
Originariamente Scritto da
Luca D'inverno
Ritorno a parlare di questioni tecniche.
Votare Si al referendum sul nucleare non è stata una passeggiata. E' stata una scelta fonte di una lotta introspettiva.
Però alla fine ho dovuto votare SI.
Ho votato Si perchè non è possibile che ci vogliano spacciare una tecnologia vecchia e decrepita, la fissione, come il nostro futuro: gli altri la stanno smettendo.
Ho votato Si perchè in Italia la politica parla di cose che disconosce, e vaneggia di centrali di IV generazione, quando non esiste un protocollo ufficiale su questa tecnologia. Ed è ancora lunga a venire e probabilmente non verrà mai sviluppata.
Ho votato Si perchè in Italia avremmo fior di ricercatori che negli anni hanno dovuto svendere le loro intuizioni sui reattori sottocritici, sui confinamenti magnetici, sulla fisica del plasma perchè la politica gli ha sempre avversati facendogli mancare i finanziamenti o imponendo dei nomi da sistemare.
Ho votato Si perchè di fatto non partecipiamo alla ricerca di un nucleare sostenibile.
Ho votato Si perchè ho il terribile sospetto che queste 5 centrali servano solo a distribuire prebende ad una cricca di costruttori; di fatto fra 20 anni (forse) non fornirebbero che il 5% del fabbisogno energetico (quota energetica che potrebbe essere risparmiata con una illuminazione pubblica efficiente).
Ho votato Si perchè non sappiamo nemmeno da dove iniziare a gestire una centrale nucleare, e ritengo la moda dell' outsourcing estremamente pericolosa.
Ho votato Si e mi è costato parecchio, ma credo di aver fatto la scelta migliore in questo momento.
Sia chiaro che se passerà il referendum, sarà un bel punto di inizio non un arrivo.
Ci sarà da rimboccarsi le maniche, perchè il problema dell'approvvigionamento energetico è
li, non si è spostato di un millimetro.
Segnalibri