Buongiorno a tutti!
Grazie ai dati Arpa Piemonte possiamo iniziare a rispondere ad una semplice domanda: come sta cambiando il clima sul nostro territorio?
Le medie climatiche "storiche" (che siano il periodo '61-90, o '71-00, o '81-10) per quanto possano essere accurate e complete hanno un problema non irrilevante che spesso, secondo me, viene sottovalutato: l'urbanizzazione e il cambiamento del territorio. La quantità di strade, cemento, asfalto, industrie è sempre aumentata nel corso degli anni, così come è aumentata la dimensione delle città, e di conseguenza l'isola di calore delle stesse. Per cui è impossibile capire, dato un certo aumento di temperatura, quanto è dovuto al GW e quanto è invece dovuto all'aumento dell'isola di calore e dall'ingrandirsi del tessuto urbano.
L'unico modo per ovviare il problema è avvalersi di stazioni extraurbane: semplice, ma con il problema classico: non si dispone di una serie sufficientemente lunga di dati per poter fare confronti storici. Proprio per questo motivo, senza pretese, ho lavorato su alcune stazioni Arpa Piemonte che sono in funzione da più tempo.
La stazione in questione è quella di Boves - Cascina Borrelli (CN), ad una quota di 575m. nella pianura cuneese non lontano dallo sbocco della Valle Colla (Alpi Liguri) vicina all'omonimo torrente.
BOVES Imm.jpg
BOVES Loca.jpg
Il posto è ideale per dei confronti climatici perchè è una zona extraurbana abbastanza lontana da case e cascine la cui urbanizzazione nei dintorni non è cambiata.
La serie Arpa va da gennaio 1988 a dicembre 2015 (verrà aggiornata ancora). L'unico "buco" nei dati c'è da agosto a dicembre 1997, la pluviometria nei pochi dati mancanti è stata ricostruita mediante interpolazione.
Per facilità di confronto ho costruito delle mini-medie mobili di 10 anni: dal 1990 al 1999, dal 2000 al 2009 e, infine, quella parziale dal 2010 al 2015.
Ecco i dati, subito dopo le riflessioni.
BOVES Medie.jpg
Lou soulei nais per tuchi
La prima cosa che si nota è che la piovosità non ha subìto sostanziali variazioni, cambiamenti di 100mm sono normali fluttuazioni decennali, anche il regime pluviometrico (massimi primaverili e autunnali e minimi estivi e invernali) è rimasto nel complesso invariato, anche se gli inverni sono diventati sempre più piovosi: 141mm nei Novanta, 190mm nei Duemila e 206mm nei Dieci. I mesi più piovosi invece variano: aprile e ottobre negli anni Novanta, aprile e novembre nei Duemila, marzo e novembre nei Dieci. Sembra, tuttavia, che il massimo primaverile tenda a "spalmarsi" tra marzo e giugno mentre il massimo autunnale tenda a "tardare", portandosi ormai dopo novembre. Mesi come febbraio, marzo, giugno e novembre sono diventati sempre più piovosi, mentre aprile e settembre sempre più secchi mentre gli altri sembrano avere fluttuazioni nella norma.
Dal punto di vista termico le cose sono evidenti: il riscaldamento c'è ed è anche molto pronunciato.
Tuttavia occorre fare delle distinzioni tra i mesi invernali e i restanti. Se dicembre e gennaio mostrano un lieve-moderato riscaldamento, febbraio al contrario è diventato sempre più freddo, mentre marzo è rimasto invariato. Aprile, luglio, settembre, novembre sono in continuo riscaldamento, mentre giugno e ottobre dopo una prima impennata sembrano "rallentare" la corsa verso l'alto.
Lou soulei nais per tuchi
Queste sono le variazioni rispetto al decennio precedente, e infine la variazione "totale":
BOVES var.jpg
I mesi che si son scaldati di più sono aprile, settembre e novembre, quelli che si son scaldati un pò meno sono gennaio e maggio, mentre in controtendenza - come detto prima - ci sono febbraio e marzo.
Lou soulei nais per tuchi
Discorso nevosità.
Come ben sappiamo - lo ribadisco - i dati della neve caduta sono presi mediante il nivometro Arpa. La misurazione è assolutamente precisa, il problema è un altro: essa viene fatta una sola volta al giorno (al mattino alle 08.30 se non sbaglio), e non vengono rilevati tutti i cm di neve fresca caduti nel corso della nevicata, bensì solo una volta ogni 24 ore. Questo comporta - è noto ai conterranei - una non quantificata sottostima dei cm effettivamente caduti.
L'esempio classico è il seguente: la mattina del giorno 1 inizia a nevicare, e cadono 15cm fino al pomeriggio; la sera si mette a piovere, e il manto nevoso si assesta, portandosi dai 15 iniziali a, ad esempio, 8cm. La rilevazione del giorno seguente "leggerà" solo 8cm, mentre gli altri 7cm sono andati persi. Questo inficia molto, soprattutto per queste zone (spesso al limite). Il modo per ovviare a questo problema sarebbe richiedere i grafici del manto nevoso di ogni nevicata (se sono stati salvati), nella Banca Dati non ci sono.
Ad ogni modo, i dati per Boves ci sono solo dal 1998, e fino al 31/12/1999 misurano l'altezza massima della neve al suolo, dal 01/01/2000 i cm di neve fresca nella maniera sopra descritta.
Questi i dati delle stagioni:
1998/1999: 87cm
1999/2000: 100cm
2000/2001: 133cm
2001/2002: 66cm
2002/2003: 56cm
2003/2004: 129cm
2004/2005: 59cm
2005/2006: 112cm
2006/2007: 0cm
2007/2008: 85cm
2008/2009: 221cm
2009/2010: 269cm
2010/2011: 148cm
2011/2012: 130cm
2012/2013: 198cm
2013/2014: 109cm
2014/2015: 148cm
Periodo 1990/1991-1999/2000: non ci sono dati, una stima attendibile (abbondante) è tra i 90 e i 100cm
Periodo 2000/2001-2009/2010: 113,0cm
Periodo 2010/2011-2014/2015: 146,6cm
La nevosità è aumentata (nonostante un inverno magro come il 2006/2007 "pesi" molto) grazie all'aumento delle precipitazioni invernali.![]()
Lou soulei nais per tuchi
Ahimè sono d'accordo.
L'unica cosa che può rincuorare (quando riuscirò posterò altri dati) è che, rimanendo sempre nell'ambito cuneese, salendo di quota l'aumento termico si riduceCerto +1,2° in due decenni è un aumento sproporzionato, ma è l'amara verità.
Se poi il riscaldamento globale (o locale) rallenterà... beh.. lo vedremo. Teniamo d'occhio..
Lou soulei nais per tuchi
Grande lou
E in termini di nevosità?
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[LEFT]"Uno non ha bisogno di credere che piova per portarsi l'ombrello in una giornata nuvolosa. L'ombrello è una precauzione, la pioggia una possibilità!"
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
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Aumentata non di poco tra l'altro!
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[LEFT]"Uno non ha bisogno di credere che piova per portarsi l'ombrello in una giornata nuvolosa. L'ombrello è una precauzione, la pioggia una possibilità!"
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
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Interessantissimo, ho da pochi giorni ricevuto la serie completa di dati dal Gran San Bernardo dal 1865 ad oggi, mi metto lì e faccio il tuo stesso lavoro per avere un po' di confronti anche per la media montagna (2500m)
André
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