
Originariamente Scritto da
matteorob
Buno inizio di settimana a tutti.
Nella giornata di Venerdì 17, l
a stazione ARPA di Isola San Antonio è volata ad uno storico +40.3°C, dato validato da ARPA e che da un'analisi comparata con tutte le stazioni che sto seguendo costantemente, non trovo purtroppo fuoriluogo.
I motivi? Molti...
Il confronto quotidiano con stazioni limitrofe non ha evidenziato anomalie particolari: alle 14 del 17 luglio il vento di caduta dall'appennino, favonizzato, è arrivato a colpire le lande più morfologicamente drepresse del basso alessandrino orientale: nel giro di mezz'ora, la temperatura ha guadagnato oltre 3 gradi, l'umidità è scesa sotto al 24% e la ventilazione si è mantenuta sostenuta oltre i 25km/h costanti, con raffiche a 35kmh. Un vento favonizzato bollente ha invasole aree di confluenza tra Scrivia e Po, incanalandosi per bene e generando questi assurdi valori.
Nel contempo, a Pietra Marazzi volavo a +36.0°C, nuovo record storico per la mia stazione a Luglio con
ur crollata al 28%. Alessandria prendeva 2 gradi in mezz'ora volando a +38.4 e via dicendo.
Effetti locali hanno quindi determinato valori straordinari: nei giorni prima le temperature di Isola San Antonio sono rimaste in perfetta linea con le stazioni di confronto, se non addirittura più basse.
Ieri ad esempio, con marino moderato che ha soffiato fino alla linea del Po, Acqui non è andata oltre 34.9, mentre Alessandria si è fermata a 35.9 e da me in collina non si è saliti oltre i 33/34.
Alcune zone hanno riassaporato l'effetto favonizzato delle correnti meridionali e sono schizzate a 37/38/39 sull'asse Tortona/Isola San Antonio.
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