Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
Personalmente sono contento delle parole di Cingolani di ieri, per quanto in realtà si sia limitato ad esprimere delle ovvietà assolute, che, in un paese come il nostro, ultimo per alfabetizzazione scientifica in Europa, risultano rivoluzionarie. La frase sugli ''ambientalisti radical chic" che sarebbero peggio del cambiamento climatico non è nemmeno sua, dato che un concetto molto simile è stato espresso già da Bill Gates in un'intervista del 2017. Ed è pura realtà: il cambiamento climatico ha sicuramente ucciso meno persone di Greenpeace con le sue campagne anti Golden Rice (https://www.scientificast.it/golden-rice/), e anche le morti dovute al riscaldamento globale in Germania sono certamente inferiori alla chiusura delle centrali nucleari (voluta dai Verdi), stimate 1100 all'anno: https://haas.berkeley.edu/wp-content/uploads/WP304.pdf


Più in generale, l'ambientalismo anti-tecnologico propugna, senza spesso rendersene conto, il regresso ad un'epoca in cui la speranza di vita era la metà di quella odierna.
Anche il fatto che bisognerebbe guardare al nucleare senza pregiudizi ideologici è una cosa che dovrebbe essere ovvia, ma evidentemente in Italia c'è una larga maggioranza di persone che ritiene che mettere l'ideologia di fronte alla scienza sia motivo di vanto. Il punto sulla sicurezza del nucleare di quarta generazione è invece assolutamente fuori bersaglio. Intanto perchè sostenere che ''in futuro avremo reattori che non richiedono nè Uranio arricchito nè acqua pesante" è abbastanza campata per aria - i reattori operativi nel mondo oggi funzionano già senza acqua pesante (con l'eccezione dei CANDU) e l'Uranio arricchito servirà anche con i reattori di quarta generazione, almeno come Kickstarter - e poi soprattutto perchè la frase del ministro lascia intendere che ''il nucleare futuro sarà più sicuro di quello attuale", il che è abbastanza una stupidaggine. Il nucleare di terza generazione è già oggi la tecnologia più sicura disponibile sul pianeta, e anche le generazioni precedenti, nonostante i 2 incidenti famosi (di cui uno ricordo ancora non ha causato vittime), hanno dei numeri invidiabili rispetto alle altre tecnologie per la produzione di energia (e di questo ne abbiamo già ampiamente discusso).
E in tutto questo cosa rimane? I giornali cercano di spegnere il dibattito sul nascere, e nessuno che correla le parole di Cingolani alle bollette in crescita repentina, alle emissioni che non calano e al problema del riscaldamento globale. Ma intanto la politica è costretta a tornare sul tema, e di questo non si può non essere felici.
Condivido tutto ciò che hai detto.

Riguardo alle parole di Cingolani ovviamente non mi riferivo alla battuta sugli ambientalisti, che trovo infelice perché da modo ai media di parlare solo di questo e non dare la giusta attenzione al succo del suo discorso, ma al fatto che sarebbe ora si faccia un discorso serio di come si vuole produrre energia in Italia da qui ai prossimi 20/30 anni.
Senza slogan e pregiudizi ma analizzando e valutando tutte le opportunità seriamente.

Attualmente il fabbisogno annuo è più o meno 50 TW, se si passerà pesantemente alle auto elettriche aumenterà per forza…
E via con i temi già trattati.

Parlare di decrescita felice non mi sembra una soluzione sensata, si devono assolutamente usare le tecnologie moderne per ridurre i consumi (nel senso di ottimizzare i processi e quindi renderli più efficienti) e assolutamente ridurre l’impatto ambientale, ma con una visione di lungo raggio, non da un anno a quello successivo.

Ma sembrano discorsi impossibili da fare in Italia


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