Chi fornisce a Taiwan le materie prime con cui ci fanno i microchip?
Cmq anche in caso di guerra da quelle parti difficile che arrivino bombe anche sulla nostra testa.
I problemi saranno come al solito economici.
Ma tanto la guerra c'è in ogni caso anche senza le armi
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ma Macron è in preda alla demenza senile? Mi pare ancora piuttosto giovincello
Inviato dal mio NE2213 utilizzando Tapatalk
Nulla da dire sulla riforma pensionistica - che, volenti o nolenti, andava fatta prima o poi - ma sul resto me lo stavo chiedendo anch'io.
E' partito in pompa magna per la Cina facendo vedere o intendere che l'Europa non è particolarmente unita, da Pechino oltre qualche accordo commerciale per la sua preziosissima Francia altro non ha ottenuto: nè la famosa telefonata Xi - Zelensky, nè uno straccio minimo di un qualsivoglia impegno della Cina per terminare la guerra. Non solo, ha lasciato intendere che l'Europa è troppo legata agli Stati Uniti e dovrebbe smarcarsene almeno parzialmente. Non so, a 'sto punto credo che tirare una bomba atomica avrebbe fatto meno danni.
Lou soulei nais per tuchi
La no-fly-zone durerà 27 minuti, non scherzo![]()
Si vis pacem, para bellum.
Sì, l’idea è quella di influenzare le elezioni politiche. Mi sembra di capire però che la maggioranza della popolazione sotto la Cina non ci vuole stare.
per le questioni economiche: occhio che non c’è solo il mercato dei metalli/conduttori etc, da Taiwan ci passa circa il 50% dei container del pianeta intero.
Si vis pacem, para bellum.
Si vis pacem, para bellum.
Io esprimo il mio pensiero, che vale una cicca, ma tanto siamo qui per questo.
Come detto, sono convinto che questa guerra (parlo di mera "conquista territoriale" e basta, lasciando perdere i risvolti economici) nel lungo termine la vincerà la Russia, e sostanzialmente per tre motivi: 1: ha un numero di uomini da mandare al macello pressochè infinito; 2: ha risorse e armamenti pressochè infiniti (la cui qualità lasciamo perdere) e 3: l'Ucraina non verrà foraggiata per sempre.
No, non venitemi a dire che il sostegno di Nato, USA e UE sarà infinito perchè non sarà così: nè Nato, nè USA, nè UE sono disposti a mandare armi e munizioni in maniera massiva per i prossimi 15-20 anni.
La Storia insegna che nel lungo termine su suolo europeo la Russia vince SEMPRE, e sarà anche stavolta così. Con calma, col tempo, con sacrifici in vite umane abnormi, ma vincerà comunque (vittorie di Pirro eh, beninteso).
L'unica strada per uscire da questa guerra è far crollare la Russia dall'interno, e questo si ottiene esclusivamente in un modo: fomentando le divisioni interne e aiutando l'opposizione interna a Putin.
Scordiamoci l'esistenza di un'opposizione democratica in senso occidentale: è minoritaria e non ha nessun appoggio a livello politico interno. L'unica opposizione di un certo spessore in Russia adesso ha un nome, terribile, e si chiama Prigozhin. Costui è l'unico uomo che si oppone, neanche tanto velatamente, e critica apertamente Putin e il Governo. E' un uomo spietato, terribile, ma è anche l'unico che in questo momento ha un peso nella guerra e ha un peso politico all'interno del suo Paese. Voi direste che Prigozhin è ancora più antioccidentale di Putin. Io dico di no: nessuno è peggio di Putin, perchè quest'ultimo 1) è squilibrato e 2) è fissato e anzi ossessionato dalla Storia, e Prigozhin non è nè l'uno nè l'altro. E' un mercenario che vuole del potere, punto, e come una banderuola può girarsi laddove questo potere gli viene offerto (non a caso aveva proclamato che voleva diventare presidente dell'Ucraina).
Ebbene, io dico che la strada è solo una: parlare a Prigozhin. Comprarlo, se necessario, non solo con soldi, ma anche con promesse, tipo ventilandogli una possibilità di potere in Russia post-Putin. Prigozhin stesso aveva minacciato più volte di togliersi dal conflitto, ma i suoi mercenari fanno gola, sono troppo importanti. E allora io dico: infiliamoci anche noi. Parliamo a Prigozhin, aiutiamolo a prendere più potere, aiutiamolo proprio. Il nemico del mio nemico è il mio amico. Non ci deve piacere, non deve essere "democratico", non deve essere come vogliamo noi. La priorità è fermare il conflitto, e l'unico modo è aumentare le spaccature interne russe facendo leva su chi ha un minimo di potere di opposizione. Gli stessi Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto in Italia, aiutavano i partigiani (di cui moltissimi erano comunisti), ed era una cosa controintuitiva: il Comunismo era la minaccia numero uno, soprattutto per gli Stati occidentali democratici. Eppure erano coloro che si opponevano al Fascismo, e dunque sono stati aiutati. Io propongo di fare la stessa identica cosa: aiutiamo Prigozhin. Portiamolo dalla nostra parte. Facciamogli intuire che "con noi" può avere di più, e che "con loro" potrà soltanto essere l'ombra di Putin. Cerchiamo un'alleanza con lui, cerchiamo di fare leva sulla spaccatura Wagner-Esercito regolare, cerchiamo di aumentare questa spaccatura. Scagliarci contro tutti non ha futuro nel lungo termine: occorre un'alleato russo, e al momento il mercato offre lui: è l'unico che può avere voce in capitolo e ha un peso.
Lou soulei nais per tuchi
Segnalibri