionali, lasciando spazio anche per un ultimo episodio invernale, sia pur senza caratteri di eccezionalità che probabilmente alle 150 ore coinvolgerà le solite regioni, quindi Abruzzo, Molise Puglia, ( in termini di episodio invernale ) e forse in un primo momento pure l’Emilia e le Marche.
IN questi casi tuttavia la prudenza non è mai troppa e allora sbilanciarsi sul dove effettivamente colpirà la prossima irruzione è realmente un terno al lotto.
Ma a questo punto vediamo gli spaghi ENS:



Si scorgono pure negli spaghi i segni di un ultimo coda invernale pur se è ancora presto per defnire i reali obiettivi direi che con buona approssimazione nel Long ci troveremo in uan situazione di blocco atlantico.
Nei prossimi giorni conto di tenere aggiornato dove come e perchè riandremo a fare i conti con una fase fredda.
Saluti a tutti...