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  1. #15411
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Euro's break up index al minimo storico in settembre:
    sentix Euro Break-up Index News

  2. #15412
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Però va anche segnalato che la Spagna tra 2012 e 2013 ha tagliato di circa 3 punti e mezzo percentuali di PIL la sua spesa primaria (al netto degli interessi si passa dal 44,8% al 41,4% tra 2012 e 2013).

    http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti...a2000-2013.pdf

    Oltre che politiche fiscali espansive, questi hanno fatto tagli di spesa e tagli di tasse (e guardacaso, come si può notare da questo interessante studio i Paesi che hanno attuato manovre di questo genere sono quelli che stanno riprendendosi meglio di tutti a livello europeo), ossia il deficit l'hanno usato ma in modo ragionato diciamo (a differenza di quanto abbiamo spesso e volentieri fatto noi) fra l'altro io ricordo in Spagna che c'erano stati nella fase iniziale anche tantissimi scioperi da parte di coloro che tra un po' magari, vedendo la ripresa economica ben avviata, saliranno sul carro di Rajoy.
    Quoto in toto.

  3. #15413
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Riguardo ai vostri rilievi sulla Spagna, effettivamente ho omesso di dire che il mio "appoggio" alle sue politiche era più che altro una sottolineatura del fatto che a loro si sta consentendo di tenere il deficit molto fuori soglia (per quanto, verissimo, gli scorsi anni lo hanno tagliato in parte); ed è anche grazie a tale "lassismo" di bilancio che hanno potuto pianificare molte delle riforme che pare abbiano intrapreso.
    Sul merito, beh, concordo con Josh e Massimo: non invidio certo alla Spagna la riforma del lavoro ultraliberista, risultato del letale mix Merkel-Katainen-Barroso-Rajoy, ovvero come scaricare sui (socialmente) più deboli i costi della crisi, salvaguardando sempre e comunque i "padroni" che la crisi hanno contribuito a creare, in Spagna come in Italia come ovunque.
    Allora...l'Italia di riforme che paventi(e che invece io auspico,da ricardiano avverso ai neokeysiani)ne ha fatte poche.
    Molte chiacchiere,molta retorica sul libbberismo ma pochi fatti:
    1)Il governo Monti ha fatto una riforma delle pensioni lacrime e sangue,scritta con i piedi(leggi alla voce esodati),di fretta e furia dopo le inerzie berlusconiane,ispirate dai piazzaioli leghisti.Poi una mezza riforma del lavoro,che ha l'impatto innovativo che ebbe il restyling della Fiat Tipo.E poi più nulla,un campicchiare fra veti incrociati dei partiti della "strana maggioranza",iniziato nella primavera 2012 e finito con lo sbriciolamento della maggioranza in dicembre(2012).
    2)Il governo Letta ha fatto quel che faceva Tremonti fra il 2008 e l'inizio del 2011,prima di perdere completamente la bussola con la doppia finanziaria dell'estate-autunno 2011:ossia tenere la barca sopra la linea di galleggiamento.Zero riforme,un continuo rinviare e calciare il barattolo in avanti.
    3)Renzi "l'annuncista" sta facendo una sola riforma macroeconomica:quella del lavoro.Che è un altro restyling,ancora più marginale della riforma Fornero di due anni prima.In Italia io ricordo una sola,vera riforma del lavoro:il pacchetto Treu.Non fu una gran riforma,fu anch'essa incompleta ma era una riforma,nel senso che innovava profondamento lo stato dell'arte in materia giuslavoristica.Poi si è andati avanti a restyling.
    In Spagna le riforme le hanno fatte,non tanto nel 2011/12(all'epoca montiana)ma in seguito.La legislazione del lavoro è stata profondamente innovata.Sono riforme molto simili a quelle cilene anni 70'/80'.Sono ispirate all'esigenza di far funzionare il sistema.Come tutte le riforme che privilegiano l'efficienza a scapito dell'equità distribuitiva,hanno i loro lati negativi.
    Passata la buriana,ci si dovrà tornare.
    In Spagna i governi durano cinque anni...quindi è possibile che lo facciano.Magari domani un futuro governo a guida socialista riformerà il mercato del lavoro,rendendolo più garantista e meno flessibile.
    Là c'è qualcosa da criticare...in Italia,fra il marzo 2012 e l'agosto 2014,pressoché nulla.Perchè nulla si è fatto.

