Però, i produttori del bitto storico non potevano registrare il nome?![]()
I produttori storici delle valli del Bitto, presidio slow-food, sono nati dopo la nascita del consorzio Bitto e Casera DOP, inizialmente erano nel consorzio anche loro e ben felici anche di starci, ma quando il consorzio ha imposto il nuovo disciplinare per allargare l'area di produzione e modificare le regole di produzione si son ribellati e sono usciti dal consorzio facendo nascere questo presidio, in pratica il consorzio invece di mantenere la tipicità e storicità del prodotto e farlo crescere come prodotto veramente unico e di nicchia ha preferito la lobbi del grande mercato!
Un pò come se il consorzio del Parmigiano Reggiano all'improvviso domattina decidesse di estendere a tutta la pianura padana la produzione del Parmigiano Reggiano e decidesse anche di cambiare il modo di farlo!
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Ultima modifica di Valgerola; 16/11/2009 alle 19:19
Valgerola: la più bianca d'inverno, la più verde d'estate!
Ma se l'ingrediente è il pascolo non può essere uguale, a meno che tu non pensi che a 2200 metri in Valgerola cresca il mais e si metta da solo nei silos dentro le casere d'alta quota.
Oltretutto a questo va aggiunto l'utilizzo di fermenti durante la caseificazione industriale che modificano tutto il procedimento.
Inoltre anche le vacche tedesche possono mangiare le stesse cose delle vacche di Parma (il disciplinare è pubblico), ma se tu pensi che il Parmesan sia uguale al Parmigiano Reggiano...beh... mi spiace per te.
E' deprimente poi vedere che non si capisca che l'Italia, in periodo di crisi, debba puntare molto sulle produzioni tradizionali, che si tratti di Bitto, di Parmigiano Reggiano, di olio d'oliva del Cilento.
Se perdiamo anche questo settore siamo ancora più fottuti di quanto già siamo.
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Ultima modifica di luca78; 16/11/2009 alle 20:31
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
stento a capirti...
Ci sono delle zone dove ci sono erbe tipiche che crescono esclusivamente lì! Le vacche che mangiano altre erbe di altri alpeggi produrranno un latte da cui un formaggio dal sapore diverso. Motivo per cui non si può fare da un'altra parte. O meglio,si può fare,ma il risultato non è la stessa cosa.
Lou soulei nais per tuchi
Ecco le nuove sul fronte Bitto...
L'Europa modifica
il disciplinare del Bitto
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Una nuova "sentenza" sul Bitto riapre la polemica (Foto by Sandonini Dervio)
</div> Via libera della Commissione europea alle modifiche al disciplinare di produzione della Dop del Bitto.
Le modifiche approvate dalla Commissione europea riguardano il riferimento agli alpeggi, l’alimentazione delle bovine, alcuni passaggi tecnologici, e il contrassegno da apporre al formaggio per la commercializzazione. Nel nuovo disciplinare l’area di produzione riguarda l’intero territorio della provincia di Sondrio, l’Alta Valle Brembana in provincia di Bergamo e gli alpeggi denominati Varrone, Artino e Lareggio dei territori in provincia di Lecco.
Per quanto riguarda l’alimentazione delle bovine lattifere, rispetto al testo del 1996 il nuovo disciplinare consente, ma non obbliga, di ricorrere a una integrazione dell’alimentazione da pascolo fissata nei limiti massimi di 3 kg di sostanza secca al giorno (mais, orzo, frumento, soia, melasso nella quantità non superiore al 3%). Viene inoltre consentito l’utilizzo dei fermenti nella lavorazione del latte. Il nuovo disciplinare afferma che chi rispetta una tecnologia più restrittiva adottando un’alimentazione di solo pascolo e senza l’utilizzo di fermenti ha diritto oltre al marchio Bitto, ad utilizzare un ulteriore marchio aggiuntivo riportante il nome dell’alpeggio in cui il formaggio è stato prodotto.
Per il presidente del Consorzio, Maurizio Quadrio, si tratta di «un provvedimento atteso da anni che porta finalmente a compimento quanto deciso dall’assemblea del Consorzio al momento dell’approvazione delle modifiche. L’approvazione della commissione europea pone fine a un’ingiustizia che durava da anni riportando nella zona di produzione anche l’alpeggio di Varrone e riconoscendo la possibilità di seguire anche il metodo tradizionale».
Del tutto contrario il commento del presidente dell’Associazione Produttori delle Valli del Bitto, Paolo Ciapparelli, che definisce la decisione della commissione europea «una sconfitta che sancisce una frattura tra due produzioni. Ci opporremo a questa decisione per quanto ci sarà possibile, ma riteniamo quanto meno irrituale che questa decisione sia stata presa senza che il nostro memoriale, affidato nei mesi scorsi proprio all’Unione europea, abbia ricevuto alcuna risposta».
L'Europa modifica il disciplinare del*Bitto - Cronaca - La Provincia di Sondrio
Un commento molto breve: ecco come mandare a ******* 1000 anni di storia e tradizione a favore dei soldi e del business.
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Valgerola: la più bianca d'inverno, la più verde d'estate!
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