Prima di trarre inferenze definitive giā dal titolo del topic (che per l'appunto presenta anche un bel ?) andrei ancora con i piedi di piombo. Prevedere lo stato dell'ENSO a pių di 6 mesi di distanza č ancora oggi impresa ardua, nel 2012 l'ultimo esempio di previsione (di un El Niņo) non andata in porto.
Nella primavera/inizio estate 2012 parecchi parametri lasciavano supporre la nascita di un Niņo quell’anno. Invece nel corso della tarda estate/dell’autunno qualcosa ne fece abortire l’insorgenza. Bisogna prestare attenzione (mirata e intensa nelle prossime settimane, la primavera boreale funge spesso da spartiacque per l’ENSO ed č da quel periodo che emerge il nuovo corso, se emerge.) al quadro d’insieme, sia all'oceano (anche e soprattutto in profonditā) che all'atmosfera, al sistema delle celle di circolazione del Pacifico (la Walker in primis), alla forza e persistenza degli alisei e al rally stocastico del GWO. Nel 2012 l’atmosfera fu parecchio resiliente all’insorgenza della componente oceanica del Niņo (o la componente oceanica non fu sufficientemente forte e persistente) , smorzandone l’ardore e tenendo il sistema in una situazione di dinamica stabilitā che persiste da allora.
Quest'anno č perō possibile che la cosa cambi. Ci sono alcuni segnali in tal senso, l'idea č di monitorarli qui, nel limite del possibile e finché la cosa avrā ancora senso.
Alcuni precursori atmosferici si trovano riassunti in questo recente paper che presenta l'applicazione pratica di alcuni studi innovativi e sperimentali circa la possibilitā di intuire l'emergenza dello stato dell'ENSO con parecchi mesi di anticipo (fino ad un anno) mediante la sola osservazione di parametri atmosferici.
Very early warning of next El Niņo
Dal punto di vista atmosferico, l'intensificazione dei venti occidentali alle quote pių basse del Pacifico centro-occidentale č un indizio abbastanza importante, perché favorisce la reiterazione dello spostamento in profonditā delle acque pių calde dalla parte occidentale verso quella pių orientale del bacino.The most important driver of climate variability is the El Niņo Southern Oscillation, which can trigger disasters in various parts of the globe. Despite its importance, conventional forecasting is still limited to 6 mo ahead. Recently, we developed an approach based on network analysis, which allows projection of an El Niņo event about 1 y ahead. Here we show that our method correctly predicted the absence of El Niņo events in 2012 and 2013 and now announce that our approach indicated (in September 2013 already) the return of El Niņo in late 2014 with a 3-in-4 likelihood. We also discuss the relevance of the next El Niņo to the question of global warming and the present hiatus in the global mean surface temperature.
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We use the near real-time surface current (SC) output from the diagnostic model to monitor the evolution of the El Niņo/Southern Oscillation (ENSO) signal in the tropical Pacific Ocean. The SC anomaly variations, with the seasonal climatology removed, have a very strong ENSO signal as seen in their principal empirical orthogonal function (EOF) and its comparison with the EOF of the sea surface temperature anomaly (SST). This figure portrays the first EOF mode of SC and SST anomalies for the past decade extending through the latest 10-day period. The amplitude time series (top panel) are computed by fitting the data sets to 10-year base period eigen vectors (1993-2002) The amplitudes are then normalized by their respective standard deviations. The bottom panel shows the corresponding EOF maps, scaled accordingly. The El Niņo signal can be seen as periods of positive excursions (> 1 Std. Dev.) of the amplitude time series.
Dal dispaccio NOAA:
In questo senso, dal punto di vista oceanico, importante sembra essere la reiterazione delle Kelvin waves: in questi giorni si sta manifestando la terza onda negli ultimi mesi.An increasing number of models suggest the possible onset of El Niņo. Strong surface westerly winds in the western Pacific and the slight eastward shift of above-average temperatures in the subsurface western Pacific potentially portend warming in the coming months.
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La riduzione delle SST nell'area Nino 3.4
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anziché un'illusoria ripresa dello stato Niņa-like del Pacifico, potrebbe invece essere un sintomo di quest'ultima onda, in un meccanismo che funziona ą in questo modo
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Al di sotto della superficie si nota infatti la traslazione verso est della grossa anomalia di SSTA+ confinate da tempo nell'area pių occidentale del bacino oceanico:
sub_surf_mon.gifv16.png
Notare anche l'andamento dinamico degli ultimi 24 risp. 60 mesi di OHC, correnti, venti e isoterma di 20 gradi (bella animazione).
Vediamo il prosieguo, ad oggi dō queste probabilitā:
Niņa 10% / Nada 40% / Niņo 50%
Ultima modifica di steph; 23/02/2014 alle 23:24
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