Un consiglio che posso darti è di offrire una finestra temporale relativamente ampia per effettuare la lettura dei dati, non una stretta. Ad esempio, dalle 6 alle 9 di mattina OK, alle 8 di mattina in punto mica tanto. Questo perché si va male a chiedere a qualcuno di modificare i suoi ritmi di vita e di lavoro per misurarci la pioggia, già ci fanno un favore a farlo.
I valori giornalieri in presenza di eventi intensi e brevi entro la fascia oraria di lettura possono risentire sostanzialmente di differenze di orario fra rilevatori, già le cumulate mensili differiranno molto meno, e le cumulate finali annue dovrebbero soffrire assai poco (o nulla) delle differenze di orario di lettura.

Tornando a un topic che hai aperto tempo fa, aggiungerei che dopo un anno di misure manuali, potrebbe essere utile raccogliere e sistematizzare i dati e usarli come "supporting evidence" per andare a chiedere alle amministrazioni locali i soldini per 10 stazioni pluviometriche (meglio se anche termometriche). Se chiedi proprio 10 lacrosse non ti pagheranno 10 asciugacapelli.

Edit: se un giorno manca una lettura di un misuratore, se le letture precedenti sono molto simili a quelle di uno o due misuratori vicini puoi fare un "missing imputation", sostituendo cioè il dato mancante con la misura della postazione più vicina (o simile) o la media fra le due postazioni più vicine (o simili). Sappi in anticipo che ci saranno dei buchi nei periodi delle ferie. Magari anticipa ai misuratori la richiesta di disponibilità a trovare un misuratore alternativo per i periodi della loro assenza (una suocera che sta a casa, un vicino disponibile ecc ecc).