
Originariamente Scritto da
Jadan
Che le nostre radici siano nel crocefisso è un falso storico. Una parte della nostra storia sì, ma l'Europa NON è nata sul crocefisso, è nata sull'Impero Romano.
Tutta la nostra storia, dai Longobardi passando per l'Impero, non è altro che una storia di ripresa di quell'antico ideale universale che ha unito l'Europa. Su quell'ideale si è innestato il potere della Chiesa cattolica che, anch'essa, non ha fatto altro che ricalcare quelle suggestioni elaborando la teoria del Papa che incorona l'Imperatore.
Quando si parla di radici, insomma, c'è sempre una certa approssimazione, in quanto ciascuno si sceglie le radici che vuole. E delle 10 radici a disposizione ne prende le due o tre che gli aggradano. Nulla di male, ciascuno lo fa, ciascuno prende dal passato la caratteristica più congeniale. Basta che non dica falsità quando poi sostiene che le radici da lui scelte sono LE radici tout court. Basta ricordare che in Europa ci sono i protestanti per i quali le immagini sacre contano zero o men che zero.
Personalmente mi considero cattolico e sono molto d'accordo con questa sentenza. E spero che il cammino non si esaurisca qua. Sono convinto che lo Stato Pontificio, il potere temporale e cose del genere siano state le peggiori ancore al collo del cristianesimo. Prima si arriverà a sbarazzarsene meglio sarà. Nei paesi stranieri (principalmente in USA) le famiglie americane si (auto)tassano per sostenere la Chiesa. Qui da noi nulla: c'è l'8 per mille (ingiusto) e al massimo la gente dà 50 centesimi durante la messa. Errore. Che paga innanzitutto la Chiesa (infatti le chiese sono sempre più vuote).
Quanto poi ai paesi musulmani che vietano chiese e compagnia cantando, inviterei caldamente a considerare che il laicismo della Turchia noi ce lo sogniamo. C'è a Istanbul Santa Sofia. Nata basilica cristiana, dopo la conquista di Maometto II (1453) divenne moschea. Quando Ataturk prese il potere risolse il nodo di Gordio dichiarando Santa Sofia museo nazionale, cacciando gli Imam e facendone un luogo sconsacrato. Come se noi prendessimo la Cattedrale di Siracusa (prima tempio magnogreco, poi chiesa cristiana, poi moschea e poi , nonché ora, cattedrale) e facessimo lo stesso. Non tutti i paesi musulmani sono l'Arabia saudita. Certo che il fondamentalismo si nutre di fondamentalismi: più noi ci irrigidiamo più di là si irrigidiscono, più, allora, per reazione ci irrigidiamo e più per reazione della reazione, si irrigidiscono di là. Fino a che torneremo allegramente a massacrarci in nome di un Dio che ci considererebbe tutti figli suoi e che, in teoria, vorrebbe l'amore tra gli uomini. Alleluja.
O Insciallah, fate voi.
Se proprio dobbiamo dire le cose come stanno, le radici dell'Europa cristiana sguazzano in un bagno di sangue. Cattolici contro ariani, cattolici contro nestoriani, cattolici contro eretici, cattolici contro protestanti, protestanti contro protestanti, cattolici contro indios vari: il nostro passato è solo un unico continuo massacro operato in nome e per conto della religione Vera e Unica. Pareva che negli ultimi due secoli le cose si fossero un pochino ristabilite. Si era arrivati a parlare persino di laicità dello stato e si vociferava qua e là di libera chiesa in libero stato. E noi, oggi, nel terzo millennio, dobbiamo con somma letizia constatare che lo stato italiano negli anni 1870-1920 o Mr. Ataturk erano enormemente più laici di come siamo oggi. E poi arriva qualcuno e ci dice che il tutto e progresso. Niente di nuovo: il Medio Evo fu un indubbio progresso rispetto all'Impero Romano. Ma ditemi voi se preferireste passare una serata a discutere di anima e mondo con Seneca o invece a tracannare birra con un puzzolente barbaro che gira con i teschi dei nemici inanellati alla cintura.
Lo so: molti preferirebbero la birra col gentleman. In fondo era cristiano, Seneca no: era uno sporco pagano.
Ipazia era una scienziata vissuta ad Alessandria intorno al 415. Matematica, figlia di matematici, si disse che era donna di straordinaria bellezza e sapienza. Nessuno al mondo (quel mondo ormai purtroppo decaduto) era in grado di rivaleggiare con lei . Era una filosofa, probabilmente sul paganoide andante. Una bella mattina piombano in Alessandria i seguaci del vescovo Cirillo (il futuro San Cirillo) e la presero, la scagliarono a terra, infierirono su di lei con cocci taglienti, la uccisero, la squartarono e la fecero a pezzi. Per amor di Dio. E' questa solo una delle innumerevoli storie accadute tra IV e IX secolo (almeno: il massacro di Verden è divertente) nel processo di evangelizzazione dell'Europa (le radici, signora mia! Le radici!). Ma perché Ipazia? perché è stato di recente fatto un film su di lei, in Spagna. Lo vedremo in Italia? No di certo: nessun importatore se la sente di distribuirlo per paura delle reazioni (e se scoprissimo che le nostre radici non sono solo il Mulino Bianco che ci raccontano?).
Cacchio quanto la sto facendo lunga.
Il passato è vasto, ci si cava quel che si vuole e si pretende che diventi IL passato condiviso da tutti, sempre e comunque. Qui a Roma c'è solo una categoria di persone che può a ragione definirisi romana dai tempi di Cesare, e sono gli ebrei. Narra infatti Svetonio che quando Cesare morì si fecero i solenni funerali. Il primo giorno ci andarono tutti i romani, il secondo un po' meno, poi ancora di meno. Alla fine, ci racconta, rimasero solo gli ebrei, devoti e grati a Cesare perchè fu il nemico di Pompeo, il distruttore del tempio di Gerusalemme. Si era al 44 AVANTI Cristo. Quegli ebrei sono qui. Sono pochi e, nonostante in nome delle radici cristiane si sia tentato di farli fuori in tutti i modi nei successivi 2053 anni, stanno ancora qui. Ma non sono cristiani. Non sono radici. Non sono la radice che ci piace. Non sono la radice che (ci dicono) sia la nostra radice e io, senza controllare se sia vero, se sia falso, se sia una cazzata, una stronzata, una corbelleria o una cosa giusta parto lancia in resta e, nel nome delle radici dell'Europa mi scaglio contro l'Europa. Fichissimo.
Chiudo solo con una parentesi sulla stanza della politica. Ovviamente ero e sono contrario alla sua chiusura. Posso solo notare, e la cosa mi pare emblematica, come, nel momento in cui si riducono sempre più gli spazi di libertà e discussione in questo Paese, ci si adegua (involontariamente) all'aria che tira chiudendoli anche noi. Non esiste censura che funzioni se non è sorretta e accompagnata da robusta autocensura. E, di contro, non c'è né ci potrà mai essere censura se c'è dialogo o persino scontro. Sì, ma è un forum meteo, non di politica. Non si parla di politica in un forum meteo. Vero, e nemmeno di calcio, di formula 1, di influenza aviaria, di musica, di podisti o ciclisti. Sì ma i moderatori perdevano troppo tempo a monitorare quei dibattiti. Verissimo: si apra una stanza politica, si affigga il cartello
Lasciate ogni speranza o Voi ch'entrate
se offesa a voi rivolta qui sarà
noi Moderator non implorate
e si prosegua.
Augh.
Segnalibri