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  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Gio83Gavi Visualizza Messaggio
    Comunque Marco sia a 850K che piu' in basso sta andando veramente forte, stando a questi grafici:

    850k.jpg

    600k.jpg

    460k.jpg
    Ma queste sono quelle relativa alle edges che ad oggi mostrano una compressione di massa in grado di indurre il mantenimento dei massimi delle epv sui bordi della massa del vps.

    Il timore (fondato) di un Ese cold risiede nel possibile indebolimento dei flussi di calore che avverrebbe dopo la rotazione del vps con asse euroatlantico.
    La notevole profondità del vps (valori localmente anche al di sotto dei 2780 dam a 10 hpa) farebbe indubbiamente schizzare il nam ben oltre la soglia qualora questo si allocasse sul polo…. ed è la cosa sulla quale i gm paiono allinearsi grossomodo tra 7/10 giorni.
    Peraltro lo strat cooling sta lavorando piuttosto bene adesso anche sui piani basse della stratosfera, fino ad oggi contraddistinti da Epv piuttosto disorganizzate:

    Cattura.JPG

    Il grafico sta rapidamente risalendo, segno che i continui contributi provenienti dalle alte quote stanno facendo un lavoro di ricostituzione dei nuclei di vorticità anche in basso certamente anche grazie ad un allineamento progressivo della colonna del vps.
    Del resto questo è anche abbastanza visibile anche dalle epv a 380K by ecmwf

    Cattura.JPG

    Infine è molto didattica la cromografia dell'e.p. flux emesso da Ncep/gfs che va preso con le dovute cautele data la distanza temporale ma mostra in maniera quasi esemplare la dinamica di propagazione dell'ese cold con abbattimento dei flussi di calore.
    Nel momento in cui, a seguito dell'ese cold, le epv mettono in atto la propagazione di moto verso il basso la struttura barotropica del vps evidenzia un forte calo dei geopotenziali (e quindi di pressione) che richiama flussi verticali di calore a causa della perturbazione dell'equilibrio idrostatico che avviene molto rapidamente.
    In questa fase è probabile l'attivazione di Rossby waves fino in troposfera (piuttosto alta l'incidenza di dinamiche di natura artica).
    Gfs odierno ipotizza la realizzazione dell'Ese attorno al 8/10 gennaio.

    Cattura.JPG

    La successiva fase di touch down va a realizzare una forte accelerazione zonale con soppressione dei flussi di calore (i vettori dell'e.p. flux addirittura si invertono a segnalare il forte momento westerlies imposto dall'alto):

    Cattura.JPG

    e questo, sempre secondo gfs, si realizzerebbe grossomodo attorno al 12/1.

    Questo realizzerebbe la fase propagativa se le cose andassero in questo modo, ovvero se l'indebolimento dell'azione dell'heat flux permettesse il riaccentramento del vps.

    Quello che accadrebbe dopo….. è ovviamente correlato all'attività della troposfera e a quel punto sarebbe la condotta dei flussi di calori a darci una prima risposta.
    Matteo



  2. #2
    Burrasca L'avatar di Adriano90
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ma queste sono quelle relativa alle edges che ad oggi mostrano una compressione di massa in grado di indurre il mantenimento dei massimi delle epv sui bordi della massa del vps.

    Il timore (fondato) di un Ese cold risiede nel possibile indebolimento dei flussi di calore che avverrebbe dopo la rotazione del vps con asse euroatlantico.
    La notevole profondità del vps (valori localmente anche al di sotto dei 2780 dam a 10 hpa) farebbe indubbiamente schizzare il nam ben oltre la soglia qualora questo si allocasse sul polo…. ed è la cosa sulla quale i gm paiono allinearsi grossomodo tra 7/10 giorni.
    Peraltro lo strat cooling sta lavorando piuttosto bene adesso anche sui piani basse della stratosfera, fino ad oggi contraddistinti da Epv piuttosto disorganizzate:

    Cattura.JPG

    Il grafico sta rapidamente risalendo, segno che i continui contributi provenienti dalle alte quote stanno facendo un lavoro di ricostituzione dei nuclei di vorticità anche in basso certamente anche grazie ad un allineamento progressivo della colonna del vps.
    Del resto questo è anche abbastanza visibile anche dalle epv a 380K by ecmwf

