Guardando la storia dei terremoti della placca pacifica mi viene un sospetto: si nota infatti che quando si verifica un terremoto di grandissima intensità (indicativamente facciamo sopra gli 8.7) dopo poco tempo (che può variare tra qualche mese a qualche anno) se ne verifica uno paragonabile a distanza di migliaia di km di distanza, se non dal lato opposto del pacifico. Come se il primo evento vada a creare uno squilibrio così elevato sull’intera placca che va a sfogarsi in un altro punto.
Guardando la situazione odierna e lo storico dei grandi terremoti mi verrebbe da pensare, se teniamo per verosimile questa ipotesi, che ad ora un grosso “rischio” lo corrano le aleutine orientali e la fascia costiera che va dal canada all’america centrale, anche se non so se in loco ci sono faglie in grando di generare magnitudo vicine o superiori a 9. Potrebbe anche aumentare il rischio del Big One californiano, che infatti si reputa molto probabile da qui a non molti anni a quanto ne so.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Ancora una forte scossa nella Kamchatka (Russia) ad est della Siberia di Mw 7.8
Nato a Roma, trasferito da Roma zona Garbatella a L'Aquila Roio Piano il 17/12/2011. Min assoluta L'Aquila Roio Piano-Piana di Roio 770 metri slm -24,2° il 15/02/2012 e Roma Ciampino -11° il 12/01/1985.
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