Interessante il discorso di Matteo. Appena ho tempo , ci torno per scrivere 2 righe.
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Forcing che, secondo me , potrebbero proseguire almeno fino a metà/fine seconda decade Gennaio , per gli stessi motivi che mi hanno indotto a formulare una tendenza ( simil- Atlantic Ridge ), seppure in linea generale, ad oltre 240 ore. Situazione a larga scala, quella di inizio Gennaio, solo transitoria ma che porterà ad altre conseguenze, secondo me :
discreti WAF e flussi di calore verso il Polo che troveranno, si, una certa resistenza dei piani alti del VPS ma potranno provocare quantomeno uno sfasamento strato-tropo del VP ( in realtà una parte della Strato , fino circa 30 hP , accuserebbe il colpo ).
JS che dovrebbe essere però più teso , almeno sull' Atlantico , sempre fino a metà/fine seconda decade Gennaio per poi tornare mediamente alto.
Uno degli elementi che marcerebbero a favore di "qualcosa di diverso"rispetto quanto visto negli ultimi inverni, è quanto già ben evidenziato a più riprese da Alessandro ovvero il passaggio molto alto in sede euroatlantica della corrente a getto polare contestuale ad una sua divergenza nel ramo subtropicale che scorre nel cuore del nord Africa:
Allegato 448400 Allegato 448401
Anche secondo me meritano attenzione le SSTA, perché è una configurazione più da PDO+ , se non erro, che Niña-like . Niña, tra l'altro , tendente a Nada nei Forecast e, quindi, andrà ad inficiare anche sul pattern Pna con tutte le conseguenze del caso ......
Oggi merita un'occhiata la disposizione delle SSTA:
Allegato 448404
......
Si notano inoltre nel nord Pacifico gli effetti sulla superficie oceanica di una forte Aleutian Low che ha radicalmente modificato lo stato di warm Blob che ormai insisteva da alcuni anni in quella regione, portando SSTA di segno - tra i 40°e i 55°N e di segno + (moderate) verso le alte latitudini e verso lo stretto di Bering.
Conseguentemente dovremmo essere un po' agli sgoccioli della fase PNA+ /AMM+ e l'onda dinamica pacifica, anziché essere modellata dal getto, assumere maggiormente i caratteri di una situazione di blocco stazionario.
Più che lo stretto di Bering, per le sorti Europee, io guardo anche il mare di Kara .
Invece , secondo me, attraverseremo questa fase proprio a Gennaio con temporaneo abbassamento del JS su Europa Occidentale.
In Atlantico, stante per fortuna la condizione sopra evidenziata (ovvero di j.s. polare alto) non dovrebbero crearsi le tipiche condizioni di corrente a getto invadente caratteristica dei pattern PNA-/NAO+
Per il resto concordo in pieno.
grazie ad una probabile persistenza del pattern EA negativo (peculiare di un j.s alto proprio nell'approssimarsi al continente europeo).
Non è peraltro troppo facile neppure l'instaurazione di condizioni di blocco persistenti quanto piuttosto la reiterazione di disturbi ove l'onda atlantica presenta caratteristiche di mobilità.
In queste circostanze, limitatamente nella ricerca dei possibili pattern favorevoli ad un'invernata di rilievo verso la media Europa, ritengo che lo schema percorribile da questo tipo di circolazione possa accreditare un'alternanza di rapide avvezioni fredde di matrice continentale (o temporaneamente artico-continentale) ad azioni più umide in ingresso dall'Atlantico.
Questa ad oggi l'idea che mi sono fatto, citando peraltro il riferimento già fatto da altri in merito alla debolezza e la sostanziale ininfluenza della MJO.
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Questa è l'idea che mi sono fatto.
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~~~ Always looking at the sky~~~
Infatti
Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)
Su questo resto un po' perplessoin quanto reputo complicata la rimozione completa del pattern a 2 onde proprio a motivo di quanto espresso sopra circa la "resistenza" della troposfera fino ai piani medi della strato.
L'abbassamento del getto a mio avviso rimarrà più ad est laddove hai identificato le maggiori anomalìe nell'artico eurasiatico.![]()
Matteo
Ah ecco![]()
Per l'abbassamento del JS Polare ad Est : concordo.
Su questo resto un po' perplessoin quanto reputo complicata la rimozione completa del pattern a 2 onde proprio a motivo di quanto espresso sopra circa la "resistenza" della troposfera fino ai piani medi della strato.
L'abbassamento del getto a mio avviso rimarrà più ad est laddove hai identificato le maggiori anomalìe nell'artico eurasiatico.
Invece, per l'abbassamento sul comparto Europeo : e pur si muove ..scherzo; parlando seriamente sono dell'idea che sarà forzato ad abbassarsi , per dei fattori quali alcune SSTA ma anche altro che qui
potrebbe essere anche poco interessante perché più che altro speculazioni .
Vedremo
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Attenzione però a cosa vogliamo intendere quando parliamo di abbassamento del jet stream polare.
