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  1. #1
    Burrasca L'avatar di Borat
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    Predefinito Re: Zione ed Edo (ma non solo ...), a chi vi accorperanno ??

    Tra l'altro i soci politici non hanno osservato una cosa. Che i casi delle province autonome (con tutti i limiti del contesto e delle modalità storiche con cui sono state costituite) mostrano che le province hanno grandi potenzialità. L'ente troppo grande per governare territori differenziati e troppo piccolo per fare politiche di medio raggio sono le regioni. A me (e a chi ha bazzicato un po' le province autonome) pare che anziché chiudere le province e accentrare funzioni in regione (regioni che poi faranno eccezionalmente male sui singoli territori perché non li conoscono e hanno l'apparato di raccolta del voto nelle aree urbane già sostenute da ricchi e potenti grandi comuni urbani) sarebbe probabilmente meglio togliere funzioni alle regioni (magari accorpandone qualcuna) e spostare poteri e funzioni verso province e comuni.
    Adesso come adesso, le regioni sono uno strumento per estendere il potere delle aree urbane sulle periferie, le campagne, le aree di provincia e la montagna, col risultato di dare queste aree in pasto a politici e agli imprenditori (che pagano le tangenti ai politici per far fare loro ciò che vogliono) di città. Non sono molto convinto che questa sia una politica funzionale agli interessi della popolazione e del territorio, ma piuttosto agli affari privati dei politici cittadini stessi, che così si trovano a influire e a incassare la tangente sulle attività di areee nelle quali non sono eletti.

    Il problema intrinseco di spostare poteri dalle regioni a province e comuni è che si tratterebbe di decentramento. Cosa di cui si sciacquano la bocca da mane a sera ma chiaramente non vogliono fare, perché sarebbe una perdita di potere e di tangenti per i livelli più alti della politica. Aggiungiamo poi che il modello basato su regioni si accavalla ai vecchi staterelli pre-unitari solleticando i sogni di alcuni partiti a cui piace particolarmente l'idea di accumulare poteri in regione per rifare lo staterello da cui si ritiene di discendere. Siccome tipicamente questi staterelli mandavano governatori nei territori che controllavano (certo non ci si votava un granché) si capisce a cosa pensano questi quattro ladri. Accentro le funzioni, così accentro le tangenti, e comunque comando io ( e prendo io le tangenti) fino nelle più remote periferie. Se poi faccio politiche di merda e rovino la vita a chi ci vive, sono tutti ca**i suoi.

    Edit. Aggiungo un divertente dettaglio che mi è venuto in mente.
    Il mio comune ha 3000 abitanti, e voglio creare una certa opera che richiede un permesso. Vado dal sindaco, gli allungo 5000 euro ed ecco il permesso.
    Immaginiamo che lo stato giri il potere di rilasciare quel permesso alla regione. Ci sarà dunque un assessore o un ufficio in regione che rilascia quel permesso per tutto il territorio regionale. Ne conseguirà che mentre nel mio comune eravamo in tre a chiedere quel permesso e ce la cavavamo con una tangente di poche migliaia di euro, in regione ci saranno migliaia di pratiche, e quindi l'ufficio avrà il potere di paralizzare le attività di migliai di persone/imprese. Dunque potrà chiedere tangenti molto più salate.

    E abbiamo visto come con la balla di risparmiare un piatto di fagioli di costi della politica tagliando qualche consigliere provinciale (che prendono 50 euro a seduta, meno di 500 euro l'anno) si sono messi sui binari di accentrare un enorme potere di ricatto producendo una prevedibile lievitazione del costo della politica costituito dalle tangenti.

    Tanto per cambiare, ci hanno fregati.
    Ultima modifica di Borat; 16/08/2011 alle 11:26

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di Lynx
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    Campegine (RE)
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    Predefinito Re: Zione ed Edo (ma non solo ...), a chi vi accorperanno ??

    Citazione Originariamente Scritto da Borat Visualizza Messaggio
    Tra l'altro i soci politici non hanno osservato una cosa. Che i casi delle province autonome (con tutti i limiti del contesto e delle modalità storiche con cui sono state costituite) mostrano che le province hanno grandi potenzialità. L'ente troppo grande per governare territori differenziati e troppo piccolo per fare politiche di medio raggio sono le regioni. A me (e a chi ha bazzicato un po' le province autonome) pare che anziché chiudere le province e accentrare funzioni in regione (regioni che poi faranno eccezionalmente male sui singoli territori perché non li conoscono e hanno l'apparato di raccolta del voto nelle aree urbane già sostenute da ricchi e potenti grandi comuni urbani) sarebbe probabilmente meglio togliere funzioni alle regioni (magari accorpandone qualcuna) e spostare poteri e funzioni verso province e comuni.
    Adesso come adesso, le regioni sono uno strumento per estendere il potere delle aree urbane sulle periferie, le campagne, le aree di provincia e la montagna, col risultato di dare queste aree in pasto a politici e agli imprenditori (che pagano le tangenti ai politici per far fare loro ciò che vogliono) di città. Non sono molto convinto che questa sia una politica funzionale agli interessi della popolazione e del territorio, ma piuttosto agli affari privati dei politici cittadini stessi, che così si trovano a influire e a incassare la tangente sulle attività di areee nelle quali non sono eletti.

