Bisogna formare prima.
E' assolutamente ridicolo che sia dia il titolo di insegnante - o di qualsiasi altra cosa - e si immetta nel mondo del lavoro persone ch epoi devono ancora essere esaminate, giudicate e scartate. Questa è olo una presa per il c***.
Iniziamo dalla scuola primaria, dove tutti vanno avanti senza ostacoli. Poi alle secondarie giochiamo con i crediti e i debiti formativi. Poi all'università se proprio un esame non lo si passa, si cambia il piano di stusi, oppure si prende il docente per sfinimento alla quindicesimo tentativo. Le tesi, cheppalle seguirle, si vede bene che molte sono scopiazzate ma gli studenti che arrivano a questo livello sono troppi per poterli seguire adeguatamente... eppoi, dopo che hai passato almeno 18 anni di gente che ti manda avanti dicendo "bravo continua così"... alla fine decidi che no, non funziona, non so un c****? Sì, forse hai ragione... ma dimmelo prima che è meglio che vada a piantar patate!!!! almeno risparmio un po' di anni della mia vita e un po' di soldi della comunità!!!!
Quanto al libro di testo, di spiego perché tanti docenti lo leggono prima. Ci sono anche tanti libri che fanno paura per come sono scritti. Concetti, obsoleti, errati, mal spiegati. Cose che all'università quasi non ti insegnano più perché sono superate da decenni.
E prima di spiegare le cose ai ragazzi, magari verifichi di non contraddirti.
Certo, i libri li scegli. ma certe volte, il panorama è desolante.
Parlo per le materie che conosco, e ho riscontrato questo. Se vale la stessa misura, mi immagino le altre...
Quante "piramidi feudali" caratteristica del Medioevo si trovano ancora scritte sui libri? Quanto Rinascimento come l'apice dell'occidente?
E dall'altro lato, quanti libri di scienze in cui esistono ancora le mitiche "glaciazioni Mindel, Riss e Wurm"???
Quello che è da riprendere seriamente in mano, è la base della filiera, non l'esito finale, che la rispecchia e quindi ha ampie circostanze attenuanti.
Ultima modifica di alexeia; 03/07/2014 alle 09:38
Mi sta bene tutto ma siccome non si puo' tirare indietro l'orologio e rieducare l'intero corpo docente in azione si cominci a selezionarlo in base a criteri di conoscenza...e ripeto non serve andare a fare troppo i pignoli, basterebbe evitare di dare lo stipendio a gente che scrive "nanobbi", gente che ripete convinta "se sarei" o gente che si addormenta in classe durante le verifiche (tutte vissute di persona, in un liceo di ottimo livello)
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Credi seriamente che in azienda una volta entrato nessuno ti valuti, esamini e giudichi?
Siamo continuamente tenuti sotto tiro e a fine anno valutati secondo criteri stabiliti dall'azienda e francamente non ci trovo nulla di sbagliato o immorale.
Davvero non li capisco questi sfoghi
Come osiLo sai che in Italia bisogna tessere le lodi della scuola pubblica e dei programmi di insegnamento decisi arbitrariamente dall'omnisciente ministero della pubblica istruzione \as\ io ho provato a spiegare, tempo addietro, con ragionamenti del tutto logici, come l'idea alla base di un economista premio nobel quale Milton Friedman (non proprio un anarco-capitalista anzi) di separare il finanziamento (pubblico) dalla gestione (pubblica E privata in vera concorrenza) della scuola sono stato attaccato quasi come fosse un'eresia.
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Liberi di scegliere / 6 - YouTube
Eppure come osservato anche da Zingales (un altro che non è certo un economista estremo, anzi) tale esperimento non ha affatto funzionato male nelle zone degli Stati Uniti (L'utopia del merito. A lezione di capitalismo ideale contro capitalismo reale - Economia - Ravenna & Dintorni). Ma in Italia c'è un vero e proprio odio atroce per tutto ciò che rappresenta la concorrenza e il mercato, nonchè tutto ciò che implica riduzioni della coercizione statale, per cui non sono del tutto stupito.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
vabbé, e poi dove li metti? e chi assumi? altrettanti appena sfornati che usano gli stessi tempi verbali, e in più metà delle parole le esprimono in itanglese?
ma, hai presente cosa sforniamo adesso, in sostituzione? io, quando aspetto il mio turno agli esami, vedo gente della tua generazione che non mi rotolo dal ridere solo perché non è colpa vostra. Ma veramente, se avessero percorso la carriera scolastica con più calma sarebbe stato meglio.
