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  1. #1071
    Vento forte L'avatar di mission
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Dagli inizi degli anni Novanta il cambiamento del clima ha occupato le prime pagine dell’informazione ed i media, con toni sempre più in crescendo, hanno cavalcato l’onda del catastrofismo facendolo diventare la chiave di lettura di ogni evento atmosferico intenso che si è consumato sul nostro pianeta. A questo approccio semplicistico che, nella valutazione dei fenomeni, non tiene conto né delle loro scale spaziali, né di quelle temporali e non approfondisce i principi fisici che li governano, si affianca certamente una lettura scientifica più attenta che però, proprio per l’accuratezza con cui si vorrebbero capire ed interpretare queste dinamiche, il più delle volte ci costringe a brancolare nel buio, intenti a provare a rispondere a molti interrogativi che derivano dalla complessità del sistema su cui stiamo discutendo.

    Ed è proprio quando si crede di avere trovato le risposte su quanto sta succedendo che questi interrogativi riaffiorano prepotentemente, quasi a ricordarci che l’uomo non ha ancora gli strumenti (se mai forse un giorno riuscirà ad averli) per decifrare e cogliere ogni minimo segnale di un sistema così complesso come il clima. Sappiamo che i modelli possono aiutarci a definire una bozza del comportamento del clima stesso e tra l’altro ancora in modo molto grossolano, ma essendo essi il frutto della mente umana ed essendo quest’ultima impossibilitata a risolvere esattamente le leggi del caos ed a capire, in modo altrettanto corretto, i nessi e le innumerevoli interdipendenze tra le variabili, nonché a interpretare in modo giusto il peso che i singoli fattori hanno sull’evoluzione dell’intero sistema, risulta abbastanza chiaro come è sufficiente un… imprevisto per gettare scompiglio e magari mandare a monte tutti gli scenari e le teorie sul cambiamento climatico impostate fino a d oggi.

    Purtroppo, sembra quasi che i passi in avanti compiuti nella ricerca negli ultimi anni abbiano in un certo qual modo incoraggiato a tal punto gli scienziati da iniettare in una parte di essi fin troppa sicurezza circa la comprensione delle dinamiche climatiche. Questa sicurezza si è poi tradotta in una “certezza totale” su quanto sta accadendo, facendo quindi credere ad alcuni climatologi di essere arrivati al capolinea dell’interpretazione del sistema, quando invece sappiamo che un vero approccio scientifico, fatto di continua indagine, è strettamente legato a come una farfalla impazzita si diverte a generare e governare i vari feedback che non solo condizionano pesantemente i risultati, ma che possono generarsi proprio quando uno meno se lo aspetta.

    Questa volta l’imprevisto (o, se preferite, il feedback in “input”) ha un peso non indifferente e si chiama “attività solare”. Il sole continua a dormire ed alcuni scienziati (chissà perché) non riescono a farsene una ragione, posticipando l’innesco del suo prossimo ciclo di mese in mese, come se avessero la certezza che il sole deve obbligatoriamente riprendere la sua attività, forse perché altrimenti finirebbero per saltare per aria tutte le ipotesi, le tesi e le teorie sul global warming fin qui impostate. Ma il fatto che il sole perdura nella sua fase di stanca oltre il limite solito, allungando ormai di oltre un anno e mezzo questa fase di attività minima, ci mette nelle condizioni di poter rileggere il sistema con una chiave diversa, senz’altro più complessa, nonché di ampliare notevolmente la problematica del cambiamento climatico per estenderla anche a variabili che, forse, negli ultimi anni non sono state prese molto in considerazione. Perché affermo questo?

    Perché se è vero che il global warming è una conseguenza dell’incremento della concentrazione dei gas serra e se è vero che i vari scenari futuri sul comportamento del clima sono tutti improntati su un rialzo delle temperature più o meno sensibile, mi domando: “Ma i modelli che hanno simulato il probabile clima del futuro hanno girato mantenendo costante l’attività solare?”. Cioè… le condizioni al contorno (le variabili astronomiche) sono state lasciate immutate? Se gli scenari ipotizzati parlano tutti di un trend improntato all’aumento della temperatura, deduco di sì. Cioè… sarebbe stato dato per scontato un sole in… ottima forma. Nulla in contrario, visto che i fisici ragionano impostando il discorso con “supponiamo che…”, ma esiste forse uno scenario che, a capo, ha un ragionamento che inizia con “supponiamo che il sole rallenti per un tot di anni l’attività”? Non ne sono a conoscenza…

