Eccone uno.
L'amara realtà è che di filosofeggiante c'è poco.
Il vero problema è che nel tempo si sono succeduti governi e maggioranze che "per far prima" o in nome di qualche "emergenza" (tanto noi ne abbiamo sempre almeno 3-4 contemporaneamente...) ci hanno provato a far passare provvedimenti contro la carta, a volte in buona fede, spesso per dare il contentino a chi ascolta.
Con il risultato che i nodi prima o poi vengono al pettine e tali leggi finiscono per essere invariabilmente cassate.
Se ci sono cose della Costituzione da modificare perchè non più al passo coi tempi lo si faccia! Ma no! Ci sono cose più urgenti... E poi i disegni di legge costituzionali han bisogno (oggi) di 4 letture e di maggioranza turbominchiapower. E quindi? Quindi non si fanno mai e il livello di merda sale. E alla fine è pure colpa della Costituzione... Zio bo... Non avevo ancora tolto i ruotini dalla bicicletta quando ho iniziato a sentir parlare di riforme costituzionali...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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Son d'accordo sui cazzeggiamenti della classe politica, ma la questione è che la Costituzione non ha una reale utilità ed è una serie di pugnette prevalentemente etiche. L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non discrimina... ma va? La Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende... ma va? L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento... ma va?
Per me sono in larga parte enunciazioni di principio che possono spesso essere usate e rigirate da vari giudici per dichiarare incostituzionale un articolo di una nuova legge, magari a loro scomoda, proprio per la genericità. Onestamente non vedo la necessità di tenere nell'ordinamento legislativo cose così vaghe e aperte a differenti interpretazioni, perchè fanno perdere tempo. Si abolisca e se ne scriva una con pochi articoli precisi e senza possibilità di misinterpretazione, altro che riformarla.
Se in nome della Costituzione è possibile far qualcosa che è contro l'interesse della collettività (es. si aboliscono i controlli sulle spese regionali o si eliminano le sanzioni penali in capo ad essi, si sottraggono le regioni autonome al Patto di Stabilità) è allora evidentemente ora di buttarla nel cesso, tutta o almeno parte di essa.
Si badi bene: quella italiana non è l'unica a dovere essere rivista e sistemata; vedasi i giudici che dovranno decidere se il fondo ESM è compatibile con la Costituzione tedesca. Mesi per deciderlo. Non vedo onestamente l'utilità di una legge fondamentale che richieda mesi di studio ed interpretazione per una decisione di compatibilità, in altre parole rompendo i ******** a un continente intero e lasciando l'arbitrio a un manipolo di persone che con una marea di bla bla decideranno per il sì o il no. È inefficiente.
(disclaimer: io sono a favore della common law e contro il sistema giudiziario/legale dell'Europa continentale intera).
Ma non scherziamo.
Ti pare che i problemi di legittimità costituzionale delle leggi riguardino l'articolo 1? Eddai.
Ma se nella Costituzione è previsto un oggetto istituzionale che si chiama "provincia" e tu pretendi di farlo sparire con legge ordinaria è inevitabile che il primo che faccia ricorso lo vinca.
E vale per le decine di minchiate finite al macero negli ultimi 10 anni.
E chi la dovrebbe cambiare o buttare nel cesso esattamente? Fammi indovinare: quelli che non possono farlo perchè c'è sempre qualcosa di urgente da fare...
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Ci sta la bocciatura nel caso delle Province, ma quel genere di cose (organizzative) non vedo perchè debbano stare nella Costituzione. Ma che la Costituzione contenga richiami all'autonomia delle regioni X, Y e Z specificando gli ambiti di intervento ma lasciando discrezionalità ai giudici di capire se lo Stato abbia facoltà di intervenire (vedi relazione di fine mandato) fa perdere tempo e denaro. Non è efficiente, e ripeto che una Costituzione che per come è formulata va ad arrecare danno allo Stato stesso va presa e gettata via.
In questo caso le colpe ricadono in prevalenza da una specifica parte politica, per la quale essa è il Verbo. Non posso negarlo.
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