Li metti che si cercano un altro lavoro come tutti i poveri cristi che lo perdono. Sono stati assunti dal ministero della pubblica istruzione eh, mica hanno firmato un'assicurazione a vita sul loro posto di lavoro.
Assumi, tra la marea di capre che girano (e francamente fatico a distinguerli per generazione), quelli che dimostrano di avere competenze adeguate al ruolo. Mica e' un diritto fare l'insegnante e nemmeno lo ordina il dottore.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Ma queste valutazioni interne ci sono.
E la vita stessa che è esame e giudizio continui. Il punto è pensare a una valutazione ex-novo all'inizio dell'insegnamento. E' lo stesso discorso che facciamo per gli esami di stato. Da più parti li critichiamo, perché se uno ha la laurea dovrebbe essere già validato. Un esame in più che senso ha? e se non lo passa, cosa fa? cambia mestiere a trent'anni e ricomincia ex-novo?
E chi verifica i verificatori?
Alla fine, siamo allo stesso livello che in molte altre discipline.
Quanti medici cani abbiamo in giro?
Quanti geologi che firmano relazioni tecniche da paura?
Quanti contabili che ti sbagliano la dichiarazione dei redditi? (eeeh, sì, ho visto anche questa...)
Dopo i mega-concorsoni, si sono fatte le scuole dipreparazione all'insegnamento, con corsi ed esami specifici; quella poteva essere una strada... ma quando hai passato anche quella trafila, durissima - ho seguito delle amiche che l'hanno percorsa, e ne so qualcosa - basta. Poi, l'esame è costante ogni volta che metti piede in aula, ovvio.
però, a quel livello, dovrebbero esserti riconosciuti anche dei periodi di corsi di aggiornamento scientifico, non solo "didattico" come si usa normalmente.
Sì, ma allora, se alla fine della trafila risultano incapaci, vuol dire che tutta la scuola precedente - pagata a caro prezzo - ha truffato in partenza, riconscendo un titolo immeritato. In pratica, fai fuoi il sistema.
Piacerebbe anche a me, e da giovane ci credevo. Però alla fine credo sia impraticabile. Ti resta troppa poca gente da salvare, E troppe richieste di risarcimento da saldare.
Tieni conto che molti sono entrati ancora con i concorsi da quattro prove, tre scritti e un orale. e prima hanno fatto un'università.
Insomma, non sani il mondo mettendo altre barriere e altri muretti, ma verificando i buchi di quelli già esistenti.
La diffferenza fra generazioni c'è, te lo assicuro. Vista da una certa distanza, è assolutamente mostruosa.
Fa conto che se nella prima laurea con molto sbattimento, passione per la materia e studio a tempo pieno, uscci con la media del 26, nella seconda, lavorando a tempo pieno in un lavoro di ricerca, sono uscita con la media del 30. Non è che io sia diventata un genio, è che quasiasi castronata dici, ti danno almeno 24, e se proprio devono rimandarti a casa, sembra quasi che chiedano scusa. I livelli si sono drasticamente abbassati, te lo assicuro.
E non puoi fare altrimenti. Ti arriva all'università gente da tutte le scuole, spesso con lacune enormi in materie "fondamentali". Non puoi studiare sull'antico senza conoscere il latino, tanto per fare un esempio. Bisogna avere il coraggio di orientare la gente prima. ma questo è una altro, luuuungo discorso.
Permettimi se insisto, ma senza continua verifica l'asticella dell'impegno scende sempre di più. Perchè sbattermi se ho preso la laurea, ho fattola SISS (utile anche sencondo me) e adesso insegno?
Lo stesso vale in una azienda qualsiasi. Mi laureo, mi assumono e poi perchè valutarmi? Perchè dopo 3 anni porto il giornale al lavoro e lo leggo tutto tutto, senza saltare una parola. E la produttività crolla
Permittimi di avere qualche forte dubbio e parlo da "fortunato" che ha avuto, per tutta la durata del mio percorso scolastico, a che fare con docenti molto preparati sia dal punto di vista didattico che da quello "pedagogico".
Ci stiamo mordendo la coda. Facciamo prima a dire che non dovrebbe esistere il concetto di valutazione, poiche' non infallibile, e chiudiamola qui.
E mi spiace ma l'idea che hai tu (e che avrei io in linea teorica) dell'esperienza quotidiana dell'insegnante mi pare molto lontana da quello che emerge ogni giorno.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
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