  4. #15414
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Allora...l'Italia di riforme che paventi(e che invece io auspico,da ricardiano avverso ai neokeysiani)ne ha fatte poche.
    Molte chiacchiere,molta retorica sul libbberismo ma pochi fatti:
    1)Il governo Monti ha fatto una riforma delle pensioni lacrime e sangue,scritta con i piedi(leggi alla voce esodati),di fretta e furia dopo le inerzie berlusconiane,ispirate dai piazzaioli leghisti.Poi una mezza riforma del lavoro,che ha l'impatto innovativo che ebbe il restyling della Fiat Tipo.E poi più nulla,un campicchiare fra veti incrociati dei partiti della "strana maggioranza",iniziato nella primavera 2012 e finito con lo sbriciolamento della maggioranza in dicembre(2012).
    2)Il governo Letta ha fatto quel che faceva Tremonti fra il 2008 e l'inizio del 2011,prima di perdere completamente la bussola con la doppia finanziaria dell'estate-autunno 2011:ossia tenere la barca sopra la linea di galleggiamento.Zero riforme,un continuo rinviare e calciare il barattolo in avanti.
    3)Renzi "l'annuncista" sta facendo una sola riforma macroeconomica:quella del lavoro.Che è un altro restyling,ancora più marginale della riforma Fornero di due anni prima.In Italia io ricordo una sola,vera riforma del lavoro:il pacchetto Treu.Non fu una gran riforma,fu anch'essa incompleta ma era una riforma,nel senso che innovava profondamento lo stato dell'arte in materia giuslavoristica.Poi si è andati avanti a restyling.
    In Spagna le riforme le hanno fatte,non tanto nel 2011/12(all'epoca montiana)ma in seguito.La legislazione del lavoro è stata profondamente innovata.Sono riforme molto simili a quelle cilene anni 70'/80'.Sono ispirate all'esigenza di far funzionare il sistema.Come tutte le riforme che privilegiano l'efficienza a scapito dell'equità distribuitiva,hanno i loro lati negativi.
    Passata la buriana,ci si dovrà tornare.
    In Spagna i governi durano cinque anni...quindi è possibile che lo facciano.Magari domani un futuro governo a guida socialista riformerà il mercato del lavoro,rendendolo più garantista e meno flessibile.
    Là c'è qualcosa da criticare...in Italia,fra il marzo 2012 e l'agosto 2014,pressoché nulla.Perchè nulla si è fatto.
    quoto interamente il tuo post, bel riassunto degli anni passati.La vera riforma fatta fin'ora dal 2012 a questa parte è quella delle pensioni, pur con le pecche che hai descritto. E dire che di riforme ne avremmo bisogno come il pane. A mio avviso comunque arriverebbero troppo tardi a questo punto, il declino italiano pare inesorabile. Se diminuisce il pil quando altre nazioni attraversano un ciclo positivo, figurarsi, con la debolezza interna che abbiamo, cosa succederà per l'Italia non appena si invertirà il ciclo economico. Per questo non mi appassionano tanto i dibattiti, perchè ormai il tempo utile è trascorso. Al limite si limerebbero i danni, cosa utile, ma che non entusiasma

