Dopo aver usurpato il nome del NOSTRO formaggio Bitto, sì perchè è nostro e di nessun altro, adesso vorrebbero pure cambiargli nome....
"Gerola va alla guerra" intitola la provincia, è veramente assurdo ciò che da anni sta accadendo da queste parti, adesso siamo proprio al culmine dell'assurdo, tutto per i soldi che SCHIFOOOOOOO.

Multa al Bitto storico:
Gerola va alla guerra





Visitatori e golosi di Bitto alla Sagra di Gerola (Foto by Sandonini Dervio)



«L’Associazione dei produttori, insieme al Centro del Bitto, l’Ecomuseo e il Comune sono soggetti diversi che mirano allo stesso obiettivo di valorizzare e salvaguardare le risorse locali. A tale scopo tutelare una componente importante come quella della produzione del formaggio Bitto è indispensabile. Il nostro appoggio andrà perciò alle azioni legali che i Produttori delle valli del Bitto sceglieranno di portare avanti per vedersi riconoscere la paternità di questo formaggio e del suo nome».
Il sindaco di Gerola, Fabio Acquistapace, sostiene l’Associazione Produttori delle Valli del Bitto e propone una serata pubblica per presentare i termini della questione a tutti i cittadini interessati e alle istituzioni coinvolte. A pochi giorni dalle sanzioni notificate dal ministero alla società che commercializza il Bitto tradizionale per «il mancato assoggettamento ai controlli previsti per la produzione Dop e dalla usurpazione della denominazione protetta Bitto», l’amministrazione comunale di Gerola ha deciso di prendere una posizione pubblica sulla questione organizzando un incontro che dovrebbe svolgersi nelle prossime settimane.
La società Bitto Trading che commercializza il Bitto dei produttori storici ha l’obiettivo primario di sostenere la produzione dei 16 alpeggi aderenti all’Associazione Valli del Bitto, riconosciuto presidio Slow Food. Anche per questo la società collabora strettamente sia con l’Associazione sia con Slow Food, gestendo direttamente il Centro del Bitto di Gerola. «Poiché in gioco ci sono aspetti legati alle risorse, peculiarità e prospettive del paese di Gerola - sostiene il sindaco, Fabio Acquistapace - non possiamo che essere al fianco dei Produttori e della Bitto Trading in ogni azione che si vorrà intraprendere per avere indietro un nome e un riconoscimento che ci appartiene storicamente e senza alcun dubbio.
Allo stesso modo crediamo però che sia giusto dare alla popolazione una informazione corretta e completa sull’intera vicenda in un’assemblea pubblica che coinvolgerà anche tutti i Comuni che fanno parte dell’Associazione produttori delle Valli del Bitto. Anche a loro sarà chiesto di prendere una posizione, attraverso la votazione di un ordine del giorno che il Comune di Gerola intende approvare a breve e che sarà proposto anche agli altri consigli comunali delle amministrazioni coinvolte».


Multa al Bitto storico: Gerola va alla guerra - morbegno e bassa valle - La Provincia di Sondrio

Bitto Val Gerola: Michele Corti scrive ad Attilio Scotti

'Ma come si dovrebbe chiamare quello che è conosciuto come Bitto da 5 secoli a questa parte?'.

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Pubblicato il: 14/11/2009
Categoria: MORBEGNO - BASSA VALLE | ATTUALITA'
Caro Scotti,
i produttori delle Valli del Bitto erano nel Consorzio come ben sai. Non sono usciti per capriccio.
Sono usciti
1) perché la sottodenominazione, che era stata chiesta già dalla Comunità Montana di Morbegno sin dalla nascita della Dop (e reiteratamente chiesta dalla Associazione, che poi si era accontentata del marchietto a fuoco aggiuntivo successivamente diffidato dal Ministero), non è mai stata concessa. Mentre l'hanno ottenuta il Grana Padano e la Mozzarella di Bufala campana;
2) perché le modifiche del disciplinare hanno, secondo loro, allontanato in modo evidente la tecnica di lavorazione e - più in generale - il sistema pastorale dalle 'procedure costanti' che dovrebbero caratterizzare, salvo minori aggiustamenti, un prodotto storico. Nella Dop vince la maggioranza, il numero e le modifiche sono state approvate. Ma come si fa a negare che in questo caso la 'minoranza' aveva dei diritti storici che sono stati del tutto ignorati?;
3) perché la 'concessione' relativa all'indicazione del nome dell'alpeggio sullo scalzo non risolve nulla riguardo al riconoscimento dell'area di produzione storica e neppure l'altro aspetto da sempre in discussione ovvero l'aggiunta del latte di capra. Stando così le cose è troppo comodo dire ai produttori della Associazione 'inventatevi un altro nome'. Mi pare un insulto alla storia (e alla geografia).
Chiedo anche a te, come ho chiesto ai funzionari della Regione (presente l'ass. Ferrazzi): "Ma come si dovrebbe chiamare quello che era Bitto, più e non meno di quello del Consorzio, se gli viene negato il diritto a chiamarsi come si è chiamato da 5 secoli?". Pronto a un pubblico confronto se ritieni Cordialità Michele Corti


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