Sarebbe saggio proporre di ridurre si le emissioni gradualmente senza follie tipo obbligo di passare alle auto elettriche nel 2035, o di eliminare il gas come fonte di riscaldamento. Follie estremiste che comportano un prezzo devastante come benessere sociale, economico e lavorativo per milioni di persone; senza la certezza che queste emissioni influiscano pesantemente sul clima.
L'altro giorno seguivo un esperto che diceva che arrivati a questo punto per un paese che ha abbandonato il nucleare da tempo rimettersi a fare investimenti sul nucleare stesso non ha più senso per una questione di costi e rese.
Non ho le informazioni per confutare l'affermazione
Ambasciator non porta pena![]()
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Visto che la discussione é partita da una critica ad una mia frase, tra l'altro estrapolata da un discorso più esteso, con quello che dici non fai altro che confermare le mie ipotesi:
le teorie climatiche sono appunto teorie, di cui non vi é certezza perché il clima é molto complesso.
Ben diverso dalle leggi fisiche che regolano la produzione di energia in qualsiasi tipo di impianto.
Per rimanere al tuo esempio é quasi come paragonare come avviene la produzione di energia all'interno del corpo umano con la previsione di inferto in futuro.
Il quasi l'ho usato perché nel corpo umano ci sono diversi fattori incogniti, mentre in un impianto "meccanico" no.
Climate is what you expect
Weather is what you get
Le teorie climatiche e le leggi fisiche che regolano la produzione di energia...
Sto veramente leggendo questo?
Le "teorie climatiche" si basano su LEGGI FONDAMENTALI della fisica, come la conservazione del momento angolare e della massa, insieme alla termodinamica.
Le "leggi fisiche che regolano la produzione di energia" si basano sui consumi umani, il prezzo dell'energia, le diatribe geopolitiche, gli umori dei capi di stato, le speculazioni delle multinazionali...
Ma vi rendete conto di ragionare al contrario?
Climate is what you expect
Weather is what you get
Va beh, siamo in un simposio in cui si discute di fisica e si fanno le pulci sul rigore scientifico di ogni singola parola che viene scritta, non su un forum.
Lo ripeto per l'ennesima volta:
una qualsiasi centrale o macchinario per la produzione di energia si basa su leggi fisiche rigorose in base alle quali per ogni singola unità di fonti in ingresso é in grado di prevedere esattamente quanta energia viene prodotta.
Poi certo che l'energia viene prodotta in base al bisogni e a tutto il resto, ma il discorso non é questo.
Ora anche il clima, la meteo e le "teorie" climatiche sono regolati da principi e leggi fisiche che conosciamo, ma in un modo "leggermente" più complesso, infatti conoscendo i dati di ingresso (temperatura, umidità, pressione, vento, etc...) non siamo in grado di definire con certezza il loro andamento futuro.
Si fanno previsioni del tempo, mentre per il clima, non avendo ben chiaro come funziona e tutte le influenze relative tra i vari parametri, si possono ottenere solo scenari.
A me non sembra un ragionare al contrario.
TROVATO QUESTO
l'esperto che avevo sentito era italiano ma ritengo si rifacesse a questi dati
Produrre 1 kilowattora (kWh) di elettricità con il fotovoltaico nel 2020 è costato in media nel mondo 3,7 dollari, con l'eolico 4,0 dollari.Produrre lo stesso kilowattora con il gas è costato 5,9 dollari, con il carbone 11,2 dollari e con il nucleare 16,3 dollari. Lo rivela il World Nuclear Industry Status Report (WNISR), un rapporto annuale prodotto da un gruppo di esperti internazionali indipendenti, guidati dal tedesco Mycle Schneider."Il problema oggi è quanto dobbiamo ridurre i gas serra e quanto rapidamente - ha detto Schneider al sito tedesco DW -. Se parliamo della costruzione di nuove centrali, il nucleare è semplicemente escluso. Non solo perché è la forma di generazione elettrica più costosa oggi, ma anche perché serve molto tempo per costruire i reattori. Ogni euro investito in nuove centrali nucleari peggiora la crisi climatica, perché non può essere usato in opzioni efficienti per la protezione del clima". Per Schneider "le rinnovabili sono diventate così convenienti che in molti casi sono al di sotto dei costi operativi base delle centrali nucleari".Il paese che sta investendo di più sul nucleare è la Cina, che ha in programma di costruire 17 nuove centrali (ne ha già 49 e ricava dall'atomo il 5% del suo mix energetico). Segue l'India, che ha 6 nuove centrali in progetto (21 esistenti, 3% del mix). Gli Usa (94 centrali, 20% del mix) progettano di costruire 2 nuove centrali, così come la Russia (38, 20%). La Francia, che ha 56 impianti e ricava dal nucleare il 71% della sua energia, vuole costruire 1 nuova centrale.Secondo Schneider, la costruzione di nuove centrali atomiche non ha nessuna ragione economica o ecologica, e risponde solo a motivazioni politiche (militari per la Francia, di influenza geopolitica per la Cina) o a interessi delle aziende del settore: "Se l'industria del nucleare non lancia progetti fantasma - sostiene l'esperto -, muore ancora più rapidamente"
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