
Originariamente Scritto da
ibibi
Io mi sono dato anche un'altra risposta, oltre a questa, che è basata su una indubbio fatto storico, riportato nelle fonti scritte, nei testi religiosi, che appunto arrivano a definire un Dio "buono" , ed è che si cerca dio nel bisogno, nel momento in cui ci si sente piccoli, indifesi, per qualunque ragione, non nei momenti in cui tutto ci va bene, il corpo funziona a tal punto bene da averne anche per attività gratuite e ludiche come lo sport, le imprese, i record.
Si cerca Dio quando, magari, si è soli, si è persa una persona cara, un amore, e via descrivendo sciagure.
In quel momento, uno non sa che farsene di un Dio cattivo, *******, come dici, indifferente.
BISOGNA avere un lumicino, un faro, qualcosa cui aggrapparsi per credere che non tutto sia vano, che il dolore, la sofferenza, la morte stessa abbia un qualche senso.
Questa è un po' la spiegazione che mi son dato io, adesso, è certo rozza e non basata su studi di Teologia, e magari dovrei raccontare altre esperienze...
Certo, se penso, mettiamo, alla fine di Anna Frank,(qui dovrei spiegare vicende che mi hanno sfiorato, ed in cui rimase coinvolta, ma viva, mia madre...) e come la sua, a tante altre morti, alle sofferenze di innocenti, faccio seriamente fatica a credere in Dio, almeno alla sua capacità o voglia di governare il Mondo.
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