sì, e secondo elz dovrebbe arrivare anche ai +2. sarà più di una toccata e fuga dunque.
Si vis pacem, para bellum.
Propongo una terza soluzione che tenga conto delle elevate velocità zonali in medio alta stratosfera (10/20/30 hpa) difficilmente intaccabili da un heat flux sulla prima onda che al momento pare al più moderato.
Occorrerà a mio avviso sovrapporre una componente fotochimica/radiativa (ci vorranno 15/20 giorni come minimo) unitamente ad eventuali contributi troposferici per far si che gli upper-warmings visibili in alta stato (1/5 hpa) ove opera in modo quasi esclusiva una sola onda (wave 1) possano consolidare un disturbo che lavora dal basso su entrambe le creste d'onda (2 waves pattern).
La terza soluzione quindi consisterebbe in:
a) alta strato disturbata dagli u-warmings (in possibile intensificazione ove si intensifichino opposizioni di natura termica nel continente euroasiatico );
b) medio alta e medio strato (da 10 fino a 30 hpa) con vps in moderata eccentricità
c) medio bassa strato in prevalente 2 waves pattern ove ritengo non scontata l'eccessiva risonanza del disturbo presente ai piani superiori a ragione di configurazioni teleconnettive troposferiche in condizioni diverse rispetto quelle che hanno condotto al CW (conclamato o meno...vedremo)
Nello specifico ultimo punto mi richiamo a quanto detto qui e in particolare alle mutande condizioni atmosferiche enso like.
ps. attenzione alla permanenza della concentrazione di ingenti percentuali di ozono stratosferico alle medie quote che non pare affatto intenzionato a farsi...spazzare via dalle velocità zonali:
gfs_z50_nh_f240.png gfs_o3mr_40_nh_f120.png
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Ultima modifica di mat69; 28/12/2016 alle 10:47
Matteo
Bella analisi come sempre.
In merito alle disamine che hai esposto nell'altro thread riguardo la difficoltà della formazione dei blocchi sull'Atlantico, questo particolare non è tuttavia una novità da un pò di anni a questa parte.
Sto ancora approfondendo le cause che portano a queste assenze configurative (ho abbandonato la strada della PDO e sto studiando le possibili conseguenze delle modifiche sulle correnti a getto nelle medie latitudini).
Volevo solo aggiungere che la particolare situazione troposferica dove vede un divario termico tra il polo e l'eurasia, una wave pacifica molto attiva e le post-condizioni di nino le quali stanno favorendo il wave-3-pattern, pattern per l'appunto abbastanza anonimo nell'ultimo quinquennio. Proprio quest'ultimo potrebbe dare dei connotati diversi all'evoluzione addirittura anche in stratosfera al netto di un probabile displacement se in tutti i piani isobarici prevarrà in maniera continuativa una forte wave1 tale da portare un displacement del vortice nuovamente in nordamerica seguito da un ulteriore raffreddamento/approfondimento tale da accelerare parossisticamente l'indice zonale nel comparto euro-atlantico.
Come al solito ci giochiamo tutto nel medio termine anche per un eventuale cambio di rotta in stratosfera la quale, se il wave3 diventa continuativo, potrebbe minare la stabilità di tutta la colonna e attivare prepotentemente la wave2. Dubito però che per le prossime 2 settimane gli EPV possano diventare anche con semplici accenni, convergenti verso il polo viste le forti velocità zonali in medio-alta stratosfera.
L'unica cosa è che il "capitale immobilizzato" rappresentato dall'elevata concentrazione di ozono stratosferico potrà tornare utile più in là, come giustamente hai detto tu. Non mi meraviglierei di vedere prima dei disturbi di natura troposferica, quindi dal basso, realizzare una debole/moderata eccentricità alla struttura del VPS alle quote medio alte, grazie all'azione di una sola onda planetaria, l'unica in grado di arrivare tanto in alto e di resistere al "filtro" della tropopausa e della bassa stratosfera. Come detto più volte in questa discussione, la prevedibile incapacità dell'ESE cold di condizionare gli eventi troposferici ( cosa che potremo constatare o meno nei prossimi giorni), dovrebbe rendere la bassa stratosfera impermeabile a cosa accade ai piani superiori, motivo per cui mi sento di sottoscrivere appieno la tua visione di due onde planetarie, ossia di una bassa stratosfera risultato degli eventi troposferici (filtrati) e non degli eventi stratosferici sopra di essa.
Credo che lo stato di forma del VPT dei giorni scorsi, ossia compatto e organizzato, con vorticità significative, abbia aiutato non poco a non far andare in porto il condizionamento dall'alto. Potrebbe sembrare una contraddizione ad una prima analisi, tuttavia la quantità di moto di un VPT compatto, durante il minimo radiativo, rappresenta un ostacolo non indifferente per una stratosfera che, gioco forza, non può contare sulla stessa quantità di moto.
In effetti...
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