    Ci vorranno ancora degli anni per capire se l’attuale fase di stanca del sole è solo temporanea o se ci avviamo veramente verso un periodo imprecisato di attività debole, ma è facile intuire che se questa scarsa attività dovesse durare nel tempo a tal punto da amplificare l’intensità della “perturbazione astronomica” che sicuramente ha cominciato a delinearsi nell’ultimo anno e mezzo, l’innesco di un feedback davvero consistente potrebbe davvero essere in grado di sconvolgere tutti i possibili scenari climatici disegnati fino ad oggi. Tra l’altro, essendo la radiazione il fattore climatico per eccellenza, non serve aspettare un lasso temporale particolarmente lungo prima di vedere i primi effetti di una sua attenuazione, dapprima lievi e via via sempre più evidenti. Se è vero che una minore attività solare comporta la presenza di più nuvolosità grazie all’abbondanza di ioni di atmosfera, generatisi dalla maggiore interazione dei raggi cosmici con le particelle d’aria, ecco che la lunga fase piovosa di quest’anno, durata da fine ottobre ad inizio febbraio, nonché l’ultima ondata di pesante maltempo di questa prima settimana di marzo, potrebbero costituire elementi in grado di avvalorare l’ipotesi che sulle dinamiche del clima, riferite all’ultimo semestre, pesi maggiormente la continua mancanza del numero di macchie solari degli ultimi 18 mesi piuttosto che i fattori interni al nostro sistema. Potrebbe essere: nulla è escluso.

    Mio modesto parere personale. I prossimi mesi saranno un autentico banco di prova. Se la primavera si rivelerà piovosa (secondo me è probabile) e ricalcherà a grandi linee una dinamica invernale ben nota che ha avuto il sapore di autunno, allora questo comportamento potrebbe davvero metterci la fatidica “pulce nell’orecchio” che ci inviterebbe a seguire con estrema attenzione anche l’evoluzione meteorologica estiva. Il tutto, sempre che il sole continui a dormire. Se riprendesse l’attività, molto probabilmente la “perturbazione astronomica” innescata dalla minima attività, attualmente in fase di propagazione ed amplificazione, dovrebbe essere riassorbita abbastanza velocemente.

    Vedremo…

    Saluti
    Andrea
    Niente da eccepire,complimenti.
    In copertina il romanzo di mio figlio ventenne, consigliatissimo
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  2. #1072
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Chiedo scusa se intervengo ancora sull’argomento: ho letto i giusti dubbi di Fenrir: se il sole sonnecchia perché gli effetti si osservano solo in alcune aree del pianeta anzichè su tutto il globo ? Io rispondo: gli effetti di un sole insolitamente pigro non necessariamente si debbono tradurre in un raffreddamento del pianeta ma potrebbero però almeno provocare un rallentamento del Global Warming ( il che è la stessa cosa!). Ebbene, guarda caso, è proprio quello che è avvenuto nel corso degli ultimi 18 mesi.

  3. #1073
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Citazione Originariamente Scritto da mario.giuliacci Visualizza Messaggio
    Chiedo scusa se intervengo ancora sull’argomento: ho letto i giusti dubbi di Fenrir: se il sole sonnecchia perché gli effetti si osservano solo in alcune aree del pianeta anzichè su tutto il globo ? Io rispondo: gli effetti di un sole insolitamente pigro non necessariamente si debbono tradurre in un raffreddamento del pianeta ma potrebbero però almeno provocare un rallentamento del Global Warming ( il che è la stessa cosa!). Ebbene, guarda caso, è proprio quello che è avvenuto nel corso degli ultimi 18 mesi.
    Buona sera colonnello.
    Grazie per il suo autorevole intervento.
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  4. #1074
    Mopy
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Discussione interessantissima, complimenti

    Da perfetto ignorante, mi permetto di dire che l'elevata presenza di precipitazioni in questi ultimi mesi in generale su tutto il mediterraneo e europa occidentale anche per me potrebbe essere stata generata dal lungo sonno solare...

    Ma, quoto, bisognerà vedere come vanno i prossimi mesi

  5. #1075
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    Predefinito Re: Forse il Sole sta riavviandosi per il prossimo ciclo ?

    Citazione Originariamente Scritto da Graziano Patruno Visualizza Messaggio
    il ciclo 17 è abbastanza abbordabile...speriamo
    Che pessimismo......e nemmeno il ciclo 17 dobbiamo superare???

  6. #1076
    Vento forte L'avatar di zeromillimetri
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    Predefinito Re: Forse il Sole sta riavviandosi per il prossimo ciclo ?

    Ma qual'e' il numero di ciclo del minimo di dalton?

  7. #1077
    Vento forte
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Si, anche secondo me il sole potrebbe anche influire in un primo momento in un aumento della nuvolosità media e quindi + prc.....stiamo a vedere perchè ci sono sempre stati periodi piovosi e non e periodi freddi e non.....

