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  1. #12871
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?


  2. #12872
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    Bisogna tassare duramente chi non fa circolare il denaro. Chi accumula case su case vivendo di rendita e affitti d'oro ad esempio. Ridurre drasticamente le tasse a chi fa invece impresa e proprio rischio e pericolo, specie quelle sul lavoro che a mio parere non dovrebbero quasi esistere. Tassare chi guadagna montagne di soldi nella finanza non mettendo un euro nell'economia reale, fatta di persone che spendono il proprio tempo lavorando.
    Siamo invece all'assurdo. Si lavora ormai gratis o per un tozzo di pane, e gente vive di rendite e fa la bella vita con gli immobili. Imprenditori che hanno rischiato creando lavoro si impiccano, ma guai a chi tocca i grandi proprietari di immobili. Vergognoso quello che succede. Hanno fatto impiccare un panettiere che non aveva regolarizzato la propria moglie come lavoratrice in panetteria mettendogli una multa di 2000 euro che non riusciva a pagare, e si lascia che ricchi e potenti evadano somme enormi a piacere o facciano le peggiori porcate restando immuni. Un Paese mafioso davvero di cui mi vergogno ogni giorno di più, che schiaccia i deboli e si fa schiacciare dai forti.
    Concetti un pochino confusi...
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  3. #12873
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Il sovranismo si basa su una versione rimarchiata del vecchio slogan"Padroni a casa nostra".Solo che ha la pretesa di trovare una copertura di teoria economica a questa lungimirante e moderna visione.Citano la sovranità degli USA.Grazie tante.Ma quel che possono fare gli USA(far accettare il dollaro al resto del mondo,sempre e cmq)non possono farlo potenze medie o piccole.
    "Un Paese a moneta sovrana non fallirà mai,perché potrà sempre stampare quanto serve per onorare il proprio debito sovrano".E se quello che stampa non lo vuole nessuno?Manda i caccia e le portaerei?Se si parla degli USA,sì.Ma se è l'Argentina o l'Ungheria...o l'Italia?
    Quando la sua moneta sovrana non è più accettata da nessuno a nessun prezzo e esaurisce le riserve in oro e valuta “forte” (cioè dollari… la valuta forte),il Paese in questione fallisce. E adesso osserviamo in tempo reale l’Argentina che sta fallendo nonostante sia libera di stampare tutta la valuta che vuole per finanziare tutti i deficit che vuole e teoricamente è in grado di pagare tutti gli stipendi che vuole per arrivare al paradiso della MMT ovvero la piena occupazione per tutti!

    E infatti il pesos Argentino (o il Bolivar Venezuelano) sul Forex non viene scambiato e se i due Stati ci Provassero otterrebbero quotazioni da rendere necessarie svalutazioni di 4-10 volte quelle attuali.
    E comunque nessuno nell’universo accetterebbe mai quella carta per vendere all’Argentina (e al Venezuela) qualsiasi bene o servizio.
    Ok?
    Ora l’Argentina sta esaurando molto velocemente le sue riserve in odiati dollari, e adesso siamo alla bancarotta…
    Oh certo i debiti interni in Pesos saranno ripagati almeno fino a quanto il valore facciale della valuta eccederà il costo della carta e delle monete (il che non è scontato per le monete), ma per tutto il resto l’Argentina è in Bancarotta nel senso che non può più comprare nulla che provenga da fuori.
    Sapete cosa può comprare? Niente, nada.
    Bravissimo Domenico condivido parola x parola.
    E' lo stesso discorso che ho fatto all'altro mio amico tuo omonimo e sostenitore della MMT in tempi recenti. Ma loro dicono che l'Argentina sta fallendo perchè di MMT ne ha applicata troppa poca...Come dire a un malato di cancro ai polmoni che ha il tumore non perchè fumare fa male ma perchè fuma troppo poco
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #12874
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Servono questo e quello. Serve infatti detassare il detassabile, a favore di famiglie ed imprese, da coprire sì con tagli alla spesa; ma per evitare che (come sempre, beninteso) per risparmiare 200 euro annui di tasse uno debba vedersi chiuso l'ospedale di zona o tagliati gli insegnanti di sostegno della scuola, è necessario compensare tali sgravi anche tassando più duramente dove ci sono ancora (e ce ne sono...) margini per farlo.
    Certo, non tramite una sesta aliquota irpef per redditi over 75mila euro (sentita oggi al tg...)
    Ma assolutamente NO!
    Se la spesa è eccessiva (e lo è) non è perchè ci sono troppi ospedali, troppi insegnanti, ecc. Lo è perchè una parte di tali dipendenti pubblici (non tutti) risulta essere improduttiva o inefficiente, e se in un'azienda privata ci sono dipendenti inefficienti all'interno di un settore non si fanno tagli LINEARI, ossia a pioggia, sull'intero settore, bensì si analizza che cosa è efficiente e cosa non lo è dopodichè si licenziano i dipendenti inefficienti o comunque si fanno tagli forti sulla parte inefficiente e si lascia stare il resto.
    Il problema è che da noi i dipendenti pubblici hanno una forza contrattuale enorme, spesso sottovalutata dagli opinionisti di settore, e suggellata dai sindacati, che finisce per renderne pressoche omogenei i contratti e assai difficili i licenziamenti. Così non si riuscirà mai a licenziare dipendenti inefficienti e ad assumerne di nuovi che invece potrebbero essere più efficienti.