La situazione su Russia ed est Europa si farà a dir poco....frizzante
In questi casi il getto polare che passa sopra i meridiani di queste regioni rimane molto alto in sede artica salvo temporanee flessioni e un'ampia divergenza si verifica nel cuore del continente a causa del forte raffreddamento che dal suolo inibisce qualsiasi contributo minimo a rendere possibile la creazione della corrente a getto (la quale prevede sempre un gradiente termico marcato in quota tra zone limitrofe).
Infatti la parte bassa del j.s. dentro il continente scorre a latitudini subtropicali e quindi molto basse a ragione del fatto che la "ghiacciaia"euroasiatica può spingersi davvero molto molto in basso.
L'onda vera e propria con un contributo di calore rimarrà a mio parere in Atlantico a motivo di forcing possibili forieri di interazioni....![]()
Matteo
Allora mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa ma con parole diverse, Matteo.![]()
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Ogni tanto risorgono...come si dice a Roma..."chi nun more s'arivede"!
Vi ho sempre seguito, nonostante abbia smesso di scrivere per altri impegni. Trovo sempre mat69 sempre sul pezzo, che saluto calorosamente.
Mie considerazioni in breve: considerando quanto esposto da matteo e voi altri (ciao Foiano!), noto che dal punto di vista sinottico sembra persistere un nucleo gelido che sembra altrettanto voler portare una termicizzazione della zona Lapponia/NW Russia, così da creare, stante sbandierati eventi stratosferici, una fiera opposizione alle westernlies. Sono tutte cose da valutare, ma dando uno sguardo alle proiezioni ecmwf sulle velocità zonali, credo, nella pur mia incauta opinione
, che sia da considerare una Rossby, pregna di aria artica entro la fine della prima decade di gennaio. Pertanto, nel caso in cui le western risultino inquiete, potremmo avere aria artica seguita da continentale, con tanto di ponte di.... (non si dice).
Saluti!![]()
Always looking at the sky.
Nella fisica dell'atmosfera non esiste il bianco o il nero ma tutta una serie quasi infinita di sfumature che ne modellano un comportamento mai uguale mai ripetitivo.
Questo non fa eccezione neppure nelle interazioni strato/tropo ove oggi ad un ESE cold ormai conclamato si oppone una troposfera caotica in quanto sede di una forte anomalìa termica ( e barica) polare.
Il "non condizionamento" della troposfera non equivale necessariamente tuttavia ad una totale ininfluenza della stratosfera in quanto sono costanti i tentativi di risonanza all'interno della colonna del vortice per tentare di attribuire al vortice un assetto maggiormente compatto.
Nel momento in cui un'azione di rimescolamento dall'alto verso il basso si fa sentire attraverso l'incremento delle velocità zonali fra i piani isoentropici (ove si trasmettono le vorticità potenziali), vanno ad operarsi tentativi di rinforzo delle velocità zonali anche in troposfera i quali incontrano tuttavia ostacoli già nella media stratosfera ove è presente un accumulo anomalo di O3 ma soprattutto in prossimità della tropopausa richiamano ingenti flussi di calore in surplus che non rendono possibile quel touch down globale che ne determina il successivo azzeramento.
Anzi, è lo stesso incremento disorganizzato delle vorticità a generare i presupposti per nuovi flussi di calore e quindi per una nuova risposta dal basso.
La reiterazione di dinamiche poco stabili in troposfera è verosimilmente frutto di questa interazione verticale (unitamente a fattori teleconnettivi che ne disegnano grossomodo le caratteristiche dei centri di azione) nella quale vanno a proporsi tentativi di blocco Atlantico che mancano di stabilità.
Non credo grossomodo, date le linee dei GM, che possa venire a mancare il freddo lungo l'Europa centrale nel corso dei prossimi giorni ma resta difficile ad oggi scorgere un'evoluzione la quale, senza pretendere linee deterministiche evidenti (sempre ardue in questi casi individuare se non a breve termine) vada a propendere nettamente verso una soluzione in qualche modo individuabile fra:
1. azione di blocco strutturata con decisi ingressi di masse d'aria di natura artica;
2. azione dinamica espansiva dell'alta atlantica verso l'artico russo - siberiano atta a favorire la costituzione di una robusta circolazione secondaria.
Trovo più abbordabile ad oggi la seconda alternativa che richiede una spendita di energia inferiore rispetto la prima che necessita di un pattern di blocco vero e proprio.
Tuttavia i modelli al momento ci lasciano lì....sul limitar del bosco ove nessuna strada pare essere imboccata e ove in questo caso si tende a traslare temporalmente una possibile scelta.
Potrebbero nel frattempo aprirsi nuove soluzioni...l'attesa non è sempre buona consigliera.
vedremo.
ps. Un salutone al redivivo Adriano![]()
Ultima modifica di mat69; 31/12/2016 alle 11:46
Matteo
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