Apperò... 168h...
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Reading 168 ore non è da buttare infatti.. anzi
Francesco Gennari: Storm Chasing and Weather Photography
https://www.facebook.com/FrancescoGennariStormchaser
192 ore: è lontano ma mi piace!
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Ai voglia, me lo sono fatto raccontare un migliaio di volte.
Cose impensabili ai giorni nostri, più che a livello meteo come condizioni di vita. Svegliarsi al mattino con le finestre gelate per dentro e la tinozza con l'acqua per lavarsi al mattino con un velo di ghiaccio metterebbe a dura prova il freddofilo moderno, che brama il gelo col termostato di casa impostato a 22 gradi.![]()
Monitoriamo.
carina quella traettoria di reading
peccato che quell affondo abbia termiche scrause
Come mi piacerebbe sentire una testimonianza di un centenario di quell'evento.... non conosco nessuno!!!
Mio povero nonno era del 23 e non ricorda nulla!!! Mi raccontava solo che gli inverni quando era piccolo erano molto freddoi e nevosi......!!
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Nell'85 ero messo più o meno così, vecchia casa colonica col solo riscaldamento a legna, temperatura al mattino nella stanza più calda attorno ai 6 gradi e ghiaccio alle finestre, dopo aver bruciato quasi un quintale di legna arrivavo a sera con 12-13 gradi sempre nella stanza più calda. Nella casa vicino alla mia, pressapoco nelle stesse condizioni gelò il water nel bagno
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[QUOTE=christian rsm;1060454862]Come mi piacerebbe sentire una testimonianza di un centenario di quell'evento.... non conosco nessuno!!!
Mio povero nonno era del 23 e non ricorda nulla!!! Mi raccontava solo che gli inverni quando era piccolo erano molto freddoi e nevosi......!!
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Mio babbo morto a 99,5 anni nel 1999, nato nel 1900, mi ha fatto diventare nivofilo con i suoi racconti del nevone del 29'!
Della damigiana di "quadezza"(mezzo-vino) scoppiata in casa per il gelo. Della "puiena"(spartineve : un camion con delle assi di legno davanti fatte a V, della "rotta" fatta a suon di sbadilate per giorni e giorni, di alcuni che uscivano da casa dalla finestra del primo piano..., altri in collina che facevano tunnel per uscire...del ammucchiarsi nella stalla a riscaldarsi con il tepore delle bestie...
Se capita ora na roba così....
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
[QUOTE=giorgio1940;1060454874]***
Dai miei quaderni:
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Il "nevone"del 1929 interessò gran parte d'Italia.
L'inverno 28/29 è stato"storico" per il freddo, i frequenti afflussi artici esiberiani, e per la neve caduta in maniera assolutamente eccezionalein tutta Italia.
L'inverno sembrava non dovesse mai finire, le"fasi" fredde si susseguirono fin oltre Pasqua!
La miapassione per la meteo e la neve, nasce prorpio dai racconti di miopadre del "nevone" del 29'.
Ai primi di febbraio dopoun lungo e freddo inverno tutti si attendevano la scomparsa del geloe con l'allungarsi delle giornate, un sentore di primavera.
Ma il9 di febbraio incominciò l'evento "storico" del secoloxx°.
Nevicò ininterrottamente per tre giorni ed al 12 febbraio, a Rimini, si raggiunse uno spessore di neve attorno ai 130 cm.
Nelle colline appena sopra la periferia della città, si ebberoaccumuli per vento ed avallamenti del terreno superiori ai tre metri.
La gente era in certi casi costretta ad uscire dalle finestre delprimo piano o scavare gallerie per raggiungere la vicina strada.Strada resa praticabile dopo giorni e giorni di lavoro massacrante dibadile. Non vi erano turbine o mezzi potenti come ora, tutto sifaceva organizzandosi a gruppi di cittadini, di vicinato, spalandocon abnegazione e per necessità.
Ricordo in particolare ilracconto di una situazione drammatica vissuta nella mia famiglia.
Mio fratello maggiore che allora aveva 2 anni era gravementeammalato di polmonite, ed allora senza penicillina ed altri farmaciallora sconosciuti, era in grave pericolo di vita, il riscaldamentoin casa non c'era. I servizi igenici inesistenti(un piccolo capannodi legno all'esterno della casa era il nostro bagno).
L'unicastufa a legna era il riscaldamento e la "cucina economica"per tutta la casa.
Ma quell'inverno era stato freddo e lungo, lapoca legna acquistata e raccolta sulla vicina collina era finita.
Mio padre allora disperato, di notte tagliava tronchiall'alberatura della vicina strada, ed occultava il taglio con lafuliggine.
In casa si gelavano varie cose, dall'acqua delbicchiere sul comodino, alla damigiana di " mezzovino" od"acquaticcia" in soffitta, che regolarmente si rompeva.
Ricordo anche la frase sempre di mio padre che spesso si dovevarecare a piedi in farmacia in città:"pensa che il termometroall'interno della farmacia, anch'essa riscaldata con una stufa,segnava zero gradi!"
Fortunatamente anche grazie ai "furti"di mio padre mio fratello si salvò.
La neve resistette fin dopoPasqua, e le storie vere, raccontate dai vecchi dello storico"nevone", tennero banco per anni nelle "veglie"di vicinato che allora si tenevano nelle stalle per riscaldarsi conil calore delle bestie.
Allora sì che l'inverno era inverno!
Proprio allora che non se ne sentiva il bisogno! anzi...
Sesuccedesse ora un tale evento avremmo disagi ben più gravi eduraturi, i potenti mezzi ora a disposizione non riuscirebbero a farfronte alla situazione, ed il caos, e l'emergenza sarebbe ad alti epericolosi livelli....
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
ore 1.00 del 08/08/2013
temperatura 31 gradi
umidità 43%
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