
Originariamente Scritto da
cavaz
Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta

Ci avviciniamo a quello che, molto probabilmente, sarà lo snodo cruciale di questo inverno.
Arriveremo a questo snodo con un
VPS molto freddo e profondo (in termini di gpt) ma sollecitato da una forte azione della prima onda, causata dagli attriti provocati dalle elevate velocità zonali sul continente asiatico. Questo pattern a 1 onda porterà ad una rotazione del
VPS e andrà gradualmente a calare di intensità appena prima di metà mese.
In quel momento si apriranno le due strade di questo “bivio previsionale”, la prima (quella più probabile per l’outlook) vede una rotazione dell’asse del
VP anche in troposfera, con divergenza del getto in entrata sul Vecchio Continente e formazione di una cella di alta pressione tra Nord-Atlantico e Nord-Europa. Questa strada porterebbe ad una nuova attivazione di un pattern a due onde anche in stratosfera, con disturbi maggiormente convergenti e ficcanti ai danni del
VPS.
La seconda strada vedrebbe invece un VPT più compatto con maggiore invadenza delle correnti zonali sull’Europa, con una divergenza troppo blanda o ritardata. In questo caso, esauritosi il disturbo di W1 e senza nuovi disturbi, il
VPS avrebbe tempo e modo di riposizionarsi sulla verticale del Polo con valori estremamente bassi di GPT e di temperatura. Questo significherebbe avere un nuovo sfondamento della soglia
NAM con un nuovo, stavolta probabilmente più impattante, ESE Cold.
Farsi prendere dalla runnite non serve a nulla in questo frangente, aspettiamo qualche giorno cercando di cogliere i segnali che arrivano dai forecast

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