  8. #1078
    enrico paci
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Se davvero il Sole continuasse a dormire così per anni...be credo che dimenticheremmo tutte le paure sul riscaldamento: serve a poco una coperta in più se il riscaldamento si spegne, insomma il Sole è la fonte di calore della Terra, se va in crisi anche volendo dubito che noi piccoli umani potremmo riscaldare il pianeta.Ma a parte questo, e tralasciando tutti gli altri dubbi, almeno miei, bisogna anche supporre che questo periodo prolungato possa avere effetti a feedback ? La neve caduta raffredda per se stessa e per maggiore albedo, la maggiore piovosità sottrae anidride carbonica al'atmosfera, gli oceani più freddi assorbono più anidride carbonica, così come i territori più verdi per maggiore pioggia, una eventuale estate fresca equivale a meno emissioni per i condizionatori (non vale per l'inverno il contrario: purtroppo spesso i termosifoni sono accesi invariabilmente se fa caldo o fa freddo, mentre d'estate l'uso dei condizionatori è ben maggiore se ci sono 40 gradi); potrebbe essere un effetto che vada oltre il periodo di minimo solare ?In fondo durante la PEG il Sole ha avuto anche periodi di ripresa, ma le temperature sono state sempre basse mi sembra.E last, but not least, a mandare in crisi gli scienziati dovrebbe essere anche il cospicuo aumento di temperatura osservato sugli altri pianeti mi pare, non è una strana coincidenza ? Peraltro se notate le ultime da Marte, sembra che non sia più un pianeta secco, gelido e quasi privo di atmosfera come quando fu visto 40 anni fa per la prima volta dalle sonde mariner, ora è stata trovata anche l'acqua liquida, e le immagini mostrano un cielo a tratti azzurro e nebuloso, come se l'atmosfera si stesse liberando dal suolo per riscaldamento.Una buona notte a tutti.

  9. #1079
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Citazione Originariamente Scritto da mario.giuliacci Visualizza Messaggio
    Chiedo scusa se intervengo ancora sull’argomento: ho letto i giusti dubbi di Fenrir: se il sole sonnecchia perché gli effetti si osservano solo in alcune aree del pianeta anzichè su tutto il globo ? Io rispondo: gli effetti di un sole insolitamente pigro non necessariamente si debbono tradurre in un raffreddamento del pianeta ma potrebbero però almeno provocare un rallentamento del Global Warming ( il che è la stessa cosa!). Ebbene, guarda caso, è proprio quello che è avvenuto nel corso degli ultimi 18 mesi.
    Macchè scusa...un intervento autorevole esperto non può che essere di aiuto

  10. #1080
    campy
    Ospite

    Predefinito Re: Il sole continua a dormire, mandando in crisi gli scienziati ed il global warming

    Ciao a tutti,
    volevo aggiungere qualcosa a questo thread interessante...

    Veniamo da due anni consecutivi di Nina e dal cambio più marcato del segno della PDO, le cause di questi cambiamenti non so se sono attribuibili al sole oppure no, e, considerando che il maggior peso del global warming lo dobbiamo all'emisfero nord è facile pensare che questi fenomeni a vasta scala (Nina e PDO) hanno dato un forte contributo alla riduzione del global warming.

    Quello che voglio dire è, va bene, il sole sta dormendo come non lo faceva da qualche secolo, la durata del ciclo 23 si sta spingendo veramente oltre qualsiasi aspettativa (siamo circa a 14,1 anni) ma non dimentichiamoci anche che la terra dovrebbe (dico dovrebbe) "godere" di una certa inerzia termica che mi sembra strano possa durare così poco.

    Durante l'estate o al massimo i primi mesi dell'autunno dovrebbe (ripeto dovrebbe a scanso di equivoci) partire un episodio di Nino. Lo sappiamo (carta canta) quanto sia incidente questo fenomeno a scala globale, probabilmente dopo che questo si sarà manifestato potremo tirare le somme e vedere se effettivamente qualcosa sta cambiando grazie al sole.

    Gli oceani per principio termodinamico sono quelli che risentono di più dell'influenza solare anche se sono quelli che rispondono più lentamente ai cambiamenti... beh, se il sole mette il suo zampino dovremmo aspettarci un Nino molto debole e/o assente seguito da una nuova nina grazie anche al PDO negativo che ne favorisce la comparsa... boh? non lo sappiamo... siamo in un campo minato dove la ricerca deve fare molti passi avanti, le variabili sono veramente tante.

    Quindi, io non darei per scontato che il sole abbia contribuito al raffreddamento, potrebbe, questo lasso di tempo di due piccolissimi ed insignificanti anni (o 18 mesi indicati da Mario Giuliacci), rientrare in una normale oscillazione climatica in un contesto comunque di riscaldamento oppure nelle migliori delle ipotesi di un assestamento climatico... se poi siamo in inversione di tendenza ben venga ma dobbiamo fare uno sforzo nel vedere queste cose con termini più lunghi e non così brevi (sia ben chiaro non sono un serrista)

    Buona giornata
    Ultima modifica di campy; 07/03/2009 alle 07:13

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