    Cattura.JPG

    Infine è molto didattica la cromografia dell'e.p. flux emesso da Ncep/gfs che va preso con le dovute cautele data la distanza temporale ma mostra in maniera quasi esemplare la dinamica di propagazione dell'ese cold con abbattimento dei flussi di calore.
    Nel momento in cui, a seguito dell'ese cold, le epv mettono in atto la propagazione di moto verso il basso la struttura barotropica del vps evidenzia un forte calo dei geopotenziali (e quindi di pressione) che richiama flussi verticali di calore a causa della perturbazione dell'equilibrio idrostatico che avviene molto rapidamente.
    In questa fase è probabile l'attivazione di Rossby waves fino in troposfera (piuttosto alta l'incidenza di dinamiche di natura artica).
    Gfs odierno ipotizza la realizzazione dell'Ese attorno al 8/10 gennaio.

    Cattura.JPG

    La successiva fase di touch down va a realizzare una forte accelerazione zonale con soppressione dei flussi di calore (i vettori dell'e.p. flux addirittura si invertono a segnalare il forte momento westerlies imposto dall'alto):

    Cattura.JPG

    e questo, sempre secondo gfs, si realizzerebbe grossomodo attorno al 12/1.

    Questo realizzerebbe la fase propagativa se le cose andassero in questo modo, ovvero se l'indebolimento dell'azione dell'heat flux permettesse il riaccentramento del vps.

    Quello che accadrebbe dopo….. è ovviamente correlato all'attività della troposfera e a quel punto sarebbe la condotta dei flussi di calori a darci una prima risposta.

    Grazie matteo! chiedo una delucidazione: qui "Nel momento in cui, a seguito dell'ese cold, le epv mettono in atto la propagazione di moto verso il basso la struttura barotropica del vps evidenzia un forte calo dei geopotenziali (e quindi di pressione) che richiama flussi verticali di calore a causa della perturbazione dell'equilibrio idrostatico che avviene molto rapidamente.
    In questa fase è probabile l'attivazione di Rossby waves fino in troposfera (piuttosto alta l'incidenza di dinamiche di natura artica).
    Gfs odierno ipotizza la realizzazione dell'Ese attorno al 8/10 gennaio.

    intendi dire che prima della soppressione possa avvenire una risposta dinamica della troposfera con (quindi) spiegazione sull'attività d'onda vista, in un modo o nell'altro, dai principali GM?
    Always looking at the sky.


  3. #3
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Adriano90 Visualizza Messaggio
    Grazie matteo! chiedo una delucidazione: qui "Nel momento in cui, a seguito dell'ese cold, le epv mettono in atto la propagazione di moto verso il basso la struttura barotropica del vps evidenzia un forte calo dei geopotenziali (e quindi di pressione) che richiama flussi verticali di calore a causa della perturbazione dell'equilibrio idrostatico che avviene molto rapidamente.
    In questa fase è probabile l'attivazione di Rossby waves fino in troposfera (piuttosto alta l'incidenza di dinamiche di natura artica).
    Gfs odierno ipotizza la realizzazione dell'Ese attorno al 8/10 gennaio.

    intendi dire che prima della soppressione possa avvenire una risposta dinamica della troposfera con (quindi) spiegazione sull'attività d'onda vista, in un modo o nell'altro, dai principali GM?
    Perfettamente
    Matteo



  4. #4
    Burrasca L'avatar di Adriano90
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Perfettamente
    Ti disturbo ancora facendo un paio di osservazioni:

    1) se ci sarà uno strappo ad onde corte simil gfs18 di ieri o ukmo mattutino di ieri (che non è ancora l'attivazione della Rossby, la quale sarebbe appena dopo per rotazione dell'azzorriano e aria artica sull'Europa centrale e orientale con possibile ciclogenesi e circolazione secondaria), la troposfera dovrebbe ingaggiare una resistenza che sarà uno dei nostri ambiti di osservazione futuri.

    2) A tal riguardo noto un azzorriano defilato, non spalmato sui paralleli tipico della livella. A questo punto e considerando l'outlook invernale a ESE cold avvenuto delle due l'una: rasoiate atlantiche con richiamo sciroccale come quelle che hanno causato inondazioni al nord o alimentazione di circolazione secondaria e possibile Woejkoff basso? A patto che non vada in buca la terza, azzorriano spalmato sui paralleli e saccatura sulle...Azzorre.
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  5. #5
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Perfettamente
    ...cosa che ad esempio gfs 06 vede MA con successiva instaurazione di una circolazione secondaria coi contromaroni...che firmerei col sangue...

