Bravissimo Domenico condivido parola x parola.
E' lo stesso discorso che ho fatto all'altro mio amico tuo omonimo e sostenitore della MMT in tempi recenti. Ma loro dicono che l'Argentina sta fallendo perchè di MMT ne ha applicata troppa poca...Come dire a un malato di cancro ai polmoni che ha il tumore non perchè fumare fa male ma perchè fuma troppo poco![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ma assolutamente NO!
Se la spesa è eccessiva (e lo è) non è perchè ci sono troppi ospedali, troppi insegnanti, ecc. Lo è perchè una parte di tali dipendenti pubblici (non tutti) risulta essere improduttiva o inefficiente, e se in un'azienda privata ci sono dipendenti inefficienti all'interno di un settore non si fanno tagli LINEARI, ossia a pioggia, sull'intero settore, bensì si analizza che cosa è efficiente e cosa non lo è dopodichè si licenziano i dipendenti inefficienti o comunque si fanno tagli forti sulla parte inefficiente e si lascia stare il resto.
Il problema è che da noi i dipendenti pubblici hanno una forza contrattuale enorme, spesso sottovalutata dagli opinionisti di settore, e suggellata dai sindacati, che finisce per renderne pressoche omogenei i contratti e assai difficili i licenziamenti. Così non si riuscirà mai a licenziare dipendenti inefficienti e ad assumerne di nuovi che invece potrebbero essere più efficienti.
Purtroppo questo è uno dei problemi principali del modo di tagliare la spesa pubblica in Italia. Si preferisce fare un taglio lineare ed eguale, che spesso si traduce più che altro in restringimenti alle assunzioni, che va a penalizzare i settori inefficienti tanto quanto quelli efficienti. Il problema quindi resta lì, intatto. I pochi tagli di spesa fatti in Italia negli ultimi anni sono stati tutti di questo tipo, anche se ovviamente non è quello che dovrebbe accadere in un Paese nel quale l'obiettivo dell'efficienza dei servizi pubblici fosse messo in primo piano.\fp\
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
è la realtà dei fatti. Va avanti chi ha le spalle coperte. Chi ha conoscenze negli organi di controllo. Abbiamo un tasso di corruzione enorme. Un sistema di tassazione assurdo e ingiusto, che premia chi investe nella finanza piuttosto che nell'economia reale, che premia chi accumula compulsivamente denaro sottoforma di proprietà piuttosto che investirlo creando lavoro.
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Io credo sia un Paese dove i primi punti all'ordine del giorno di una seria riforma siano:
1) taglio della pressione fiscale (da qualsiasi parte si inizi).
2) Lotta alla burocrazia.
Leggo che qualcuno ha avuto le mia stessa idea.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo un oceano, ma il fatto di averlo almeno pensato è già un primo passo.
Poi se sarà stata solo demagogia il tempo ce lo dirà presto.
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Ecco però bisogna trattare la riduzione delle imposte seriamente. Ridurre la tassa A o la tassa B non è la stessa cosa, altrimenti si finisce a fare dei semplici slogan, di quelli che abbiamo sentito a bizzeffe negli ultimi 20 anni.
Altro tema cardine è il mercato del lavoro che non è efficiente, non alloca le risorse nel modo giusto ed è duale. E per cambiarlo serve uno che ne abbia una conoscenza molto approfondita, per questo la scelta del neo-ministro mi lascia molto perplesso.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Delrio: «Bot? Chi ha 100mila euro può pagarne 25-30» ecco già il furbone che crede di aver trovato la soluzione ....... \fp\
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Guarda Federico, dopo anni e anni me la sono messa via. In Italia, tagliare le spese significa chiudere ospedali, formare classi di 35 persone per non assumere insegnanti (non sia mai...!), tagliare le corse di bus e treni; ben che vada, una bella sforbiciata - lineare, ça va sans dire - alle detrazioni fiscali dei cittadini. Non altro, mai altro, e mai nulla cambierà: potrei firmare col sangue questa "scommessa". Pertanto, quando sento "spending review" o simili, mi vengono i brividi, al pensiero di cos'altro chiuderà o non funzionerà; dunque, da qui dico: fatemi pagare sti cento-duecento euro di tasse ma lasciatemi i servizi.
Beati voi che ancora credete ai tagli mirati...![]()
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