A me non piace il principio: 'dobbiamo passare tutti al digitale perchè siete tutti potenziali evasori', e lo dico io che come tanti giovani della mia età pago al 90% con carta, anche il caffè del bar.
Io preferisco i contanti infatti non ho aderito al cash back, ed essendo un dipendente non ho problemi di evasione, ma piace usare il contante anche perché ho una percezione migliore di quanto spendo, perlomeno per i piccoli importi
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La carta è utilissima, magari se uno ha dimenticato i contanti c'è quella, però che la si debba mettere anche per che so, andare ad accendere la candela in chiesa magari no
Progetto fantasioso…
La tassazione minima globale non è intesa come "ogni Paese deve adeguarsi al minimo", tutta la riforma parte dal presupposto che la base imponibile dei profitti viene stabilita su base globale e la ripartizione non è soggetta esclusivamente al singolo stato in cui sono stabilite le varie entità del gruppo.
Questo consentirà di ripartire una parte dei profitti (20% in questa bozza) in base al volume di vendite e di definire il minimo globale su tutte le entità che compongono il gruppo, se un Paese tenesse un'aliquota sotto il minimo il Paese di origine del gruppo può richiedere la differenza rispetto al minimo.
Se ad esempio l'Irlanda fa pagare ad Apple il 2% gli USA possono chiedere il 13% per raggiungere il minimo. Non serve che le Cayman si adeguino, se una società italiana ha una controllata alle Cayman su cui riversa i profitti senza pagarci imposte, l'Italia può comunque chiedere il 15%.
Ancora mancano molti dettagli e speravo che il G7 fosse anche più ambizioso, però è fondamentale che abbiamo trovato un accordo.
Come vi dicevo qualche mese fa, l'obiettivo è approvare l'accordo al G20 di Venezia il mese prossimo, ci saranno altri negoziati ma l'approccio è rivoluzionario rispetto ai meccanismi di tassazione internazionale tradizionali.
In questo articolo trasuda tutta l'ipocrisia fatta di "buone intenzioni" e di "giustizia sociale" (termine abusato come non mai) di coloro che vivono di tasse e che, di conseguenza, amano alla follia l'idea di tassare il più possibile qualunque cosa si muova.
Notare come da questi politici magnanimi e così tanto attenti al benessere dei propri cittadini non venga mai fuori un accordo di senso opposto, ad esempio - che ne so - l'impegno a mettere un limite massimo alla spesa pubblica o alla tassazione sul lavoro, che spesso finisce ad alimentare sprechi.
Per questi socialisti cronici, se parliamo ad esempio di disuguaglianze e di giustizia sociale, il fatto che l'Italia abbia una delle più infernali tassazioni sul lavoro non è un problema: il problema è solo "evitare la corsa al ribasso sulle tasse" come ha asserito la Yellen. Basta che le imposte non scendano sotto una certa soglia, mentre al rialzo l'unico limite è il 100%: peccato, fosse per loro il limite sarebbe 1/0.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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