  6. #6
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    ...cosa che ad esempio gfs 06 vede MA con successiva instaurazione di una circolazione secondaria coi contromaroni...che firmerei col sangue...
    E' in assoluto, credo, la migliore dinamica che tu possa chiedere in quelle condizioni (se si realizzassero)
    Matteo



  7. #7
    Vento forte
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ma queste sono quelle relativa alle edges che ad oggi mostrano una compressione di massa in grado di indurre il mantenimento dei massimi delle epv sui bordi della massa del vps.

    Il timore (fondato) di un Ese cold risiede nel possibile indebolimento dei flussi di calore che avverrebbe dopo la rotazione del vps con asse euroatlantico.
    La notevole profondità del vps (valori localmente anche al di sotto dei 2780 dam a 10 hpa) farebbe indubbiamente schizzare il nam ben oltre la soglia qualora questo si allocasse sul polo…. ed è la cosa sulla quale i gm paiono allinearsi grossomodo tra 7/10 giorni.
    Peraltro lo strat cooling sta lavorando piuttosto bene adesso anche sui piani basse della stratosfera, fino ad oggi contraddistinti da Epv piuttosto disorganizzate:

    Cattura.JPG

    Il grafico sta rapidamente risalendo, segno che i continui contributi provenienti dalle alte quote stanno facendo un lavoro di ricostituzione dei nuclei di vorticità anche in basso certamente anche grazie ad un allineamento progressivo della colonna del vps.
    Del resto questo è anche abbastanza visibile anche dalle epv a 380K by ecmwf

    Cattura.JPG

    Infine è molto didattica la cromografia dell'e.p. flux emesso da Ncep/gfs che va preso con le dovute cautele data la distanza temporale ma mostra in maniera quasi esemplare la dinamica di propagazione dell'ese cold con abbattimento dei flussi di calore.
    Nel momento in cui, a seguito dell'ese cold, le epv mettono in atto la propagazione di moto verso il basso la struttura barotropica del vps evidenzia un forte calo dei geopotenziali (e quindi di pressione) che richiama flussi verticali di calore a causa della perturbazione dell'equilibrio idrostatico che avviene molto rapidamente.
    In questa fase è probabile l'attivazione di Rossby waves fino in troposfera (piuttosto alta l'incidenza di dinamiche di natura artica).
    Gfs odierno ipotizza la realizzazione dell'Ese attorno al 8/10 gennaio.

    Cattura.JPG

    La successiva fase di touch down va a realizzare una forte accelerazione zonale con soppressione dei flussi di calore (i vettori dell'e.p. flux addirittura si invertono a segnalare il forte momento westerlies imposto dall'alto):

    Cattura.JPG

    e questo, sempre secondo gfs, si realizzerebbe grossomodo attorno al 12/1.

    Questo realizzerebbe la fase propagativa se le cose andassero in questo modo, ovvero se l'indebolimento dell'azione dell'heat flux permettesse il riaccentramento del vps.

    Quello che accadrebbe dopo….. è ovviamente correlato all'attività della troposfera e a quel punto sarebbe la condotta dei flussi di calori a darci una prima risposta.
    due quesiti da una capra... 1 cosa sono gli edge.. 2. da quei grafici si nota dal primo l attivazione dei flussi una sorta di richiamo prima della propagazione del cooling , poi si vede come cali ..ma perche si vede da destra verso sinistra ? e soprattutto quando cala che riparte la zonalita' con soppress dei flussi perche vedo frecce nel grafico da destra a sinistra..mi pare al rovescio . ultimo e mi scuso dove prendi questi grafici e anche gli altri di sopra dove indicavi la risalita degli EPV come compattezza sintomo della ricostituzione causa propagazione ESE .Un abbraccio scusa

  8. #8
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da sponsi Visualizza Messaggio
    due quesiti da una capra... 1 cosa sono gli edge.. 2. da quei grafici si nota dal primo l attivazione dei flussi una sorta di richiamo prima della propagazione del cooling , poi si vede come cali ..ma perche si vede da destra verso sinistra ? e soprattutto quando cala che riparte la zonalita' con soppress dei flussi perche vedo frecce nel grafico da destra a sinistra..mi pare al rovescio . ultimo e mi scuso dove prendi questi grafici e anche gli altri di sopra dove indicavi la risalita degli EPV come compattezza sintomo della ricostituzione causa propagazione ESE .Un abbraccio scusa

    Rispondo numerando i quesiti.