    Il problema intrinseco di spostare poteri dalle regioni a province e comuni è che si tratterebbe di decentramento. Cosa di cui si sciacquano la bocca da mane a sera ma chiaramente non vogliono fare, perché sarebbe una perdita di potere e di tangenti per i livelli più alti della politica. Aggiungiamo poi che il modello basato su regioni si accavalla ai vecchi staterelli pre-unitari solleticando i sogni di alcuni partiti a cui piace particolarmente l'idea di accumulare poteri in regione per rifare lo staterello da cui si ritiene di discendere. Siccome tipicamente questi staterelli mandavano governatori nei territori che controllavano (certo non ci si votava un granché) si capisce a cosa pensano questi quattro ladri. Accentro le funzioni, così accentro le tangenti, e comunque comando io ( e prendo io le tangenti) fino nelle più remote periferie. Se poi faccio politiche di merda e rovino la vita a chi ci vive, sono tutti ca**i suoi.

    Edit. Aggiungo un divertente dettaglio che mi è venuto in mente.
    Il mio comune ha 3000 abitanti, e voglio creare una certa opera che richiede un permesso. Vado dal sindaco, gli allungo 5000 euro ed ecco il permesso.
    Immaginiamo che lo stato giri il potere di rilasciare quel permesso alla regione. Ci sarà dunque un assessore o un ufficio in regione che rilascia quel permesso per tutto il territorio regionale. Ne conseguirà che mentre nel mio comune eravamo in tre a chiedere quel permesso e ce la cavavamo con una tangente di poche migliaia di euro, in regione ci saranno migliaia di pratiche, e quindi l'ufficio avrà il potere di paralizzare le attività di migliai di persone/imprese. Dunque potrà chiedere tangenti molto più salate.

    E abbiamo visto come con la balla di risparmiare un piatto di fagioli di costi della politica tagliando qualche consigliere provinciale (che prendono 50 euro a seduta, meno di 500 euro l'anno) si sono messi sui binari di accentrare un enorme potere di ricatto producendo una prevedibile lievitazione del costo della politica costituito dalle tangenti.

    Tanto per cambiare, ci hanno fregati.
    Ottima analisi Fin da piccolo mi sono sempre sentito legato alla mia provincia più che alla mia regione...E anche dal punto di vista attuale la mia idea non cambia: bisognerebbe spostare più poteri dalle regioni alle province altrochè...e se non sbaglio le province esistono dal 1861, mentre le regioni (come enti pubblici) le hanno create solo negli anni 70...
    Avatar: le perplessità di Arianna Dell'Arti (Cate Guzzanti in "Boris") dopo la telefonata di un PORACCIO che magnifica i famigerati "inverni dominati dall'Atlantico".







  3. #3
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    Predefinito Re: Zione ed Edo (ma non solo ...), a chi vi accorperanno ??

    Citazione Originariamente Scritto da Lynx Visualizza Messaggio
    Ottima analisi Fin da piccolo mi sono sempre sentito legato alla mia provincia più che alla mia regione...E anche dal punto di vista attuale la mia idea non cambia: bisognerebbe spostare più poteri dalle regioni alle province altrochè...e se non sbaglio le province esistono dal 1861, mentre le regioni (come enti pubblici) le hanno create solo negli anni 70...
    Tutti gli studi svolti in Italia mostrano che la struttura dell'identità territoriale assegna maggior preferenza e identificazione a ambiti territoriali sub-nazionali. Più o meno vale per il complesso degli italiani che ci si senta più legati agli ambiti micro e poi con senso di affiliazione decrescente a quelli più macro. Questo però procede in modo non brillantissimamente transitivo. Ad esempio ho visionato uno studio nel quale:

    l'appartenenza di borgata/frazione/caseggiato era superata da quella di vallata
    l'appartenenza di vallata batteva quella provinciale
    l'appartenenza provinciale stracciava quella regionale
    l'appartenenza allo stato stracciava quella regionale
    l'appartenenza allo stato pareggiava con quella provinciale
    l'appartenenza allo stato perdeva contro quella di vallata.

    Lo studio era svolto con il metodo dei confronti a coppie, che permette di far emergere molto chiaramente la non-transitività delle preferenze.

    Per cui questa gente si sentiva di appartenere prima di tutto alla propria valle, poi alla provincia, poi allo stato e solo per ultima alla regione ma in modo non esattamente transitivo. Non ricordo come si piazzava la borgata/frazione ecc.
    Questo schema pare descrivere un localismo su base valligiana, affiancato da un fattore di nazionalismo, con la provincia vista come preferibile alla regione ma non allo stato, e la regione buona ultima. Esistono variazioni su questo schema, ad esempio in Trentino tende a risultare che l'appartenenza provinciale straccia non solo quella regionale (cosa ovvia visto che i compagni di regione non parlano neanche la stessa lingua) ma anche le appartenenze valligiane in alcune valli e quella statale. E' il filone di sociologia urbana-rurale, c'è una letteratura oceanica in materia.

    L'appartenenza regionale tende a superare quella provinciale quando: a) la provincia è posticcia, è stata creata senza basi di unità o almeno contiguità politica anteriore all'unità nazionale b) la regione viene vista come erede di un'entità ampia anteriore all'unità, a qualche staterello tipo un granducato o la serenissima o cose del genere. Curioso comunque come anche in regioni con crescenti richiami ideologici al loro passato di stato autonomo come il Veneto esistono intere province del tutto indifferenti a questo richiamo, che si considerano poco appartenenti (Rovigo, Belluno).
    Ultima modifica di Borat; 17/08/2011 alle 10:52

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