secondo me si rischia di perdersi in discorsi teorici bellissimi ma scarsamente applicabili nella pratica!
bellissimo il post di Tornado1977 nella persona di Marco, tuttavia credo che non riusciremo mai a classificare un tornado in questa maniera, anche perchè la teoria e la pratica si differenziano sempre, i materiali usati potrebbero aver avuto caratteristiche più scadenti del previsto (o magari più performanti...) o localmente un giunto potrebbe aver presentato caratteristiche migliori... purtroppo la casistica di incertezza è vastissima, più di quella della certezza.
Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Si parte sempre da condizioni al contorno approssimate.
Sia nell'analisi (ed elaborazione) automatica a partire dai setup termodinamici a mesoscala (vedasi lavoro dell'ITATOR sul tornado di Arcore), sia nell'applicazione puntuale del metodo EF Scale.
Ma a mio parere i due risultati possiedono un buon grado di convergenza.
D
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Salve a tutti,
i link e le immagini del post, permettono di fare delle precisazioni sui danni. Strutture particolarmente deformabili, quali: antenne, ciminiere, ponti o strutture sospese da cavi, devono essere verificate anche rispetto ai fenomeni di interazione vento-struttura, le quali possono indurre vibrazioni strutturali, degrado delle caratteristiche di rigidezza della struttura e/o fenomeni di fatica nei collegamenti. Le verifiche di non superamento di stati limite ultimi (SLU) e di esercizio (SLE) dovrebbero essere condotte mediante procedimenti analitici, sperimentali o numerici che tengano conto delle conoscenze attuali in materia, attraverso studi e modelli sperimentali o numerici.
Nel caso di costruzioni di grandi dimensioni o di forma non simmetrica, quali: gli edifici alti, gli impalcati da ponte e le strutture di sostegno per insegne pubblicitarie (di grandi dimensioni), le azioni del vento inducono effetti torsionali, che possono essere incrementati dalla risposta dinamica della struttura investita.Tali effetti possono essere valutati, essendo rilevanti, mediante analisi specifiche o facendo riferimento a dati affidabili
Infatti, per strutture o elementi strutturali snelli o di forma cilindrica, quali ciminiere, torri per l'illuminazione, elementi di travi reticolari, ponti ed edifici alti, si deve tener conto dell'effetto dinamico dovuti alla formazione alterrnata dei vortici indipendenti, da un lato e dall'altro del corpo investito dal vento. Esso produce una forza ciclica, ortogonale alla direzione del vento e all'asse del corpo cilindrico, la cui frequenza è data dalla formula di Strouhal, funzione della dimensione della sezione trasversale, perpendicolare alla direzione del vento, della velocità media del vento e della forma, della sezione e del relativo orientamento, rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati bibliografici o da prove sperimentali in galleria del vento.
Quando la frequenza del distacco dei vortici eguaglia una frequenza propria della struttura, si realizzano condizioni di risonanza con ampiezze tanto più grandi, quanto più piccolo è lo smorzamento e la massa della struttura. Possibili sono anche gli effetti di fatica, causati dalla continuità dell'azione indotta dalla formazioni di vortici e quindi è necessario adottare particolari cautele, ed effettuare opportune verifiche basate su prove sperimentali e metodi analitici.
Fenomeni di natura aeroelastica
L'azione del vento sulle costruzioni (o loro elementi) consiste in generale nella sovrapposizione di forze di natura aerodinamica (indipendenti dal moto relativo, fra la struttura e il fluido) e di natura aeroelastica (o autoeccitate, funzione del moto relativo fra la struttura e fluido). Le forze aeroelastiche, funzioni del moto e delle velocità del vento, cambiano il comportamento della struttura modificando frequenze proprie e fattori di smorzamento.
Pertanto, si definiscono critiche le velocità del vento il cui superamento rende negativo lo smorzamento e/o labile la struttura. La prima situazione dà luogo a fenomeni aeroelastici, detti "galloping", tipico di elementi strutturali non circolari, o "flutter", tipico di ponti sospesi (o strallati) o di profili alari. La seconda situazione, dà luogo a un fenomeno noto come divergenza, tipico delle lastre molto sottili, ad esempio i cartelloni pubblicitari, che si piegano facilmente, come del resto le coperture dei capannoni, alberi e dei muretti a mattoni e/o pietrame. Questi fenomeni devono essere studiati con opportune prove in galleria del vento e con procedimenti analitici adeguatamente comprovati.
Partendo da queste considerazioni di meccanica strutturale, il grado EF dell'evento deve essere attentamente valutato, attraverso simulazioni e una raccolta delle infomraioni sulla natura dei materiali interagenti con i flussi e i vortici delle masse d'aria.
Saluti
Diego
ITA.TOR - ITAlian TORnado Research Project
CENTRO STUDI TORNADO, TLE e FENOMENI VORTICOSI IN ITALIA (in collaborazione con l'Ass. MN e il TT).
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