Discorso capzioso, che non si capisce perché deve funzionare solo per i "poveri" insegnanti.
Se io geologo produco un elaborato tecnico da paura, come hai scritto prima, vai tranquilla che il committente ci penserà non una ma ventimila volte prima di richiamarmi un'altra volta. Anzi, ti dirò di più: se ho fatto un prodotto da schifo ci sta che non riscuota nemmeno un centesimo, oltre ad essere citato in sede civile se quello che ho scritto ha concorso a produrre un danno (non sai quante cause che coinvolgono geologi ci sono in questo periodo). Secondo il tuo ragionamento, anche in questo caso io dovrei rifarmi con il sistema perché "tutta la scuola precedente - pagata a caro prezzo - ha truffato in partenza, riconscendomi un titolo immeritato" (cit.)...
Peccato che nella realtà IO la piglierei nel baugigi, mentre il povero insegnante continuerebbe tranquillamente ad esercitare nella sua SQUOLA... \fp\
Luca Bargagna
Io so solo che anni fa, quando mia madre insegnava (ora è in pensione), l'allora ministro Berlinguer (non esattamente uno spietato liberista) aveva pensato di legare gli scatti salariali alla valutazione del corpo docente; e ricordo bene come mia madre (che era a favore della cosa) raccontasse che molte sue colleghe erano incazzate nere perchè non volevano essere valutate - e guarda caso erano le più scadenti, molte di esse immigrate della bassa italia che a suo tempo si erano ritrovate i punti in graduatoria per le ragioni che ben conosciamo.
Sul metodo si può discutere, ma non è pensabile che non ci siano controlli, test e severe valutazioni per l'intera carriera di un'insegnante. Dove li mettiamo quelli che non ce la fanno? In strada, come decine o centinaia di migliaia di licenziati dalle aziende private nell'ultima manciata di anni.
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Se va bene (anzi di culo), un neolaureato assunto in una ditta con il contratto metalmeccanici (e già avere questo contratto può essere una fortuna, rispetto al commercio ad esempio) parte dal 5°livello e non arriva nemmeno a 24000€ di lordo annuo.
Per arrivare a 30 c'è da arrivare al 7° livello.. Utopia pura
No, mi riferivo al sistema Italia. Dovresti ribaltare la tua affermazione (non so di quali realtà parziali sei osservatore): "Non è che se va bene a qualcuno, si debba pensare che vada bene a tutti"
Questi sono, per fare il primo esempio postato, dati veri: Lo stipendio medio netto degli italiani non supera i 1300 euro, ai neoassunti solo 900 - Il Sole 24 ORE
900 euro, altro che 1700 (cioè il doppio, secondo te...).
Il discorso sud, poi, non l'ho citato a caso: se qui, come purtroppo mi accade spesso, devo osservare miei coetanei o ragazzi più giovani cercare di entrare disperatamente nella scuola perchè "è un lavoro comodo, poco impegnativo e con tanto tempo libero" (cit.), ci manca pure che, in un contesto sociale del genere, gli andiamo a dare 2000-3000 euro di stipendio sulla fiducia. Così i fannulloni li attiriamo proprio tutti e neanche per pura incidenza statistica andremo più a beccare maestri e professori in gamba. Discorso diverso, ovviamente, se esistesse la possibilità di implementare quanto detto da NoSync, che deve precedere assolutamente qualunque aumento salariale.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Sinceramente, a me la storia dei conti del salumiere non quadra per nulla.
Qualunque controllo si metta in qualunque campo, è ampiamente dimostrato che si riesce a inventare qualcosa per eluderlo.
Viceversa, se uno prova soddisfazione a fare il proprio lavoro e si sente a suo agio, rende molto di più.
Non per niente ci sono ambienti anche privati in cui si fanno azioni formative - anche con una componente ludica - volte a creare lo spirito di squadra, il senso della mission, la voglia di mettersi in gioco.
L'insegnante che insegna bene - credimi - può solo essere una persona fortemente motivata a formare altre persone. E la motivazione che spinge a migliorarsi, a modificare di anno in anno le lezioni, a buttare a mare dopo un po' di anni un corso e rifare tutte le slide perché ti sei stufto di ripetere, stai scadendo e senti il bisogno di innovare. Tutto questo lo fai perché ti piace e "ti diverte", lo fai perché apprezzi la reazione positiva degli allievi, l'approvazione dei genitori, i risultati che vedi crescerti davanti.
Può darsi che qualche capra somma con verifiche e bilancini la fai anche fuori, ma rischi di perdere la voglia di fare di tanti altri.
In questo momento la scuola, secondo me, è ancora inchiodata su troppi ostacoli pratici, troppe burocrazie inutili, elenchi di giudizi e progetti e programmi da scrivere e scrivere e scrivere con frasi fatte, anziché dedicare tempo all'aggiornamento - da svolgersi quello sì con tempi verificati e magari relazioni o esemi finali, non alla c***, ovvio (non sto leggendo il giornale... mi aggorno).
Quando magari la fotocopiatrice d'istituto è perennemente rotta, un proiettore non esiste e magari pure gli studenti ti accolgono in maniera cafona dicendoti in faccia che se non rompi è meglio, beh, allora puoi fare tutte le verifiche che vuoi, ma al massimo ottieni un'opaca noiosissima ripetizione di concetti magari formalmente ineccepibili, ma che non "passano", non raggiungono la classe. Non diventano, insomma, una "lezione".
Hai letto male infatti, io ho detto laureato e a tempo indeterminato, non lavoratore qualsivoglia... il Sole24ore fa riferimento a tutti i lavoratori.
Quanto alla citazione, è fatta da gente che è fuori dal contesto della scuola, non dentro. Anch'io posso pensare che un'altra categoria è migliore perchè bla bla bla... appunto, discorsi riportati
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