Non vedo perché.
Innanzitutto, non tutti possono o sono in grado di aprire un'impresa.
In secondo luogo, anche possedendo una casa, do lavoro a chi la costruisce, ai vari specialisti che intervengono ogni volta che c'è un guasto negli impianti, ai mobilifici per arredarla. E poi nel quotidiano acquisto una miriade di materiali di consumo. Tant'è che in valle, ad esempio, continuano a tentare di costruire, perché le imprese devono lavorare, ma ci sono moltissime abitazioni vuote e i cartelli vendesi restano appesi anche per anni.
Fra un po' smetteranno di costruire, probabilmente...
Insomma, se la coperta è corta, comunque la tiri qualcosa si scopre.
Se ho una solida base di risparmi, posso permettermi anche di consumare un po' di più, fare acquisti superflui, uscire da una libreria in cui sono incautamente entrata portandomi dietro qualche centinaio di euro di libri imprevisti ma appassionanti, viaggiare nei week-end, magari acquistare l'auto pagando in contanti... tutte cose che anche loro fanno girare l'economia.
A parte che, anche i "soldi investiti", alla fine, sono particelle di liquidità che singolarmente non basterebbero a impresare alcunché, ma sommate e fatte girare sul mercato, a me danno un minimo redditino, ma alla società permettono di fare tante cose. Parliamo di investimenti, appunto, non di soldi cuciti nel materasso.
Senza contare che è un diritto anche mettere da parte i soldi per quando ci si dovrà curare, visto che giustamente lo stato non può pensare anche a questo.
Ambasciator non porta pena: l'articolo è del sole24ore.
E lo scopo non era evidenziare i "ricchi" o criticare i "ricchi", ma il fatto che la crisi i ricchi veri non li tocca minimamente.
E qui Lorenzo ha ragione da vendere quando parla di un sistema che sta operando come un Robin Hood al contrario.
Questo è poco, ma sicuro.
C'è poco da fare: si semina sempre quello che si raccoglie.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
E solo a me questa frase suona aberrante (economicamente parlando s'intende)?
Si costruisce (non solo case) perchè serve, leggasi perchè c'è domanda, non perchè le imprese devono lavorare.
Mi rendo conto che in questo momento suono pure io come il classico XXXXXX col culo degli altri, ma se non c'è mercato in un settore le imprese devono chiudere, e contemporaneamente apriranno nuove aziende in quei settori che tirano. Uno Stato sano si occupi delle persone che perdono il lavoro e non si sveni per tenere in piedi aziende decotte o peggio.
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Sulla questione delle "case in valle" concordo al 100% con Massimo, ed oltre alla questione "economico-sociale" da lui evidenziata, aggiungo che tale comportamento è un esempio lampante di disinteresse totale per l'ambiente, aspetto comune al 95% dei nostri salvifici imprenditori, piccoli medi e grandi, per i quali l'importante è fare i miliardi, se servisse anche interrando i fiumi.
In secundis, pur se quanto tu hai osservato è globalmente condivisibile, permettimi di dire che se uno "non è in grado di aprire un'impresa" (come non lo sarei nemmeno io, eh!), sono problemi suoi. E ti faccio un esempio: è giusto che una persona che ha milioni di euro immobilizzati in case, tutte ereditate, e che dunque vive di sola rendita (= affitti, ad es.) grazie ad esse, sia tassata e "trattata" dallo Stato alla stregua, se non meglio, di un soggetto che con quei 4-5 milioni aprirebbe imprese e drebbe lavoro? Per me è follia.
Ma infatti.
Tra l'altro, prendendo per valido il concetto espresso da Alexeia che "le imprese devono lavorare", nel caso del settore immobiliare il concetto di "nuove costruzioni" dovrebbe essere ABOLITO da tutti i Piani Regolatori comunali, privilegiando il RECUPERO dei millemila immobili fatiscenti esistenti sul territorio.Secondo me ne guadagnerebbe tutto il settore, che forse potrebbe vedere emergere le realtà effettivamente più valide, dato che (almeno in teoria) una ristrutturazione richiede manodopera più qualificata di una nuova costruzione.
Luca Bargagna
Ecco parliamone di tutti quelle robe orrende disseminate qua e là che fanno male agli occhi...
Va detto che recuperare gli immobili fatiscenti non genera oneri di urbanizzazione...
E vogliamo parlare se ciò si accoppia con la riqualificazione energetica dei vantaggi in bolletta per tutti?
Oddio... ENI, ENEL & C. non sono molto d'accordo, quindi non proprio tutti...
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Naturalmente relativamente alla marca sul passaporto, non certo al tuo lavoro sul quale non so nulla, nè ho ragioni per pensare a qualsivoglia evasione. Essa non è mica tale solo sui redditi dichiarati sul 730.
La legge sul bollo dei passaporti è questa (in sintesi), non ci sono modi diversi di pensarla: http://img.poliziadistato.it/docs/ch...ntrassegno.pdf
Il pagamento della marca da bollo è dovuto per ogni anno (relativo all'inizio di validità del passaporto, quindi se il passaporto è stato emesso il 20 settembre 2008 il bollo è valido fino al 19 settembre dell'anno del viaggio) in cui esso sia utilizzato per viaggi extra-UE, indipendentemente dal fatto che il viaggio sia diretto dall'Italia o con scalo in altro aeroporto UE. In questo caso la possibilità di essere beccati è nulla, ma a livello legale resta comunque un illecito amministrativo. Se farai un viaggio extra-UE diretto dall'Italia e presenterai il passaporto con i timbri relativi ma senza la marca da bollo dei rispettivi anni potresti essere sanzionato in maniera retroattiva per tutti gli anni in oggetto - conosco almeno due persone a cui questo è occorso e che non avevano la marca da bollo proprio perchè i precedenti voli extra-UE erano stati fatti con scalo europeo.
Mancano due cose per passare alla riqualificazione del fatiscente:
- M.O qualificata (sopratutto se devi metter mano ad edifici fatiscenti di pregio).
- Semplificazione burocratica, specie quando si tratta di metter mano a strutture industriali obsolete (vivo ora in Brianza, e sono letteralmente esterrefatto dalla quantità ed estensione di scheletri di vecchie fabbriche disseminate in ogni dove .... ma come fate a non inorridire, amici brianzoli?).
Qui sta l' abilità degli imprenditori: rigenerarsi su settori adeguati ed utili. Fare la palazzina ex-novo é troppo comodo.....
Più di tutto manca ovviamente una "voluntas" dall' alto.
Ma mi sa che qui i mancati oneri citati dal Bax hanno il loro "peso" nell' indirizzare il tipo di attività "auspicata" da chi comanda ....... \as\
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
se costruiscono evidentemente pensano di vendere, scavare una buca per riempirla si faceva nei paradisi socialisti dove tutto era dettato dallo stato (i risultati li conosciamo)
non vedo perchè questre cose debba deciderle tu, matteo c., o un politico deficente. che sia il mercato a decretare cosa funziona e quindi è giusto.
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