le case si possono irrobustire con criteri ben conosciuti, in modo che abbiano caratteristiche che salvano almeno le vite se non gli intonaci.
Nei Tg non ve le fanno vedere spesso,, magari, ma nelle zone terremotate duramente le case che architetti accorti avevano restaurato con questi sistemi stanno ancora in piedi quasi intatte, e d'altro canto ho vissuto in ambito di architetti romani per trent'anni, ed è possibile non solo costruire, ma anche trasformare le case per star tranquilli.
Certo, che se si costruscono prime , seconde e terze case a caciocavallo come si fa in Italia, difficile inserire i buoni consigli di un architetto e spendere qualcosina di più o far qualche metro cubo di meno.....è una questione di cultura.
Per l'intervento della Protezione Civile, mi sembra ovvio che si mobiliti, in maniera commisurata alla gravità del caso, che dovrebbe fare, altrimenti? lasciare che la gente continui a dormire in macchina? non mi sembra uno degli sprechi peggiori....
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
Le tende non si montano e non vengono mantenute in loco gratis.
Inoltre le tende non sono un bene infinito.
Se si dovessero montare tende in ogni zona dove si verifica un terremoto avvertito debolmente dalla popolazione, chissà quante tendopoli preventive ci sarebbero.
Gli interventi van fatti se servono non per ostentare sicurezza.
Anche perchè chi va a dormire in macchina o si sente rassicurato dalla tendopoli, sarebbe buona cosa che si ricordasse della paura presa una volta rientrato in casa e provvedesse a rendere stabile la casa. Ma molto spesso fa più comodo dimenticarsene..
costruire con criteri antisismici è fondamentale...su questo non ci piove, e chi costruisce ha i soldi per farlo, o almeno ha disponibilità economiche sufficienti per farlo appoggiandosi anche alle banche.
...ma chi ha una casa antica in un centro storico e non ha riserve economiche e magari è un lavoratore precario, o peggio ancora non ha lavoro, come fa ad adeguare la propria abitazione ai criteri antisismici?...è vero i criteri edilizi idonei ci sono, ma nella maggior parte dei casi sono i soldi a mancare, quindi le famiglie continuano a vivere in queste case centenarie fatte in pietra, sperando che vada sempre tutto bene, perchè non c'è scelta...e poi quando succede un evento sismico di una certa portata si piangono i morti.
...poi spesso, adeguare edifici storici all'interno dei centri urbani, in mezzo a viuzze strette, con i vari edifici addossati uno all'altro, non è che sia poi così tanto facile, perchè bisogna poter costruire strutture in cls o metallo che si integrino all'edificio esistente, tali da ingabbiare le strutture esistenti e sostenerne i carichi
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Ho appena sentito al Tg3 Boschi cje ha detto: in queste condizioni, con un parco case scadente in quanto a misure antisismiche, è bene non dormire in casa appunto, e che volendo le case antisismiche si posson costruire e riattare.
Come vedete non sono molto originale.
Il filmato credo si possa rintracciare nel sito di Rai Tre, Tg3.
bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
Forse dei presidi permanenti in ciascun comune a rischio potrebbero servire ? Parlo di strutture pubbliche annesse o distaccate agli ospedali consistenti in costruzioni antisismiche che contengono magazzini con materiali di primo soccorso da impiegarsi in attesa che il grosso dei soccorsi arrivi in loco. Se si riuscisse a gestire questi centri di primo soccorso in modo serio, forse potrebbero essere un riferimento per la popolazione, capaci a gestire quella percentuale della popolazione considerata più a rischio. Medicinali, protezioni ed un primo riparo contro pioggia e freddo, cibo a lunga conservazione, acqua, carta igienica, pannolini per i bambini, indumenti puliti, insomma i fondamentali quando una famiglia esce di casa con i soli vestiti che ha indosso e dopo un minuto non ha più una casa. Mi rendo conto che la gestione di questi centri potrebbe dar luogo ad uno spreco di denaro immenso, solita mafietta o malcostume centralizzato e decentralizzato. Però almeno nei piccoli comuni potrebbe essere un elemento che da un poco di tranquillità alla gente, insomma se succede l'inevitabile c'è un riferimento. Dovrebbe essere gestito dalle amministrazioni comunali con la coresponsabilità dei cittadini in modo che sia sempre tenuto in efficienza. Mah, molto probabilmente dico delle cretinate...
volendo si possono anche abbandonare tutte le zone a rischio sismico e costruire altrove nuovi paesi ultramoderni.
Il problema e' che con il solo "volere" si fa ben poco.
Le case antisismiche si possono costruire e riattare? ed i costi quali sono (per per il riattare ovviamente, il nuovo DEVE essere antisismico)?
in un paese TUTTI han la possibilita' economica di risistemare le case? e se io lo faccio e quella di fianco (non sistemata) mi crolla in testa?
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La faglia, come ha ricordato Claudio, è quella del 1703, che sparò un magnitudo 7, che fece alcune vittime anche a Roma, diversa quindi da quelle del 2009.
Detto questo, il modo per restaurare antisismicamente gli edifici storici esistono. Chi ora è nelle case del progetto C.A.S.E. a L'Aquila, non ha nulla da temere eprche quelle possono reggere un magnitudo 7 senza danni. Comunque, si tenga conto che in tutte le regioni d'Italia possono verificarsi terremoti di magnitudo 5 (anche nel N Italia e non solo in Friuli, si prenda ad esempio il magnitudo 5 del novembre 2004 sul lago di Garda, oppure aprile 2003 nell'Astigiano), quindi, ovunque le nuove case devono essere antisismiche
quoto!...se c'è gente che abita in case pericolanti senza che ci sia il terremoto e che vengono giù solo perchè piove, come successo nel napoletano pochi gg fa!!!...altro che riattare!in un paese dove ci sono una marea di disoccupati e dove i pochi ricchi sono sempre più ricchi e dal ceto medio in giù sono sempre più poveri, come si può pensare di riattare un edificio storico di 100/200 anni!...per fare queste opere di adeguamento ai criteri antisismici non ci vogliono solo poche decine di migliaia di euro...si parla anche di qlk centinaio, a seconda di metratura e ubicazione dell'immobile, considerando anche che le tipologie edilizie storiche, non devono essere snaturate e spesso riattare il vecchio è più costroso che costruire nuovo
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beh, per questo ci sono delle mappe dettagliate sui rischi sismici e sulle zone ritenute sismiche e quelle poche non ritenute sismiche....quindi se una zona non è storicamente sismica non vedo perchè bisogna costruire con criteri antisismici, sperperando importanti risorse economiche in più!
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Gli edifici storici eprò si possono rendere antisismici (certo, non come le case nuove, ma si può fare), con catene, reti all'interno ecc., so che esistono dei modi
per farlo.
empo fa lo dissi su un 3d che Clabria e Sicilia sarà una strage annunciata, le case sono messe ben peggio di come erano a L'Aquila fino al 2009, lo si vede quando fanno i servizi ai tg che anche le case nuvoe sono mezze baracche, inoltre, in queste 2regioni ad elevatissimo rischio sismico (si può superare il magnitudo 7), non ci sono scosse grandi da moltissimo tempo
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