    1) gli edges sono letteralmente i bordi del vps. Quindi quando aumenta il grafico edge normalmente vuol dire che, a causa della compressione di massa, le epv tendono a concentrarsi nel perimetro del vps allontanandosi dal core
    Può esserci anche un incremento fisiologico dovuto all'incremento della massa del vps ma è molto graduale e quasi trascurabile.

    2) le ascisse dell'ep. flux indicano la latitudine. Sulla dx vai verso il polo , a sx verso l'equatore.
    Di conseguenza se i vettori salendo tendono verso sinistra significa che c'è divergenza del flusso di calore che, a causa delle velocità zonali viene allontanato e rimandato verso l'equatore (subsidenza).
    Se poi addirittura oltre a puntare verso sinistra tendono a scendere significa che è in atto non solo una "resistenza" del vps rispetto al flusso ma una vera e propria controffensiva della stratosfera che opera una condotta "attiva" schiacciando verso il basso ( e verso le latitudini più basse) il flusso di calore (forte subsidenza). E' la situazione indicativa di una fase di propagazione di moto westerlies dalla strato alla troposfera, molto accentuata nelle situazioni di Ese cold (molto meno in condizioni di semplice risonanza)

    3) grafici e.p. flux: Stratospheric forecast – Wave 2 VCS | Weather is cool

    grafici MPV: https://ozonewatch.gsfc.nasa.gov/meteorology/pv_2019_MERRA2_NH.html

    Matteo



  9. #9
    Vento forte
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio

    Rispondo numerando i quesiti.

    1) gli edges sono letteralmente i bordi del vps. Quindi quando aumenta il grafico edge normalmente vuol dire che, a causa della compressione di massa, le epv tendono a concentrarsi nel perimetro del vps allontanandosi dal core
    Può esserci anche un incremento fisiologico dovuto all'incremento della massa del vps ma è molto graduale e quasi trascurabile.

    2) le ascisse dell'ep. flux indicano la latitudine. Sulla dx vai verso il polo , a sx verso l'equatore.
    Di conseguenza se i vettori salendo tendono verso sinistra significa che c'è divergenza del flusso di calore che, a causa delle velocità zonali viene allontanato e rimandato verso l'equatore (subsidenza).
    Se poi addirittura oltre a puntare verso sinistra tendono a scendere significa che è in atto non solo una "resistenza" del vps rispetto al flusso ma una vera e propria controffensiva della stratosfera che opera una condotta "attiva" schiacciando verso il basso ( e verso le latitudini più basse) il flusso di calore (forte subsidenza). E' la situazione indicativa di una fase di propagazione di moto westerlies dalla strato alla troposfera, molto accentuata nelle situazioni di Ese cold (molto meno in condizioni di semplice risonanza)

    3) grafici e.p. flux: Stratospheric forecast – Wave 2 VCS | Weather is cool

    grafici MPV: https://ozonewatch.gsfc.nasa.gov/meteorology/pv_2019_MERRA2_NH.html

    cattivone sto VP ..ma se le EPV vanno verso l'esterno non si indebolisce il vortice ? cmq grazie di cuore grazie... quando ce trasmissione di moto, dai grafici del FUB si vede l'impennata verso l'alto di quel grafico se non sbaglio , cio ne indicherebbe il rinforzo piccoli mat in erba

  10. #10
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da sponsi Visualizza Messaggio
    cattivone sto VP ..ma se le EPV vanno verso l'esterno non si indebolisce il vortice ? cmq grazie di cuore grazie... quando ce trasmissione di moto, dai grafici del FUB si vede l'impennata verso l'alto di quel grafico se non sbaglio , cio ne indicherebbe il rinforzo piccoli mat in erba
    In teoria si ma vedrai che infatti quel grafico in parte calerà e salirà invece quell'altro che misura le epv nella vortex area (il primo in alto);
    Si esatto quel grafico infatti si chiama U (ovvero indice medio zonale) change due to EPV.
    Matteo



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