
Originariamente Scritto da
Sneg
Ciao Franco

e perdonami, prima di tutto, per il ritardo nella mia risposta, ma sono stato fuori

.
Grazie, mi fa molto piacere il fatto che il mio amore per questo posto riesca a trasmettersi e ad arrivare a chi legge questo spazio, davvero: sono molto felice di questo

.
Assolutamente si, ti auguro di poter fare un giro da queste parti appena si potrà, perché merita, e tanto pure

(quando sarà, ovviamente, non esitare a chiedermi qualunque cosa se lo vorrai: che so, un consiglio, indicazioni o semplicemente curiosità, fammi sapere, mi raccomando

).
Io ho scoperto questo posto per caso, quando - ormai 2 anni fa - ero solo di passaggio perché stavo andando in vacanza in Svizzera.Guardando questo borgo, questi posti, mi dissi "io devo venire a vivere qua". E così è stato, ce l'ho fatta.Sai Franco, questo posto ha qualcosa di magico, se non perfino di *mistico*; e credimi, chiunque passi di qui lo percepisce...(è accaduto anche a me quando passai di qui per la prima volta

). Sarà perché questo è un luogo che nei secoli è stato terra di viandanti, di passaggio, di genti? Può darsi.
È un luogo dove il sacro della fede (qui passa la via francigena) ha incontrato il profano della guerra (Napoleone passò proprio per di qua dopo aver valicato il Grande per la sua campagna militare in Italia contro il nemico austriaco...).Ma è anche una porta aperta al cuore dell'Europa, lo era nel passato e lo è oggi: per di qui passa praticamente mezzo Continente, proprio in questo anello di congiunzione tra il Mediterraneo e il centro e nord europeo...

E quello che dici sulla vita tranquilla, beh, hai colto il punto. Sai Franco, qui abbiamo una chiesetta, un municipio, un piccolo bar ed un minuscolo alimentari (già solo la prima farmacia è ad Etroubles a 5 km da qui).Eppure a noi basta questo. Non vogliamo null'altro.Ti dico cosa accade a me: io non mi emoziono con un aperitivo in qualche locale mondano (massimo rispetto per chi preferisce questo, per carità, non giudico nessuno e non mi permetterei mai di farlo; ognuno fa ciò che più lo aggrada). Io mi emoziono quando ascolto il rumore del vento che sussulta per i boschi attorno al borgo; mi emoziono quando - nelle sere d'autunno - ascolto il bramito dei cervi che con quel linguaggio manifestano il loro amore; mi emoziono quando vedo che due volpi - schive per natura - preferiscono passare davanti alle nostre porte di casa, divenendo magicamente docili animaletti; mi emoziono quando due graziosi cuccioli di lupo vengono sorpresi a scorrazzare in paese, accanto alla chiesa

Ecco, io credo che di più l'anima non possa voler chiedere

È un luogo mistico, già, dico bene.
E mi piace chiudere gli occhi ed immaginare il volto degli antichi compaesani che - all'arrivo di Bonaparte - lo acclamavano al grido di "l'empereur, l'empereur !" (è proprio così che dicono le fonti), tanto che il grande generale pare sia rimasto esterrefatto dall'ospitalità degli abitanti che gli offrirono soggiorno...
Questo non è un paese come gli altri; qui c'è il Grande a fare da attento guardiano. Lui è un amico, è sicuro, è protettivo: nei suoi confronti qui c'è un atteggiamento di orgogliosa reverenza.Questo non è un paese come gli altri: qui c'è un confine, e a delimitarlo è ancora una volta Lui, il Grande. Si, è un luogo di viandanti, e lo si percepisce. E in fondo in fondo, un viandante lo sono stato anch'io nella mia vita; e io che da bambino ho sognato il confine, io che ne ero affascinato, l'ho mitizzato, ecco, io non potevo che finire quassù. Solo che tutto a un tratto ho piazzato proprio qui la mia tenda, tenda che da qui non si sposterà, una tenda che neanche il vento impetuoso che scende giù dal Grande riuscirebbe a smuovere...


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