  5. #15415
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diamandis Visualizza Messaggio
    quoto interamente il tuo post, bel riassunto degli anni passati.La vera riforma fatta fin'ora dal 2012 a questa parte è quella delle pensioni, pur con le pecche che hai descritto. E dire che di riforme ne avremmo bisogno come il pane. A mio avviso comunque arriverebbero troppo tardi a questo punto, il declino italiano pare inesorabile. Se diminuisce il pil quando altre nazioni attraversano un ciclo positivo, figurarsi, con la debolezza interna che abbiamo, cosa succederà per l'Italia non appena si invertirà il ciclo economico. Per questo non mi appassionano tanto i dibattiti, perchè ormai il tempo utile è trascorso. Al limite si limerebbero i danni, cosa utile, ma che non entusiasma
    Qualcosa da fare c'è sempre.
    Il declino italiano è in corso da tanto tempo,per un pò è stato latente,poi strisciante,infine galoppante.
    Ma è una versione aggravata del declino generale europeo.

  6. #15416
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Per quanto io ammiri molte cose del Giappone(a cominciare dalle auto Nissan e Toyota,soprattutto Nissan),questa è l'ultima cosa in cui noi europei dovremmo imitarli:
    http://www.sokratis.it/leurozona-e-sempre-piu-giapponese/

  7. #15417
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    ANSA) Stress test:Bce boccia 25 banche europee,anche Mps e Carige. A Montepaschi servono 2,1mld, a istituto ligure 814 milioni.

  8. #15418
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diamandis Visualizza Messaggio
    quoto interamente il tuo post, bel riassunto degli anni passati.La vera riforma fatta fin'ora dal 2012 a questa parte è quella delle pensioni, pur con le pecche che hai descritto. E dire che di riforme ne avremmo bisogno come il pane. A mio avviso comunque arriverebbero troppo tardi a questo punto, il declino italiano pare inesorabile. Se diminuisce il pil quando altre nazioni attraversano un ciclo positivo, figurarsi, con la debolezza interna che abbiamo, cosa succederà per l'Italia non appena si invertirà il ciclo economico. Per questo non mi appassionano tanto i dibattiti, perchè ormai il tempo utile è trascorso. Al limite si limerebbero i danni, cosa utile, ma che non entusiasma
    Il primo a capire a cosa ci avrebbe portato il vivacchiamento del periodo tremontiano fu,in tempi non sospetti,Seminerio.
    Quando Tremonti era ancora molto in auge:
    L?Italia contro la crisi? Ci siamo chiusi a riccio | Phastidio.net

  9. #15419
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Il primo a capire a cosa ci avrebbe portato il vivacchiamento del periodo tremontiano fu,in tempi non sospetti,Seminerio.
    Quando Tremonti era ancora molto in auge:
    L?Italia contro la crisi? Ci siamo chiusi a riccio | Phastidio.net
    sì concordo con quanto c'è scritto da parte del brillante Seminerio, seguo il suo blog.
    Personalmente è dal 2005 che ho contezza di una crisi incombente che in Italia non finirà mai. Ingessati e bloccati dal consociativismo e corporativismo come siamo. Continuano un pò tutti, politici, sindacati, associazioni di categoria ecc. a parlare di crescita anche se ormai non conosciamo altro in Italia che recessione a cui succedono solo parziali rimbalzini del gatto morto, per così dire. Stritolati poi dal debito pubblico e dalla spesa per interessi, e inoltre dall'austerity per renderci un minimo credibili sui mercati finanziari, anche se poi invece di riforme e tagli di spese superflue e riorganizzazione dei servizi e funzioni pubbliche si opera principalmente aumentando i tributi per far quadrare i conti pubblici, non si riesce a comprendere quali possano essere dei motivi validi per vedere crescita, crescita duratura.
    Ultima modifica di Diamandis; 26/10/2014 alle 20:21

  10. #15420
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ma quindi, ricapitoliamo: siccome il posto fisso non c'è più, la soluzione al problema è togliere l'art.18, che per l'appunto è uno dei pochi appigli utili ancora esistenti contro la precarietà. E quindi, siccome c'è una parte di Italia nel burrone (precarietà o disoccupazione), la soluzione è tirare di sotto anche quei pochi che ne sono ancora fuori, non il contrario, evidentemente. Interessante lezione di (pop)-politica economica, ieri

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