    Purtroppo questo è uno dei problemi principali del modo di tagliare la spesa pubblica in Italia. Si preferisce fare un taglio lineare ed eguale, che spesso si traduce più che altro in restringimenti alle assunzioni, che va a penalizzare i settori inefficienti tanto quanto quelli efficienti. Il problema quindi resta lì, intatto. I pochi tagli di spesa fatti in Italia negli ultimi anni sono stati tutti di questo tipo, anche se ovviamente non è quello che dovrebbe accadere in un Paese nel quale l'obiettivo dell'efficienza dei servizi pubblici fosse messo in primo piano. \fp\
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  5. #12875
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Bravissimo Domenico condivido parola x parola.
    E' lo stesso discorso che ho fatto all'altro mio amico tuo omonimo e sostenitore della MMT in tempi recenti. Ma loro dicono che l'Argentina sta fallendo perchè di MMT ne ha applicata troppa poca...Come dire a un malato di cancro ai polmoni che ha il tumore non perchè fumare fa male ma perchè fuma troppo poco
    MMT sta per?

  6. #12876
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio Visualizza Messaggio
    Concetti un pochino confusi...
    è la realtà dei fatti. Va avanti chi ha le spalle coperte. Chi ha conoscenze negli organi di controllo. Abbiamo un tasso di corruzione enorme. Un sistema di tassazione assurdo e ingiusto, che premia chi investe nella finanza piuttosto che nell'economia reale, che premia chi accumula compulsivamente denaro sottoforma di proprietà piuttosto che investirlo creando lavoro.

  7. #12877
    Burrasca L'avatar di giorgio
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    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    è la realtà dei fatti. Va avanti chi ha le spalle coperte. Chi ha conoscenze negli organi di controllo. Abbiamo un tasso di corruzione enorme. Un sistema di tassazione assurdo e ingiusto, che premia chi investe nella finanza piuttosto che nell'economia reale, che premia chi accumula compulsivamente denaro sottoforma di proprietà piuttosto che investirlo creando lavoro.
    Io credo sia un Paese dove i primi punti all'ordine del giorno di una seria riforma siano:

    1) taglio della pressione fiscale (da qualsiasi parte si inizi).
    2) Lotta alla burocrazia.

    Leggo che qualcuno ha avuto le mia stessa idea.
    Tra il dire e il fare c'è di mezzo un oceano, ma il fatto di averlo almeno pensato è già un primo passo.

    Poi se sarà stata solo demagogia il tempo ce lo dirà presto.
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

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  8. #12878
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ecco però bisogna trattare la riduzione delle imposte seriamente. Ridurre la tassa A o la tassa B non è la stessa cosa, altrimenti si finisce a fare dei semplici slogan, di quelli che abbiamo sentito a bizzeffe negli ultimi 20 anni.
    Altro tema cardine è il mercato del lavoro che non è efficiente, non alloca le risorse nel modo giusto ed è duale. E per cambiarlo serve uno che ne abbia una conoscenza molto approfondita, per questo la scelta del neo-ministro mi lascia molto perplesso.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  9. #12879
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Delrio: «Bot? Chi ha 100mila euro può pagarne 25-30» ecco già il furbone che crede di aver trovato la soluzione ....... \fp\
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
    - In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!

  10. #12880
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Ma assolutamente NO!
    Se la spesa è eccessiva (e lo è) non è perchè ci sono troppi ospedali, troppi insegnanti, ecc. Lo è perchè una parte di tali dipendenti pubblici (non tutti) risulta essere improduttiva o inefficiente, e se in un'azienda privata ci sono dipendenti inefficienti all'interno di un settore non si fanno tagli LINEARI, ossia a pioggia, sull'intero settore, bensì si analizza che cosa è efficiente e cosa non lo è dopodichè si licenziano i dipendenti inefficienti o comunque si fanno tagli forti sulla parte inefficiente e si lascia stare il resto.
    Il problema è che da noi i dipendenti pubblici hanno una forza contrattuale enorme, spesso sottovalutata dagli opinionisti di settore, e suggellata dai sindacati, che finisce per renderne pressoche omogenei i contratti e assai difficili i licenziamenti. Così non si riuscirà mai a licenziare dipendenti inefficienti e ad assumerne di nuovi che invece potrebbero essere più efficienti.

    Purtroppo questo è uno dei problemi principali del modo di tagliare la spesa pubblica in Italia. Si preferisce fare un taglio lineare ed eguale, che spesso si traduce più che altro in restringimenti alle assunzioni, che va a penalizzare i settori inefficienti tanto quanto quelli efficienti. Il problema quindi resta lì, intatto. I pochi tagli di spesa fatti in Italia negli ultimi anni sono stati tutti di questo tipo, anche se ovviamente non è quello che dovrebbe accadere in un Paese nel quale l'obiettivo dell'efficienza dei servizi pubblici fosse messo in primo piano. \fp\
    Guarda Federico, dopo anni e anni me la sono messa via. In Italia, tagliare le spese significa chiudere ospedali, formare classi di 35 persone per non assumere insegnanti (non sia mai...!), tagliare le corse di bus e treni; ben che vada, una bella sforbiciata - lineare, ça va sans dire - alle detrazioni fiscali dei cittadini. Non altro, mai altro, e mai nulla cambierà: potrei firmare col sangue questa "scommessa". Pertanto, quando sento "spending review" o simili, mi vengono i brividi, al pensiero di cos'altro chiuderà o non funzionerà; dunque, da qui dico: fatemi pagare sti cento-duecento euro di tasse ma lasciatemi i servizi.
    Beati voi che ancora credete ai tagli mirati...

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